Depressione infantile e Covid, in Francia si cura la salute mentale dei giovani. E in Italia?

L’Eliseo pagherà dieci sedute dallo psicologo ai cittadini francesi di età compresa tra i 3 e i 17 anni. In Italia i dati sulla depressione infantile fanno preoccupare.

Lucrezia Reale
Lucrezia Reale
Lucrezia Reale, redattrice e inviata stampa per eventi di moda, cultura e lifestyle. Ama viaggiare, leggere poesie e guardare il mondo attraverso il mirino della sua macchina fotografica.
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La salute mentale è un argomento che non va trascurato, soprattutto in un momento storico in cui, per gli adolescenti, la socialità si riduce ad un freddo schermo di un computer.

Le numerose restrizioni per il contenimento della pandemia portano sentimenti difficili da controllare come la frustrazione, l’ansia e, in alcuni casi, alla depressione infantile.

È proprio per questo motivo che il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha recentemente annunciato che lo Stato pagherà dieci sedute dallo psicologo ai giovani che si sentono demoralizzati e ansiosi per via della pandemia. 

Nel corso di un incontro con gli operatori sanitari del reparto di pedopsichiatria dell’ospedale di Reims, Macron ha tenuto a ricordare quanto sia importante stare vicino ai ragazzi e dare loro una guida in un momento così delicato della loro vita, enfatizzato dall’emergenza in corso: 

Abbiamo oggi un problema di salute che si aggiunge all’epidemia e riguarda i nostri bambini e adolescenti.

Macron: “Dieci sedute per salvaguardare la salute mentale degli adolescenti”

Depressione infantile

Come dichiarato dal Presidente Macron, lo Stato francese si occuperà di rimborsare il 100% delle quote previste per dieci sedute da uno specialista per tutti i bambini e gli adolescenti tra i 3 e i 17 anni, la cui salute mentale è stata particolarmente segnata dalla pandemia di Covid-19 e dalle conseguenti misure di contenimento come l’isolamento, il lockdown e la lontananza dalle persone a loro care. Si tratta di una misura necessaria affinché si possano affievolire i loro stati di ansia e si eviti di arrivare alla diagnosi di depressione infantile.

I ragazzi – oppure i loro genitori – potranno consultare un portale web creato ad hoc e scoprire quali saranno i professionisti coinvolti in questa iniziativa. Sarà però necessario presentare una prescrizione del proprio medico per potersi prenotare.

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Depressione infantile in aumento durante il lockdown

Depressione infantile

Nel 2020, secondo quanto riportato da Le Monde, le richieste d’assistenza per motivi d’emergenza psichiatrica sono aumentate del 40% rispetto all’anno precedente.

La Sanità pubblica, nell’ultimo anno, ha rilevato che gli stati d’ansia e di depressione sono aumentati esponenzialmente e riguardano circa il 31% della popolazione generale. Dati allarmanti che hanno portato all’istituzione nel mese di gennaio del “chèque psy”, in italiano il “buono psicologo”, per gli studenti: ovvero un buono di tre sedute da uno psicologo per gli studenti che ne sentono più bisogno. 

È quindi chiaro che al governo francese sta molto a cuore il tema della salute mentale e della depressione infantile, tanto da portare avanti sempre più iniziative in tale direzione.

L’obiettivo è in primis far capire che bisogna avere la forza di chiedere aiuto se si ha la necessità e, in secondo luogo, normalizzare le sedute dallo psicologo e imparare a vederle come un sostegno concreto e non come qualcosa di cui vergognarsi. 

Depressione infantile in Italia: lo stato aiuta gli adolescenti? 

In Italia, secondo due diverse indagini condotte dal Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi e dall’Unicef, un bambino su tre presenta problemi psicologici significativi

Per combattere questi dati allarmanti, lo scorso agosto lo Stato italiano ha stanziato 40 milioni di euro per attivare sportelli d’ascolto nelle scuole ed altri 150 milioni nelle risorse previste dal decreto sostegni. Misure purtroppo solo parzialmente sufficienti, come ha evidenziato il presidente dell’Ordine degli psicologi David Lazzari al Corriere della Sera:

Nel 70% delle scuole sono stati attivati sportelli col primo fondo, significa che abbiamo portato 6 mila psicologi in 8 mila scuole.

Ma per dodici ore al mese, indipendentemente dal numero di alunni, è un’inezia.

Dunque, è abbastanza evidente che in Italia ce n’è ancora di strada da fare, e che la campagna contro i disturbi psichici infantili è attualmente poco efficace. Che l’iniziativa di Macron possa essere di lezione al Governo italiano? 

Leggi anche: Ansia, attacchi di panico, depressione: in quarantena colpiscono il 63% degli italiani

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