Nel suo ultimo giorno da presidente Trump grazia 73 persone, anche l’ex consigliere Bannon

Il presidente uscente degli Stati Uniti ha graziato 73 persone, tra cui il suo ex consigliere Steve Bannon accusato per truffa. Nella lista anche un italiano, ma niente grazia per Julian Assange.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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Nel suo ultimo giorno in carica, il presidente uscente degli Stati Uniti Donald Trump grazia 73 persone, tra cui il suo ex consigliere Steve Bannon, suo ex consigliere e stratega noto attivista di estrema destra, che lo scorso agosto era stato arrestato con l’accusa di truffa e riciclaggio di denaro.

La Casa Bianca lo ha comunicato in una nota:

Il presidente Donald J. Trump ha concesso la grazia a 73 persone e ha commutato le condanne di altre 70.

Trump grazia 73 persone, non ci sono né lui né i suoi figli

Nella lista delle persone graziate da Trump non ci sono né lui né i suoi figli. 

Trump ha graziato il rapper Lil Wayne, condannato a dicembre a un anno di carcere per possesso illegale di armi e l’ex sindaco di Detroit, Kwame Kilpatrick, che stava scontando una pena di 28 anni per corruzione.

E ancora, Sholam Weiss, condannato nel 2000 a 835 anni di carcere per truffa e crimine organizzato e Anthony Levandowski, ex dirigente di Google, condannato lo scorso agosto a 18 mesi di carcere per furto di segreti industriali.

Niente grazia per Julian Assange, cofondatore di WikiLeaks, accusato di cospirazione.

Leggi anche: Steve Bannon, ideologo di estrema destra, arrestato per truffa e riciclaggio di denaro

Trump grazia 73 persone tra cui il suo ex stratega Bannon, accusato di truffa

Trump grazia 73 persone anche il suo ex stratega Bannon.

L’ex stratega di Donald Trump, Steve Bannon, è stato arrestato ad agosto insieme ad altre tre persone con l’accusa di essersi appropriato di pubbliche donazioni che aveva raccolto per contribuire alla costruzione di un muro in un tratto del confine tra Messico e Stati Uniti, allo scopo di fermare i migranti, e doveva ancora subire il processo.

Tra le altre persone graziate in queste ore da Trump c’è Elliott Broidy, uno dei principali sostenitori del partito Repubblicano, accusato di lobbyng illegale per aver esercitato pressioni sull’amministrazione Trump per interessi del governo cinese e malesiano.

Leggi anche: Privare della libertà di espressione è un gesto totalitario, anche se parliamo di Trump

Trump grazia 73 persone, c’è anche un cittadino italiano

Trump grazia 73 persone, c'è un italiano.

Donald Trump ha concesso la grazia anche a un cittadino italiano, l’imprenditore fiorentino Tommaso Buti.

Buti nel 1995 ha fondato a New York la catena dei Fashion Cafè. Per il fallimento di questa catena e per il mancato pagamento di creditori, Buti fu arrestato in Italia a fine 2000 su richiesta della magistratura di New York per riciclaggio e truffa aggravata. L’imprenditore non è mai stato estradato negli Stati Uniti.

Leggi anche: QAnon, la nuova culla americana di complotti e bugie che elegge Donald Trump salvatore del mondo

Trump grazia 73 persone, non ci sono Assange e Snowden

Trump grazia 73 persone, non Assange.

In totale sono 147 le persone che hanno ricevuto l’annullamento o la riduzione della pena da Trump, ma tra queste non c’è il fondatore di Wikileaks, Julian Assange.

Negli Usa, Assange è accusato di spionaggio e pirateria per aver svelato file riservati americani dei crimini di guerra in Afghanistan e Iraq.

Lo scorso 4 gennaio, la giustizia britannica ha respinto la contestata istanza di estradizione negli Usa di Assange, dove rischia una condanna a 175 anni. La giudice ha decretato che sarebbe stato a rischio di suicidio

Niente grazia nemmeno per Edward Snowden. L’ex analista dell’Nsa e “talpa” del Datagate aveva rivelato i segreti del sistema di spionaggio statunitense.

Accusato di spionaggio, negli Usa rischia 30 anni di carcere. Nel 2013 si è rifugiato a Mosca.

Lo scorso dicembre, Snowden in un post su Twitter ha dichiarato che se Trump avesse dovuto concedere un solo atto di clemenza, questo dovrebbe essere nei confronti di Julian Assange. Donald Trump, invece, ha escluso entrambi.

Leggi anche: Oltre 20mila bugie di Trump trascritte per formare un muro: ecco il Wall of Lies

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Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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