Fotovoltaico e lavoro: +22 milioni di impieghi entro il 2050

Il mondo delle energie rinnovabili crea posti di lavoro e occupazione, ma ancora mancano le figure professionali perché la formazione non è ancora specializzata.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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35 milioni di persone: questo è il dato di uno studio teorico su eolico, fotovolatico e lavoro che stima la quantità di operatori che entro la metà del secolo saranno impiegati nell’energia rinnovabile a livello mondiale.

Il Job creation during the global energy transition towards 100% renewable power system by 2050, questo il titolo della ricerca condotta dal docente Christian Breyer della LUT – Lappeenranta University of Technology, non lascia dubbi sui vantaggi nell’investire su fotovoltaico e lavoro.

L’occupazione nel mondo green

In vista di un 2050 alimentato esclusivamente da risorse rinnovabili e green, si prospetta la nascita e crescita esponenziale di una serie di discipline, ambiti e posti di lavoro connessi al power sector, che annovererà nuove figure operaie e dirigenziali su cui bisognerebbe puntare sin da ora.

Nello studio figurano, oltre al fotovoltaico, anche i campi dell’eolico e della progettazione di accumulatori o batterie, strettamente connessi all’incremento della produzione e all’utilizzo di energia elettrica pulita.

Ma è il fotovoltaico a fare da padrone nel modello: a fronte dei 4,5 milioni di impiegati nel mondo dell’accumulo energetico, e degli 1,5 dell’eolico, per i pannelli solari e fotovoltaici si prospettano oltre 22 milioni di nuovi posti di lavoro. Un vero toccasana per il business e le opportunità occupazionali di tutti i paesi del mondo.

Quali sono i settori in via di sviluppo?

Dietro ai pannelli solari c’è un universo di tecnologie e tecniche non sempre così evidente all’occhio del fruitore finale.

La filiera dell’energia solare comprende fasi e step a cui corrispondono figure professionali specializzate: dalla progettazione degli impianti, alla loro costruzione e produzione, dall’installazione dei pannelli all’assistenza dei clienti, dalla ricerca dei fornitori allo smaltimento delle strutture, dalla rete di trasmissione agli impianti di accumulo.

Attualmente sono circa 11 milioni le persone nel mondo che si occupano di energie rinnovabili, ma il dato è in continua espansione, dato che il tasso di crescita del settore è enorme.

Tra i paesi con maggiore impulso nel mercato del fotovoltaico e lavoro figurano tra i primi quelli appartenenti al BRIC, seguiti da Stati Uniti e Germania.

In Italia il mosaico di piccole e medie imprese concentrate sul fotovoltaico residenziale fa sì che il nostro paese non sia ancora competitivo in ambito internazionale, ma date le potenzialità derivate dalle risorse naturali di cui dispone – sole, vento, mare – potrebbe ben presto giovare della spinta verso la transizione energetica, aumentando produzione, profitti e posti di lavoro.

Fotovoltaico e lavoro: i posti vacanti

Scendendo nello specifico, analizziamo quali sono le opportunità offerte in questo campo. Sebbene non esistano ancora delle vere e proprie “discipline fotovoltaiche”, il mondo del lavoro si sta organizzando per accogliere figure professionali sempre più settorializzate, per rispondere meglio alle richieste degli acquirenti.

Il progettista

Fotovoltaico e lavoro - progettista

Nel mondo del fotovoltaico e lavoro, il progettista rappresenta uno sbocco ambito per tutti gli architetti, i periti industriali e agrari, i designer che si affacciano sul mercato delle energie rinnovabili.
Per diventare progettista di impianti occorre specializzarsi per poter valutare i fabbisogni energetici delle strutture e dei loro abitanti, acquisendo le competenze necessarie a dimensionare correttamente gli impianti.

In generale è prevista una formazione di tipo scientifico – laurea in ingegneria o diploma di perito elettronico, geometra o perito elettronico –, ma esistono dei corsi qualificanti ad hoc che abilitano alla professione.

L’Energy Manager

Questa figura di recente creazione, ma obbligatoria in tutti gli Enti Pubblici e nelle attività che producono energia oltre i 10KW, individua i tecnici responsabili alla giusta e oculata conservazione dell’energia elettrica, specialmente in impianti industriali o di grandi dimensioni. In poche parole, sono dei controllori degli sprechi e del risparmio energetico, che devono ottimizzare i processi e tenere sotto controllo il mercato dell’energia.

Come requisiti per diventare energy manager è consigliabile un diploma o una laurea in discipline scientifiche o economiche, mentre è obbligatorio dimostrare di aver frequentato corsi di formazione in questo campo.

L’Ecobrand Manager

Se c’è business c’è marketing. Questo assioma vale anche per le risorse rinnovabili, e infatti sempre più società si dotano di una o più figure di questo tipo, in grado di progettare e promuovere i prodotti forniti o i servizi erogati. Attraverso strategie mirate alla sensibilizzazione del pubblico da una parte e a incrementare i profitti dall’altra, l’Ecobrand Manager deve avere creatività e savoir faire.

Per accedere alla professione non sono previsti requisiti minimi, anche se è consigliato un percorso improntato al marketing e alla promozione on e offline.

Il programmatore fotovoltaico

L’informatica è uno dei pilastri su cui si basa lo sfruttamento dell’energia solare. L’elaborazione di software, sia per la produzione che per il monitoraggio, è indispensabile per progettare impianti, smart grid, sensori di distribuzione, ottimizzazione delle risorse, pianificazione di interventi, monitoraggio delle condizioni ambientali e meteorologiche.

Le competenze richieste sono ovviamente nel settore informatico, dalla programmazione alla realizzazione di app e tecnologie integrate.

L’esperto in valutazione di impatto ambientale e l’architetto bio

Fotovoltaico e lavoro - valutazione

La green economy è basata sul rispetto dell’ambiente: ecco perché chi ha a che fare con sistemi di produzione fotovoltaici deve saper minimizzare l’impatto che la creazione di impianti può causare sul pianeta. Gli esperti di questo settore sono specializzati in discipline tecnico scientifiche, biotecnologie, ingegneria ambientale e architettura civile.

Anche gli architetti verdi, che puntano a risolvere le problematiche inerenti l’ecologia e il paesaggio, sono un tassello imprescindibile del campo fotovoltaico. Grazie a loro è possibile progettare case interamente autosufficienti ed ecosostenibili, che mirano all’autoconsumo energetico.

Il certificatore energetico

Chi ha a che fare con il Superbonus 110% non può non fare riferimento a un certificatore energetico, lo specialista che rilascia l’Attestato di Certificazione Energetica obbligatorio in qualsiasi compravendita di immobili. A questa figura viene delegato il compito di accertare le prestazioni degli impianti e delle produzioni.

Per accedere alla professione bisogna avere effettuato un percorso di studi mirato, spesso frutto di esperienza sul campo e corsi appositi.

Fotovoltaico e lavoro: un mondo di possibilità

Se queste sono solo alcune delle professioni più in vista per quello che riguarda il settore del fotovoltaico, non bisogna dimenticare tutta una serie di posti di lavoro senza cui sarebbe impossibile l’installazione degli impianti.

Operai, elettricisti, saldatori, muratori, ingegneri, fisici, chimici, demolitori, sono tutte figure di cui il mercato dell’energia rinnovabile ha sempre più fame e che costituiranno una fetta sempre più importante nell’occupazione giovanile e non.

La richiesta è alta, ma l’offerta ancora scarseggia: è tempo di rivoluzionare sia la formazione che il mercato di lavoro.

Fotovoltaico e lavoro: la parola di Daniele Iudicone

In una recente intervista nel programma di Cusano Italia TV, Verso Sera, Daniele Iudicone, cofondatore della IMC Holding e leader del settore nazionale del fotovoltaico residenziale, ha ricordato come l’Italia sia l’Arabia Saudita delle fonti rinnovabili:

Il fotovoltaico ha necessità di assumere consulenti energetici: è un settore in grande espansione. Sembra assurdo ma uno dei più grandi scogli da superare è la mancanza di manodopera tecnica. Non riusciamo a soddisfare le richieste che pervengono, e questo rallenta le installazioni.

Occorre ripensare il percorso formativo, in modo da creare personale qualificato: oggi ci troviamo di fronte al paradosso di avere una domanda che chiede 1000 operatori, ma attualmente ce ne sono solo 100.

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Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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