Investire in energia solare sarà ancora conveniente dopo il 2023?

Cinque motivi per cui vale la pena investire nell'installazione di impianti a energia solare, piccoli e grandi.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Con l’annuncio della fine nel 2024 dello scambio sul posto, moltissimi utenti e proprietari di impianti fotovoltaici si stanno chiedendo se valga ancora la pena di investire in energia solare.

Subentrerà allo scambio sul posto il cosiddetto ritiro dedicato, una formula in auge anni fa, meno competitiva rispetto a quella che va in pensione, ma che consente lo stesso di rientrare degli investimenti in tempi appena più lunghi.

Ma se questo non dovesse bastare, ecco qui di seguito 5 motivi per cui investire in energia solare rimarrà comunque una scelta vincente.

L’energia solare è una soluzione essenziale per il domani

Investire in energia solare converrà sempre più del petrolio o del carbone, poiché si tratta di una risorsa che non crea smog, non deturpa il terreno e non causa guerre: un aspetto da non dimenticare se si pensa ai motivi che hanno scatenato il conflitto russo-ucraino.

Anzi, proprio a partire da questa situazione, il mondo si è reso conto di quanto le farm di energie rinnovabili siano più appetibili e meno dispendiose rispetto a qualsiasi lotta armata. Senza dimenticare che producono anche da 25 a 100 volte meno anidride carbonica rispetto a qualsiasi impianto a combustibile fossile. Considerando quanto le sanzioni per l’impronta carbonica ad aziende e industrie siano pesanti, investire in energia solare è estremamente vantaggioso, potendo contare sull’autoconsumo.

Leggi anche: Pannelli fotovoltaici obbligatori entro il 2030: lo stabilisce l’UE

Un mercato in continua espansione

Secondo le previsioni, che hanno fatto registrare un incremento nel solo 2020 del 22% della produzione di pannelli solari in Cina, Europa e Nord America, entro la metà di questo secolo più di un quarto del fabbisogno energetico mondiale potrebbe essere soddisfatto dalla sola energia solare.

Con la caduta dei prezzi e dei costi di fabbricazione dei moduli fotovoltaici, questa fonte rinnovabile sta andandosi imponendo sopra tutte le altre, grazie anche al contemporaneo sviluppo di tecnologie che la rendono sempre più efficiente.

Leggi anche: L’energia solare batte tutti i record

L’energia solare aiuta la comunità

Anche se non si dispone di un tetto o uno spazio sufficiente per l’installazione di un impianto fotovoltaico, si può investire in energia solare aderendo alle comunità energetiche, che non solo condividono elettricità, ma anche lo sforzo di migliorare la crisi climatica unendo fondi e progetti.

Il vantaggio delle comunità energetiche è così evidente che in Italia e nel mondo ne stanno fiorendo sempre di più, per rendere interi paesi autosufficienti dal punto di vista della generazione di elettricità.

Leggi anche: Crowdfunding solare, la fioritura delle comunità energetiche

Dai piccoli ai grandi investimenti

Si può investire in energia solare a tutti i livelli, dalle piccole installazioni a uso domestico, alle grandi piattaforme per scopi industriali e pubblici.

La rosa delle scelte possibili dipende esclusivamente da quanto si è disposti a spendere per acquisire le quote di progetti che si presentano, a volte, avveniristici: dalle farm sui canali in India, al solare galleggiante di Singapore, dalle coperture dei parcheggi in Francia, all’agrivoltaico delle regioni nostrane.

Leggi anche: A Singapore il fotovoltaico galleggiante rivoluziona la produzione di energia

Largo alle donne

Investire in energia solare ha anche un prezioso risvolto sociale, dato che secondo l’AIE questo settore segna l’alba di una nuova era industriale in cui si creeranno oltre 14 milioni di posti di lavoro entro il 2030.

E se ciò non bastasse, il confronto dell’impiego e dell’empowerment femminile con il settore dei combustibili fossili è schiacciante: nelle energie rinnovabili il 40% dei lavoratori sono donne, contro l’appena 22% del settore di gas e petrolio.

In particolare, poi, per quello che riguarda l’energia solare, quasi la metà degli impiegati sono donne(47%) nel settore della produzione, 39% in quello dei servizi e 37% nello sviluppo.

Leggi anche: Fotovoltaico e lavoro: +22 milioni di impieghi entro il 2050

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Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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