Agricoltura cellulare, cos’è e perché sarà presto l’alternativa alla carne animale

Con l'agricoltura alimentare sarà possibile ridurre drasticamente gli allevamenti di bestiame a scopo alimentare, contribuendo significativamente alla lotta contro i cambiamenti climatici, senza rinunce gastronomiche.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Agricoltura cellulare, una rivoluzione nel mondo alimentare che segnerà una svolta epocale: questa tecnologia promette infatti di trasformare radicalmente il settore, riducendo significativamente l’impatto ambientale dell’allevamento di bestiame e rispondendo alle crescenti preoccupazioni etiche legate alla produzione di carne.

Che cos’è l’agricoltura cellulare e perché conviene all’ambiente

Agricoltura alimentare

L’agricoltura cellulare si basa sulla coltivazione di cellule animali in laboratorio per produrre carne senza la necessità di allevare e macellare animali. Questo tipo di coltura permette di utilizzare una frazione delle risorse richieste dall’allevamento tradizionale, tra cui terreno, acqua e mangime, avendo tuttavia il potenziale di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra associate alla produzione di carne, filiera produttiva, ad oggi, tra le più impattanti sull’ambiente.

Proprio come l’agricoltura animale ha replicato la riproduzione e la crescita degli animali in condizioni controllate per millenni, l’agricoltura cellulare continua questa pratica a livello delle singole cellule animali.

A differenza del processo tradizionale in allevamento, la produzione di carne in laboratorio richiede settimane invece di mesi o anni e avviene in strutture chiuse, geograficamente vicine ai luoghi di consumo. Questo permette filiere produttive decentralizzate, corte e prevedibili, che riducono la pressione sui metodi di allevamento attuali e diminuiscono la suscettibilità dell’agricoltura animale agli shock della catena di approvvigionamento, come guerre, eventi meteorologici estremi, focolai di malattie animali e crisi sanitarie globali.

Un’alternativa all’allevamento tradizionale

L’impatto della produzione alimentare sulla degradazione del suolo, la deforestazione, l’esaurimento delle risorse naturali e le emissioni di metano e altri gas serra si è intensificato nel tempo, causando la perdita di biodiversità e la crisi degli ecosistemi.

Il ritmo con cui specie animali e vegetali stanno scomparendo ha spinto gli scienziati a dichiarare che ci troviamo in mezzo a una sesta estinzione di massa, e l’agricoltura e gli allevamenti intensivi sono i principali colpevoli.

Di contro, la domanda globale di proteine e grassi animali continua a crescere, ed è quindi indispensabile l’introduzione di metodi complementari di produzione: di fronte al cambiamento climatico, alla scarsità di risorse e a un aumento della popolazione umana, l’agricoltura cellulare si propone di cambiare radicalmente il menu che portiamo in tavola quotidianamente.

I vantaggi dell’agricoltura cellulare per la sicurezza alimentare e la nutrizione

Ma non finisce qui. L’agricoltura cellulare cambierà anche l’ambito della sicurezza alimentare e della nutrizione: coltivando la carne in un ambiente controllato, si potrà evitarne la contaminazione da antibiotici, ormoni e patogeni tipicamente presenti negli allevamenti intensivi, risultando quindi più “sana” e sicura per il consumo.

Ottimizzandone, poi, il profilo nutrizionale della carne, arricchendola con vitamine, minerali e grassi sani, potranno essere formulate vere e proprie linee di carne per soddisfare meglio le esigenze dietetiche: pensiamo, ad esempio agli sportivi, che hanno bisogno di un apporto proteico massiccio, o ai bambini, che invece devono assumere molte vitamine e minerali.

Agricoltura alimentare, a quando i primi piatti?

Agricoltura cellulare

La strada per l’adozione su larga scala dell’agricoltura cellulare non è priva di sfide. Gli ostacoli tecnologici, i costi di produzione ancora elevati e la necessità di creare quadri normativi adeguati sono solo alcuni degli aspetti che devono essere affrontati. Tuttavia, con l’avanzare della ricerca e con l’aumento degli investimenti nel settore, non siamo distanti dal punto in cui potrebbe diventare un’opzione accessibile sul mercato.

Man mano che questa tecnologia si sviluppa e diventa più accessibile, potrebbe offrire a ciascuno di noi l’opportunità di contribuire attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico e la degradazione ambientale, semplicemente attraverso le scelte alimentari.

Con lo sviluppo e la diffusione di questo tipo di coltura animale sarà possibile consumare carne “reale” senza il senso di colpa associato alle questioni etiche dell’allevamento intensivo, offrendo un’alternativa sostenibile che potrebbe soddisfare sia i carnivori che le persone eticamente contrarie alla carne tradizionale.

Leggi anche: Al ristorante si ordina carne sintetica. L’ultima da Singapore, ma l’Italia dice no

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Enrica Vigliano
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