Schiarire le nubi, la soluzione da fantascienza per abbassare le temperature

Un team di ricerca americano schiera contro il cambiamento climatico nubi di sale e vapore per contrastare l'innalzamento delle temperature.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Schiarire le nubi per abbassare la temperatura terrestre: sembra un’ipotesi da romanzo di fantascienza, ma è invece una teoria al vaglio di climatologi e scienziati per contrastare i cambiamenti climatici.

Schiarire le nubi, in cosa consiste il Marine Cloud Brightening

Si chiama Marine Cloud Brightening, letteralmente schiarimento delle nubi marine, e consiste in una tecnica di geoingegneria che prevede di aumentare l’albedo delle nuvole, facendo in questo modo crescere la loro potenza di riflessione della luce, ideata da un team di ingegneri dell’Università di Washington.

Il processo, in via di sperimentazione nella baia di San Francesco negli Stati Uniti, prevede l’iniezione di un certo quantitativo di aerosol di sali marini nell’aria, in modo che possano riflettere maggiormente un quantitativo localizzato di raggi solari, rispedendoli direttamente nello spazio.

Questa tecnica consentirebbe dunque di raffreddare temporaneamente porzioni di superficie terrestre, impedendo all’energia solare di surriscaldarla e contribuendo così direttamente all’abbassamento della temperatura che va di giorno in giorno alzandosi a dismisura.

Schiarire le nubi per contrastare il cambiamento climatico

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Un metodo controverso, ma che si inserisce nella scia di tutti quegli esperimenti messi in atto da governi, associazioni e fondazioni per contrastare in modo poco impattante ma efficiente il cambiamento climatico: l’obiettivo di tenere l’aumento di temperatura al di sotto di 1,5°C entro il 2030 sembra infatti ancora poco raggiungibile nelle condizioni attuali, e servono quindi misure facili da essere messe in campo in poco tempo e con il dispendio di risorse contenute.

Schiarire le nubi con il Marine Cloud Brightening è una soluzione che richiede un investimento esiguo e che utilizza una fonte del tutto naturale, come il sale marino.

La ricerca sullo schiarimento delle nubi sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare con studi di laboratorio, esperimenti sul campo e modellizzazione dei risultati, per comprendere i processi microfisici e gli effetti che tale tecnica potrebbe avere a livello climatico.

I ricercatori stanno infatti cercando di trovare la soluzione meno dispendiosa per disperdere l’aerosol di sali nell’aria, mirando a sfruttare non solo tecnologie antropiche ma anche risorse naturali, come le emissioni vulcaniche.

Rischi e preoccupazioni

Le perplessità maggiori inerenti lo schiarire le nubi riguardano la fattibilità su larga scala e la reale efficienza del sistema: potrebbe infatti mitigare la temperatura solo a livello locale, incidendo di poco sull’effetto serra, oppure, al contrario, potrebbe interferire pesantemente sugli ecosistemi esistenti.

Trovare poi la giusta quadra sulla quantità e tipologia di cristalli di sale da immettere nell’aria non è cosa semplice, perché bisogna valutare la loro capacità di dispersione e la velocità con cui precipitano verso il basso.

Anche il momento della giornata o il periodo dell’anno potrebbero influire negativamente sull’efficacia del processo, motivo per cui questa tecnica necessita ancora di studi e messe a punto per renderla attuabile.

Schiarire le nubi, la lotta contro l’innalzamento delle temperature continua

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La strenua lotta contro l’innalzamento delle temperature impegna notte e giorno ingegneri e scienziati per trovare una soluzione che possa effettivamente migliorare la salute del nostro pianeta.

Non bisogna tuttavia dimenticare che per tornare ai livelli pre 1990 l’unica via percorribile indicata dagli esperti è quella di rinunciare una volta per tutte alle risorse non rinnovabili e ai combustibili fossili.

Le ricerche nel campo della carbon capture o della schermatura dei raggi solari in stratosfera, così come schiarire le nubi a livello del mare, possono essere dei validi alleati ma non altrettanto risolutivi alla dismissione delle fonti più inquinanti.

Tuttavia l’avanzare della tecnologia e la necessità di trovare sempre nuove soluzioni sono il trampolino di lancio verso un mondo dove l’ecologia e il rispetto per gli equilibri naturali sono messi al centro dell’attenzione di tutti, in favore della costruzione di un futuro più sostenibile.

Leggi anche: Energia rinnovabile dalla pioggia, l’evoluzione dei pannelli solari

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Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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