Liquid Tree: “Alberi liquidi per pulire l’aria dagli agenti inquinanti”

Tra le nuove tecnologie contro l'inquinamento in città, ecco gli alberi liquidi che funzionano da filtro per le sostanze tossiche.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Alberi liquidi per ripulire l’aria delle città: si chiamano Liquid Tree e sono stati inventati da un ricercatore in Serbia per rispondere all’emergenza inquinamento nei centri abitati.

Il problema dell’inquinamento dell’aria in città

L’inquinamento dell’aria è uno dei principali problemi che affliggono i cittadini delle aree densamente abitati. Con l’incessante urbanizzazione dei luoghi, l’entità della questione si fa sempre più pressante.

L’incremento dei veicoli, la cementificazione, l’intensificarsi delle attività produttive sono tutti fattori che rilasciano nell’atmosfera sostanze come i particolati estremamente dannosi sia per la salute delle persone che per l’ambiente. Le nostre città sono spesso soggette a inquinamento da aerosol atmosferico che contiene, tra gli altri, polveri sottili, ossido di nitrogeno e diossido di solfuro.

Si stima che la maggior parte dei problemi respiratori e delle malattie cardiache sia imputabile proprio all’esposizione prolungata a tali sostanze. Non solo: il 75% delle emissioni totali di C02 nel mondo sono a carico delle città, e nella fattispecie dalla circolazione di veicoli e dagli impianti di riscaldamento.

Ecco quindi che l’attenzione di ricercatori e scienziati da decenni si è focalizzata sullo sviluppo di tecnologie innovative che possano ridurre o rimuovere significativamente dall’aria le sostanze tossiche per migliorarne la qualità.

Leggi anche: Fotovoltaico e inquinamento: lo studio che dimostra quanto sia importante la decarbonizzazione

Liquid Tree, una soluzione allo smog cittadino

Il biofisico Ivan Spasojevic dell’Università di Belgrado, per trovare una soluzione al forte inquinamento presente nella città, ha studiato un sistema innovativo per ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la qualità dell’aria.

Dalle ricerche del suo team è nato Liquid Tree, albero “liquido”, primo vero e proprio fotobioreattore urbano.

In cosa consiste un Liquid Tree? Sostanzialmente in un recipiente molto capiente, contenente acqua e microalghe che si cibano di anidride carbonica per restituire ossigeno tramite la fotosintesi. Le alghe impiegate, in particolare, sono di tipo unicellulare e sono particolarmente abbondanti negli stagni e negli specchi di acqua dolce di tutto il mondo.

Una pompa cattura l’aria inquinata dall’esterno e la spinge nell’acqua, dove le alghe cominciano il processo di assorbimento dell’anidride carbonica e il rilascio di ossigeno.

A differenza delle piante, le alghe hanno una capacità maggiore di fotosintesi, con un’efficienza tra le 10 e le 50 volte maggiore, tanto che un solo Liquid Tree rimpiazza l’equivalente di due alberi di 10 anni o 200 metri quadri di prato.

Questi micro organismi, poi, hanno una capacità di resilienza e di adattamento maggiori rispetto alle piante, e possono quindi sopravvivere anche in condizioni di inquinamento molto intenso.

Leggi anche: Dal Messico ecco i bio pannelli solari: 1 kg di biomassa mangia 2 kg di anidride carbonica

Liquid Tree, la scalabilità del progetto

Liquid Tree

La potenza di questa soluzione risiede anche nell’adattabilità all’interno dei centri urbani: panchine, muretti, arredi urbani, potrebbero presto riempirsi di liquido verde per il miglioramento della qualità dell’aria.

Attualmente nella piazza di fronte al municipio di Stari Grad, a Belgrado, Liquid Tree è presente sotto forma di panchina.

La sommità della struttura è ricoperta di pannelli solari che svolgono una duplice funzione: catturare la luce del sole e tradurla in elettricità, da mettere a disposizione sia dei cittadini che possono così godere di un attimo di pausa per ricaricare il cellulare, sia per illuminare l’interno della teca e far brillare il verde delle alghe che fluttuano nei 600 litri di acqua.

In questo modo viene garantita la fotosintesi in ogni momento dell’anno, anche durante i mesi invernali o quando c’è poca luce.

Senza voler minimamente sostituire i piani di riforestazione e di piantumazione cittadina, Liquid Tree offre dunque la possibilità di sfruttare bioreattori naturali in città.

E per la manutenzione? Nessun problema: quando le alghe crescono troppo, vengono rimosse e usate come fertilizzanti, mentre basta aggiungere nuova acqua e sali minerali nella teca per mandare avanti il processo di crescita e filtraggio dell’aria da parte delle alghe rimanenti.

Leggi anche: Alberi fosforescenti: diremo addio ai lampioni?

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