Alla scoperta della pansessualità, l’orientamento sessuale che guarda alla persona e non al genere

Il termine pansessualità indica l’attrazione verso individui appartenenti a qualsiasi genere, sia esso binario o non binario. Ecco in cosa consiste e perché dovremmo celebrarla.

Marianna Chiuchiolo
Marianna Chiuchiolo
Giornalista con studi in Mediazione Linguistica, una formazione da teatrante e una generale tendenza a perdersi nei vicoli di una fervida immaginazione. Ama in egual misura la scienza e la poesia e si spende da tempo per la crociata della Mental Health Awareness come missione di vita.
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Amare al di là di ogni identità o espressione di genere, mettendo al centro la persona nel suo essere unica: è questo il modo in cui la pansessualità si esprime come orientamento sessuale o romantico.

Le persone pansessuali, infatti, possono sentirsi attratte da individui di qualsiasi genere, sia esso binario o non binario. In questo articolo approfondiremo la definizione di pansessualità facendo chiarezza sui dubbi più comuni e cercando di scardinare i pregiudizi spesso associati al mondo della polisessualità.

Per mera comodità espositiva, nei paragrafi successivi parleremo di attrazione sessuale e attrazione romantica mettendole sullo stesso piano, sebbene le due cose siano sensibilmente diverse: l’attrazione sessuale è legata alla libido e alla sfera erotica, mentre l’attrazione romantica consiste nella possibilità di sviluppare sentimenti amorosi nei confronti di un’altra persona.

Leggi anche: Sesso, genere, orientamento sessuale, espressione di genere: facciamo chiarezza

Cos’è la pansessualità e quando è stata definita

Il termine pansessualità è stato creato a partire dal prefisso pan, che sta per tutto, e indica l’attrazione verso individui di tutti i generi. Le persone pansessuali e panromantiche, quindi, sperimentano attrazione verso persone cisgender, transgender, agender, queer o intersessuali, senza che l’identità sessuale dell’altra persona influenzi il corso di una potenziale relazione.

L’origine del termine va ricercata negli albori stessi della psicologia, essendo stato utilizzato per la prima volta da Sigmund Freud, padre della psicanalisi, le cui teorie ponevano l’identità sessuale di un individuo alla base di ogni suo comportamento. Diverso tempo dopo, nel 1977, lo psicologo Mario Mieli rielaborò le teorie di Freud giungendo alla conclusione che un individuo nasce come essere completo aperto a tutti i generi, e che alcune di queste opzioni vengono poi selettivamente represse nel corso degli anni in base al modo in cui si viene educati.

Attualmente il termine pansessualità – e il suo sinonimo meno comune omnisessualità – sta vivendo una riscoperta, anche grazie alle profonde modificazioni culturali che stanno riscrivendo i concetti di sessualità e di genere in un’ottica più informata e inclusiva.

Leggi anche: Cisgender, transgender, gender-fluid: cos’è l’identità di genere e cosa rappresenta

Differenze tra pansessualità e bisessualità

È tuttora dibattuto se la pansessualità possa essere definita un orientamento sessuale a se stante o se debba essere considerata parte dello spettro bisessuale. In verità, dato l’interesse della società contemporanea alle tematiche LGBTQIA, è la classica definizione di bisessaulità ad essere divenuta inadeguata e a necessitare di una riscrittura, soprattutto alla luce dell’attuale consapevolezza in ambito di identità ed espressione di genere. In questo articolo, la pansessualità sarà trattata come orientamento sessuale a se stante.

Sia la pansessualità che la bisessualità rientrano nello spettro della polisessualità, che consiste nell’attrazione romantica o sessuale verso più di un genere.

Fino a qualche anno fa, il termine bisessuale identificava un individuo attratto sia dal genere maschile che da quello femminile, in un’ottica che si muoveva in ogni caso lungo un asse binario. Attualmente, grazie a una maggiore inclusività nei confronti di persone transgender, transessuali o queer, il termine bisessualità fa riferimento a uno spettro più ampio, all’interno del quale un individuo può sperimentare attrazione nei confronti di più di un generee di individui non necessariamente binari, sebbene l’attrazione non si verifichi nei confronti di tutti i generi esistenti.

Differenze tra pansessualità e abrosessualità

Ancora diverso è il caso dell’abrosessualità, che consiste nell’avere un orientamento sessuale fluido. Come nelle identità di genere fluide un individuo può identificarsi come appartenente a un genere diverso in diversi periodi della propria vita, l’attrazione sessuale sperimentata da una persona abrosessuale sarà mutevole nel corso del tempo, restando stabile per un dato periodo e poi variare.

Sebbene un individuo abrosessuale possa effettivamente sperimentare attrazione verso qualsiasi genere nel corso complessivo della propria vita, l’abrosessualità differisce dalla pansessualità proprio perché una persona pansessuale è aperta ad accogliere individui di qualsiasi genere in ogni momento e non è limitata dall’orientamento in cui si riconosce in un dato periodo.

Pansessualità e pregiudizi da scardinare

Uno dei pregiudizi più feroci nei confronti degli individui pansessuali è quello che li vorrebbe necessariamente come persone promiscue dalle condotte dissolute. Al di là di definizioni ormai retaggio di schemi societari antiquati – nei quali molte persone vengono malgiudicate nel momento in cui vivono apertamente o serenamente la propria sessualità – lo stigma nasce da un fraintendimento della definizione stessa di pansessualità.

Non è tanto corretto parlare di attrazione sessuale verso qualsiasi genere, quanto piuttosto di attrazione sessuale indipendente dal genere. Le persone pansessuali e panromantiche mettono al centro la persona e le potenzialità di un rapporto sessuale o amoroso con essa. Il genere di appartenenza è, in un certo senso, un dettaglio secondario che non influisce sulla possibilità di provare attrazione o sentimenti romantici. In tal senso, la pansessualità potrebbe definirsi come una forma di amore o di attrazione persino più pura delle altre, dove è l’essenza del legame ad essere il fulcro della relazione.

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Bandiera della pansessualità

bandiera pansessualità

Creata nei primi anni 2010 allo scopo di dare visibilità alla comunità pansessuale e distinguerla da quella bisessuale, la bandiera della pansessualità presenta tre strisce orizzontali di colore rosa, giallo e azzurro. Il rosa rappresenta il genere femminile, l’azzurro quello maschile mentre il giallo rappresenta le identità transgender.

Personaggi famosi pansessuali

vip pansessuali sia

Diverse celebrità hanno dichiarato di essere pansessuali, spesso abbracciando la crociata LGBTQIA nella speranza di costruire una società più consapevole.

Tra le popstar più note c’è Miley Cyrus, ex starlette di Disney Channel ormai diventata un’icona queer.

Come lei, la cantante australiana Sia, già impegnata nella lotta allo stigma sulle malattie mentali, che ha commentato il suo coming out con la frase: “Non importa di che genere sei, io guardo altro”.

Altri VIP pansessuali famosi sono Cara Delevigne, Demi Lovato e Janelle Monae, e le attrici Kristen Stewart e Megan Fox. Tra gli italiani è noto il caso di Valentina Nappi.

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Personaggi di fantasia pansessuali

deadpool pansessuale personaggio

Anche il mondo della fiction accoglie sempre più volentieri personaggi pansessuali e panromantici, particolarmente negli universi sci-fi e fantasy, dove, oltre a diverse identità di genere, sono presenti anche specie aliene e individui appartenenti a sottorazze umanoidi come elfi, orchi e nani.

In cima alla lista c’è sicuramente Deadpool, uno dei supereroi più amati grazie alla sua parlantina inarrestabile, al sarcasmo imperante e alla sua tendenza a sfondare la quarta parete.

Amatissimi dal pubblico sono anche Rose Quartz in Steven Universe e l’alieno Roger in American Dad. Anche Rick Sanchez, scienziato protagonista di Rick & Morty può essere identificato come pansessuale, in particolare per la sua storia d’amore con Unity, un essere onnisciente che custodisce in sé le identità degli abitanti di un intero pianeta.

Altro personaggio pansessuale memorabile è Lando Calrissian in Star Wars, oltre a Jadzia Dax e Elim Garak dall’universo di Star Trek, e il capitano Jack Harkness in Doctor Who e Torchwood.

pansessualità hannibal lecter

Si ritiene che anche il temibile Hannibal Lecter, dall’omonima serie TV, fosse pansessuale, oltre a Frank Underwood in Game of Cards e il demone Crowley in Good Omens.

Non mancano esempi nei videogame, tra i quali menzioniamo Finn in Life is Strange 2, e i personaggi di Josephine Montilyet e Iron Bull in Dragon Age: Inquisition.

Leggi anche: Settimana dell’Orgoglio Asessuale: 6 cose che non sapevi sull’asessualità

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