Metodo Montessori, che cos’è e cosa prevede

Cosa è il Metodo Montessori? Come applicarlo a casa e a scuola, nell'era digitale, per educare il bambino all'insegna della libertà e dell'indipendenza.

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Quando parliamo di scuola, di educazione e di crescita, il più delle volte facciamo riferimento ad una donna, una scienziata che ha rivoluzionato il mondo educativo: Maria Montessori. Il noto metodo Montessori non è proprio un vademecum di come educare un bambino, ma è più che altro una vera e propria filosofia. Ecco perché.

Chi era Maria Montessori?

Maria Montessori, la scienziata che ha rivoluzionato il mondo educativo con il Metodo Montessoriano.

Prima di capire in che cosa consiste metodo Montessori, conosciamo meglio la donna che lo ha creato. Montessori (il suo nome completo era Maria Tecla Artemisia Montessori ma più nota solo come Maria Montessori) nasce a Chiaravalle, nelle Marche il 31 Agosto. Era una donna con tantissime doti e qualità. È stata educatrice, pedagogista, medico, neuropsichiatra infantile, filosofa e scienziata italiana. Una tra le prime donne italiane a laurearsi in Medicina, aprendo la strada della scienza anche alle donne. Il Montessori metodo nasce dal forte interesse manifestato da subito Maria Montessori verso il mondo dei bambini, specialmente quelli più in difficoltà. Per questo si specializza in neuropsichiatria infantile dedicandosi alla ricerca in laboratorio.

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Il Metodo Montessori, il bambino al centro

lI Maria Montessori metodo educativo ancora oggi è fonte di ispirazione per educatori, genitori, puericultrici, architetti, dirigenti e, naturalmente, insegnanti del nido, della scuola dell’infanzia, di quella primaria e delle scuole superiori.

Che cos’è il metedo Montessori

Il metodo educativo Montessori è un sistema educativo sviluppato oggi in circa 60.000 scuole in tutto il mondo specialmente in Paesi come gli Stati Uniti, la Germania, i Paesi Bassi e il Regno Unito. Si riferisce a bambini dalla nascita fino alla maggiore età. Secondo fonte Wikiepedia, il metodo Montessori si basa sull’indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo (entro limiti codificati) e sul rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino, mirando a sviluppare una sorta di «educazione cosmica», cioè un senso di responsabilità e di consapevolezza verso la rete di relazioni che collega ogni entità microcosmica al contesto generale macrocosmico.

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Il metodo Montessori, il contributo più importante

Sicuramente, il contributo più importante di Maria Montessori e del suo metodo è stato quello di sensibilizzare gli adulti a cambiare il proprio sguardo e il proprio atteggiamento verso il mondo dell’infanzia. Per Maria Montessori il bambino è una persona con delle competenze che può sviluppare in modo autonomo, scoprendo sé stesso e il mondo nel proprio ambiente educativo attraverso l’azione. L’ambiente è organizzato in modo tale da rendere più semplice l’azione del bambino, accompagnato da un adulto preparato, attento, delicato, umile, paziente, responsabile, serio, attivo e curioso.

Metodo Montessori, un nuovo modo di giocare

Nel metodo educativo montessoriano, come riferisce il portale dedicato allo studio della Montessori, il concetto di gioco si evolve. Non è inteso come da accezione tradizionale, ma con il gioco montessoriano il bambino svolge le sue azioni con serietà: ad esempio infila un bottone nella scatola per affinare la sua manualità, impila i cubi della torre rosa per sperimentare il concetto di “grande” e di “piccolo”. Viene data molta importanza all’uso delle mani attraverso cui il piccolo sperimenta e crea la sua intelligenza. Per la Montessori, infatti, la mano era considerato un organo psichico.

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Metodo Montessori, alcune attività da fare a casa

Il metodo montessoriano non è esclusivo per il mondo scolastico, ma può essere praticata anche tra le mura domestiche. Il metodo Montessori a casa prevede una serie di giochi e di attività in base alle proprie aree di interesse: vita pratica, scopi motorio e sensoriali, arte plastica, educazione cosmica, lettura, scrittura e matematica. Sia a casa che a scuola, il metodo Montessori richiede un arredo specifico e una progettazione pensata a misura di bambino. Per i giochi, è importante ad esempio individuare un contenitore che possa contenere tutto ciò che occorre per svolgere l’attività. Successivamente, scegliere un posto in cui riporre il tutto, in modo che sia visibile e raggiungibile autonomamente dal bambino. 

Metodo Montessori, il travaso

Tra le atività previste dal metodo educativo Montessori da svolgere a casa ci sono i famosi travasi, amati da tutti i bambini, specialmente quelli tra il 1 e 3 anni di età. In cosa consiste il gioco dei travasi montessoriani? Inizialmente il travaso avviene con le mani, poi con un cucchiaio, in seguito con un contagocce o una spugna. Il primo materiale da travasare sarà solido e di grandi dimensioni, poi sempre più piccolo o addirittura liquido.

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Il metodo Montessori nella vita pratica del bambino

Nelle attività di vita pratica, il Maria Montessori metodo educativo prevede tutte quelle azioni mirate a sviluppare l’autonomia del bambino nella cura di sé e dell’ambiente. Gesti come lavarsi le mani, apparecchiare, lavare un vetro, curare una pianta, spremere gli agrumi, le allacciature, setacciare e altre attività comuni nella vita quotidiana del bambino.

Metodo Montessori, il gioco delle forme e colori

Il gioco, affermava Maria Montessori, è il lavoro del bambino. Un’altra attività molto amata dai bambini, sia a casa che a scuola, è quella legata alle forme e ai colori. Disporre su un tappeto qualche forma geometrica, magari realizzata con dei cartoncini colorati a tinta unita. Scelta la forma (o il colore), si pone l’oggetto in un angolo del tappeto, e il bambino dovrà cercare nell’ambiente circostante oggetti che abbiano la stessa forma o lo stesso colore.

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Metodo Montessori, l’importanza dell’arredo

L’importanza dell’arredo nel Metodo Montessori.

Secondo Maria Montessori, l’ambiente in casa come la scuola ha una forte importanza nel favorire il movimento e la concentrazione del bambino. Per questo è importante che dal lettino Montessori ai tavoli e sedie, ovvero gli arredi siano realizzati a misura di bambino, in modo che i piccoli siano autonomi nel loro utilizzo. Stessa accortezza anche per i materiali: belli, adatti, in ordine, puliti, integri, insomma, intelligenti. Tutto nasce dall’osservazione scientifica del bambino.

Metodo Montessori, pro e contro

Ogni metodo educativo presenta i suoi pro e le sue criticità. Cerchiamo di capire il metedo Montessori pro e contro. Tra i pro del Maria Montessori metodo c’è sicuramente lo sviluppo cognitivo e l’indipendenza del bambino e il fatto che ogni azione sia scientificamente analizzata.Metodo Montessori pro e contro in base a due elementi fondamentali: in primo luogo, bambini e adulti si devono impegnare nella costruzione del proprio carattere attraverso l’interazione con i loro ambienti; in secondo luogo, i bambini, specialmente di età inferiore ai sei anni, conoscono un importante percorso di sviluppo mentale. Metodo Montessori critiche stanno forse nel fatto che un’educazione montessoriana richiede molto impegno, necessita di costanza, pazienza e grande umiltà. È fondamentale che il bambino venga osservato per poter essere compreso, che l’ambiente vada riorganizzato ogni volta che non si dimostra funzionale. Il ruolo dell’adulto nel metodo Montessori deve essere presente ma non invadente, discreto, non deve giudicare le azioni del bambino.

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Metodo Montessori, libertà non vuol dire assenza di regole

Sulla base delle proprie osservazioni, la Montessori riteneva che concedere ai bambini la libertà di scegliere e di agire liberamente, all’interno di un ambiente preparato secondo il suo modello avrebbe spontaneamente contribuito a uno sviluppo ottimale. Tra le critiche mosse al metodo Montessori c’è la troppa libertà lasciata al bambino, fraintesa con l’assenza di regole dove è difficile che il bambino impari ad ubbidire. Gli esperti però chiariscono che il discorso è molto più complesso.

Metodo Montessori a casa

La casa è il luogo ideale in cui il bambino può esercitarsi alla sua indipendenza, se pensata e organizzata a favore dei più piccoli e di tutta la famiglia, come previsto dallo stesso metodo. Nell’ambiente domestico, il metodo Montessori a casa concentra l’attenzione al concetto di routine. Anche l’ambiente e gli spazi devono essere ben distinti da quelli che il bambino trova a scuola. La casa deve essere accogliente in cui riconoscere il proprio quotidiano. È importante e anche divertente che i genitori coinvolgano il bambino nelle attività domestiche come stendere i panni, lavare la verdura, apparecchiare, ecc, per aiutare i piccoli a sviluppare la propria indipendenza, ad accrescere il proprio senso di responsabilità, conoscere e controllare il corpo e l’uso delle mani. Il metodo Montessori a casa manifesta il senso di comunità e di rispetto e cura dell’ambiente. 

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Metodo Montessori a scuola, da 0 a 3 anni

A scuola metodo Montessori da 0 a 3 anni, invita all’esplorazione da parte del bambino. Desiderio tipico di quella fascia d’età. L’ambiente dovrà essere organizzato in modo da lasciare al bambino la libertà di esplorarlo sviluppando l’uso cinque sensi. Tra i materiali proposti ci sono il legno, la ceramica, il vetro, il metallo. È importante che i bambini imparino a riconoscere questi materiali, dal tatto al loro nome. In questo periodo della vita le azioni mettono le basi per la loro crescita, soprattutto dal punto di vista sensoriale ed emotivo. L’adulto educatore non dovrà intrattenere il bambino ma solo osservarlo, con amore e gentilezza, predisponendo l’ambiente in linea con la guida montessoriana.

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Metodo Montessori, scuola dell’infanzia

Quella che per il bambino dai 3 ai 6 anni è la scuola dell’infanzia, per Maria Montessori era la “casa dei bambini”, una vera e propria casa nella scuola.  Si tratta di uno dei pilastri del metodo Montessori. Un ambiente di vitadove il bambino è libero di lavorare e manifestare la sua spontaneità. Un luogo dove egli ha tutto ciò che gli occorre per sviluppare la sua creatività e perfezionare i suoi movimenti. In questo contesto, il bambino può fare chiarezza su ciò che ha imparato negli anni precedenti e fare ordine tra le sue competenze motorie, manuali, creative e linguistiche.

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Metodo Montessori alla scuola primaria

A partire dai 6 anni il bambino entra nel secondo periodo dello sviluppo quello definito di astrazione, che segna anche l’ingresso nel mondo dei più grandi, dove il bambino può imparare a cooperare e a rapportarsi con gli altri attraverso lo scambio. Il metodo Montessori scuola primaria prevede che la libertà, l’autonomia e la responsabilità vengano garantite ai bambini in ogni fase della giornata. Sarà importante guidare il bambino nel trovare risposte ad alcuni interrogativi che nascono dal rapporto con gli altri.

Metodo Montessori e le classi miste

In una scuola montessoriana potremmo incontrare bambini di 3 età diverse, da 3 ai 6 anni,  in una stessa classe.  Questo accade in tutto il mondo sia nelle scuole primarie sia nelle secondarie. In Italia, solo nelle Case dei Bambini, quindi nella fascia d’età della prima infanzia. Classi miste per apprendere meglio, secondo le osservazioni scientifiche realizzate dalla stessa Maria Montessori sui bambini di San Lorenzo, il quartiere di Roma dove nel 1907 nacque la prima Casa dei Bambini guidata dalla Montessori.

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Metodo Montessori, classi miste per apprendere di più

Quell’esperienza fu importante perché diede alla pedagogista marchigiana la possibilità di notare che i più piccoli erano molto interessati e concentrati dalle attività dei più grandi. Riuscivano ad apprendevano più velocemente e in maniera più efficace stando in contatto con loro rispetto all’insegnante.
A loro volta, poi, i bambini più grandi acquisivano più sicurezza e padronanza delle cose apprese spiegandole e assistendo i piccoli.

Cosa non sappiamo del metodo Montessori

Molti studiosi e praticanti del metodo Montessori mettono in guardia da ciò che il processo educativo promosso dalla scienziata di Chiaravalle non è. Ovvero, il metodo non è sinonimo di rigidità, di regole ferree dentro le quali educare il bambino. Il metodo montessoriano è un modo preciso di comprendere e conoscere il bambino, in modo da supportarlo nella crescita all’insegna della piena consapevolezza di sé. Ecco perché, questo metodo riconosciuto in gran parte del mondo, è adatto ad ogni bambino ma non è praticabile da tutti gli adulti.

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Metodo Montessori, disciplina con il lavoro libero

Quello proposto da Maria Montessori è un metodo educativo che nasce dallo studio dei bambini e delle bambine con problemi psichici, e che poi si espande allo studio dell’educazione per tutti i bambini. La Montessori stessa sosteneva che il metodo applicato su persone con disabilità aveva effetti stimolanti anche se applicato all’educazione di bambini non affetti da disabilità. Secondo il suo pensiero, il bambino è una persona e come tale è un essere completo, capace di sviluppare energie creative e possessore di disposizioni morali. Alla base del metodo c’è la libertà di azione. Dalla libertà deve emergere la disciplina. Per Maria Montessori la disciplina deriva dal “lavoro libero”.

Metodo Montessori e didattica digitale

Con la pandemia da coronavirus, ha preso sempre più piede, in questo caso per esigenza, la didattica digitale. I bambini di oggi sono a tutti gli effetti nativi digitali, il loro stesso futuro è legato all’utilizzo delle nuove tecnologie. Ma è opportuno fare attenzione a non abusarne. Sembrerebbe che il metodo Montessori cozzi con la didattica digitale. L’impegno della scienziata marchigiana verso il bambino è quello di sviluppare le sue capacità sensoriali. Cosa assai difficile, se non impossibile da ottenere nell’era digitale.

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Dalla lavagna di ardesia a quella magnetica

A scuola, già nel quotidiano utilizzo della lavagna vengono fuori le differenze dei metodi educativi. Da quando è stata introdotta in alcune strutture scolastiche la Lim, ovvero la Lavagna Interattiva Multimediale, verrebbero meno le occasioni per i bambini di sviluppare la loro manualità e le loro capacità creative. Forse unire il metodo Montessori a quello digitale può essere una soluzione. D’altronde, alcuni specialisti montessoriani sostengono che per arrivare ad essere dei geni creativi del nuovo mondo digitale bisogna aver trascorso l’infanzia fuori dal mondo digitale.

Il metodo Montessori e il Coding, affinità?

Nelle scuole viene data sempre di più importanza all’attività di coding, che non è un metodo ma una pratica che sviluppa il pensiero computazionale. Si cerca non di insegnare come codificare le informazioni ottenute con l’esperienza, ma offre contributi importanti a capire come organizzare il nostro sapere. Quanto il metodo Montessori è affine al pensiero computazionale? Secondo alcuni esperti, il pensiero computazione altro non è che il pensiero progettuale già presente nell’approccio Montessori. Nuovi scenari e nuovi ambienti di apprendimento prevedono nuove metodologie unite agli insegnamenti tradizionali per un più moderno modo di insegnare

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Allievi montessoriani di successo

Ecco alcuni nomi noti che hanno frequentato scuole montessoriane. Jeff Bezos, fondatore di Amazon, Larry Page e Sergey Brin Co-fondatori di Google.com. Ma anche scrittori come Gabriel Garcia Marquez, premio Nobel per la Letteratura, Katharine Graham Prima editrice femminile di un grande quotidiano americano: il Washington Post e vincitrice del premio Pulitzer per il libro “Storia personale”, l’attore George Clooney e l’indimenticabile vittima dell’Olocausto Anne Frank. E tra gli italiani ricordiamo in fratelli Sabina e Corrado Guzzanti, Paolo Gentiloni e Niccolò Ammanniti.

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