Cts, a scuola tutti con la mascherina. Si toglie solo per le interrogazioni

L’indicazione è quella di utilizzarla anche al banco. Miozzo: “Casi sicuramente ci saranno, ma non vorrà dire chiudere le scuole di un paese, della provincia o della regione. Ogni caso sarà discusso di volta in volta”.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Ancora novità sulla scuola. Per quel che riguarda le mascherine il Comitato tecnico scientifico fa un passo indietro rispetto a quanto riferito gli scorsi giorni dalla ministra Azzolina che, ai microfoni del Tg1, aveva parlato della possibilità per i ragazzi di togliere la protezione quando seduti al banco. Il motivo è elementare, la scuola italiana conta 8 milioni di studenti e 2 milioni di lavoratori. I rischi di possibili contagi su numeri così elevati vanno necessariamente previsti. Ha spiegato Agostino Miozzo, coordinatore del comitato tecnico scientifico a SkyTg24:

Ai ragazzi sopra i sei anni sarà chiesto di usare la mascherina. Ci saranno delle condizioni particolari, come ad esempio l’uso o non uso della mascherina per un ragazzo o una ragazza non udente, per un bambino o una bambina con delle difficoltà neurologiche o psicologiche oppure durante l’interrogazione. Ovviamente non c’è la mascherina a mensa o mentre si fa ginnastica, però l’indicazione è di utilizzarla.

Cts, la mascherina a scuola è una precauzione necessaria

Il Comitato tecnico scientifico ci ripensa e valuta necessario l’utilizzo della mascherina anche in classe, dove i ragazzi passano molte ore insieme. Per ora niente deroghe. Presidi e insegnanti vedono la difficoltà di un corretto uso della mascherina anche per i più piccoli, ma, il Comitato è stato chiaro, si tratta di una precauzione da far rispettare anche ai bambini delle elementari. Il commissario Domenico Arcuri è pronto a distribuire 11 milioni di mascherine al giorno alle regioni che le faranno pervenire alle scuole.

Leggi anche: Scuola, la ministra Azzolina: “Nessun rischio sulla riapertura”

In caso di contagi, si valuterà di volta in volta

Miozzo ha fornito anche indicazioni su come verrà gestita la situazione in caso di contagio. Non verrà chiusa tutta la scuola, ma ci sarà quarantena solo per la classe interessata e i suoi insegnanti. Dopo la discussione del documento elaborato dall’Istituto di Superiore di Sanità in collaborazione con Inail, che indica come si dovranno affrontare i nuovi casi, il Cts se necessario valuterà altre decisioni. Spiega Agostino Miozzo:

Abbiamo otto milioni di studenti e due milioni di persone che lavorano, non possiamo immaginare che non avremo un caso, due casi o dieci casi. Questo è quasi una certezza. Ma un caso non vorrà dire chiudere le scuole di un paese, della regione o della provincia. Bisognerà di volta in volta esaminare il contesto, la specifica situazione e se necessario mettere in quarantena una classe o se necessario mettere in quarantena l’intera scuola. Questo sarà discusso di volta in volta con le strutture sanitarie locali e con il dirigente didattico e di volta in volta verrà studiata la soluzione più opportuna.

Leggi anche: Coronavirus, Massimo Galli: “Danni all’economia? I contagi di Ferragosto ci costeranno di più”

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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