Ecco come puoi aiutare chi soffre di depressione: 3 atteggiamenti sbagliati e in che modo cambiarli

Aiutare chi soffre di depressione, soprattutto se si tratta di una persona cara, può essere difficile per chi non comprende la malattia. Comincia col cambiare 3 atteggiamenti comuni che sono in realtà dannosi.

Marianna Chiuchiolo
Marianna Chiuchiolo
Giornalista con studi in Mediazione Linguistica, una formazione da teatrante e una generale tendenza a perdersi nei vicoli di una fervida immaginazione. Ama in egual misura la scienza e la poesia e si spende da tempo per la crociata della Mental Health Awareness come missione di vita.
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Se ne parla sempre di più, eppure non tutti la comprendono: la depressione è il male del secolo e sembra che sia destinata a diffondersi in maniera sempre maggiore. Per questo motivo, anche chi non ha competenze di psicoterapia potrebbe voler aiutare chi soffre di depressione, magari perché la malattia ha colpito un amico o una persona cara.

Voler dare una mano a chi soffre è un gesto di umanità molto nobile, ma le buone intenzioni non sempre portano a buoni risultati. Frasi utilizzate comunemente per aiutare potrebbero essere in realtà dannose se esaminate dalla prospettiva di chi attraversa un episodio depressivo.

Ecco come comprendere meglio chi soffre e come dare una mano.

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Quanto è diffusa la depressione?

depressione negli adolescenti

Secondo recenti dati dell’OMS, circa 264 milioni di persone a livello globale soffrono di depressione, e la malattia è la principale causa di disabilità nel mondo.

È proprio da questo ultimo dato che nasce la riflessione di oggi: la depressione come causa di disabilità. Chi non ha mai vissuto l’inferno di un episodio depressivo fa ancora fatica a riconoscere questa condizione come invalidante al punto da interferire in maniera così importante sulla vita di una persona.

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Aiutare chi soffre di depressione: cominciamo col comprenderne i sintomi

Dover sostenere i sintomi della depressione e allo stesso tempo condurre una vita produttiva dal punto di vista professionale e relazionale può essere estenuante.

Pensare che la depressione consista in uno stato di persistente tristezza è un’idea errata. La depressione, in verità, ha ben poco da spartire con la tristezza, ma è più simile a un senso di profondo sconforto e di vuoto interiore. La malattia porta ad avere una percezione alterata del mondo, nella quale non è più possibile avere una visione positiva a lungo termine e, allo sconforto già persistente, si aggiungono sensi di colpa e di impotenza. Può portare a una totale perdita di interesse verso il proprio lavoro e le proprie passioni e incidere sulla qualità del sonno, sui livelli dell’appetito, sulla libido e sulla capacità di concentrazione. Nei casi peggiori può portare a ideazioni suicidarie, viste come unica via d’uscita dal vuoto dilagante che riempie l’animo di chi ne soffre e come unica soluzione alle percepite colpe nei confronti della società e delle persone care.

I livelli di stanchezza di chi lotta contro la depressione possono essere così importanti da rendere impossibile svolgere i compiti più comuni, come lavarsi, fare le faccende di casa o addirittura alzarsi dal letto.

E, cosa peggiore, non sempre un episodio depressivo è conseguente a una situazione difficile: a volte i sintomi insorgono senza una causa scatenante.

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Aiutare chi soffre di depressione correggendo 3 atteggiamenti sbagliati

aiutare chi soffre di depressione

In questo articolo non ci concentreremo sull’esperienza della malattia in prima persona, ma su chi la vive di riflesso.

Molte volte la depressione può colpire persone che amiamo e che vorremmo supportare, ma non abbiamo la cognizione di come farlo. Peggio ancora, molte frasi in apparenza inoffensive, che diciamo con il sincero intento di aiutare chi soffre di depressione a stare meglio, possono essere in realtà più dannose del silenzio.

Ecco 3 espressioni da cancellare dal nostro vocabolario e altre da usare, invece, in alternativa.

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Non dire “Hai così tanto per cui vivere”

La depressione è una malattia subdola, che distorce la percezione della realtà e che rende impossibile rapportarcisi in maniera logica. Chi sta attraversando un episodio depressivo sa bene di avere tanto per cui vivere ed è consapevole del fatto che c’è chi sta peggio ma, nonostante questo, non riesce comunque a trovare una motivazione per andare avanti. Questo è spesso causa di sensi di colpa e mortificazioni che non fanno che peggiorare la situazione.

Prova invece a…

Se vuoi aiutare chi non riesce più a trovare nulla di motivante nonostante una vita all’apparenza piena e realizzata, anziché usare parole, proponigli di fare qualcosa insieme, perché possa tornare a vedere quello che non è più in grado di percepire. Invitalo a uscire all’aperto, ad andare a vedere un film al cinema o a fare una passeggiata. Attenzione: la stanchezza persistente e la sensazione di impotenza della depressione potrebbero portarlo a rifiutare l’invito. Abbi pazienza e stagli vicino senza esprimere giudizi. Sii ricettivo nel momento in cui si sentirà pronto a fare qualcosa di produttivo. E sappi che la tua presenza da sola è già un grande conforto.

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Non dire “Posso capirti”

È una verità scomoda ma imprescindibile: la depressione può essere difficilmente compresa da chi non la attraversa o non la studia. Dire a una persona depressa che puoi capire come si sente perché anche tu hai attraversato periodi duri è come dire a un sofferente di Alzheimer che anche tu dimentichi sempre dove hai parcheggiato. Cercare di connettersi in maniera empatica con chi ha bisogno di aiuto è encomiabile, ma è fondamentale non invalidare l’esperienza di vita di chi soffre.

Prova invece a…

Se vuoi creare una connessione con la persona che vuoi aiutare, prova a chiedere a lei di raccontarti come si sente. Ascoltala e accetta quello che sentirà di voler condividere con te. Non devi per forza dire qualcosa, anche ascoltare in silenzio può essere di grande aiuto. Se proprio vuoi avvicinarti a lei con le parole, prova a dire “Deve essere molto difficile” oppure “Sono fiero di te per la tua forza in questi momenti”. Se poi vuoi aiutare in maniera concreta, prova a dare una mano con le faccende di casa: molte volte la depressione rende impossibile svolgere i compiti quotidiani.

Non dire “Mi rattrista vederti così”

Una delle sensazioni più comuni in chi soffre di depressione è un persistente senso di colpa derivato dall’impossibilità di essere produttivi e dalla necessità di allontanarsi da amici e conoscenti per non dover dare spiegazioni su come ci si sente.

Molte persone tentano di motivare chi è depresso utilizzando espressioni del tipo “Fallo per me” oppure “Te lo chiedo come favore”. Sebbene derivanti da buone intenzioni, frasi di questo tipo non fanno che aumentare il senso di colpa di chi soffre di depressione, oltre che aggiungere un ulteriore peso ai sintomi già difficili della malattia.

Prova invece a…

Rassicurare chi si sente un peso è un’azione necessaria che può significare molto per chi non vede una via di uscita. In questi casi è utile ricordare un amico che soffre di depressione che il nostro amore nei suoi confronti non è diminuito, che non è affatto un peso e che saremo al suo fianco anche nei momenti peggiori.

Come sempre, il migliore alleato quando i sintomi di una malattia si manifestano in maniera debilitante è un professionista della salute mentale. Chiedere aiuto a uno psicoterapeuta è un gesto di amore per se stessi che può cambiare le sorti di una vita.

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Giornalista con studi in Mediazione Linguistica, una formazione da teatrante e una generale tendenza a perdersi nei vicoli di una fervida immaginazione. Ama in egual misura la scienza e la poesia e si spende da tempo per la crociata della Mental Health Awareness come missione di vita.
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