“La depressione è una scimmia che si fa strada nella mia mente a colpi di machete, ma stavolta so come combatterla”

Marianna Chiuchiolo
Marianna Chiuchiolo
Giornalista con studi in Mediazione Linguistica, una formazione da teatrante e una generale tendenza a perdersi nei vicoli di una fervida immaginazione. Ama in egual misura la scienza e la poesia e si spende da tempo per la crociata della Mental Health Awareness come missione di vita.
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Non chiamateli baby-blues: la depressione post-partum è una patologia invisibile difficile da affrontare e spesso sottovalutata, parola di Alanis Morissette. Chiunque sia stato un adolescente alla fine degli anni ’90 si ricorderà della canadese dai capelli lunghissimi che cantava di temi scomodi senza inibizioni e che molti paragonarono a Patti Smith per il suo stile duro e l’unicità della voce. La cantante è stata un camaleonte in grado di spaziare dal post-grunge all’alternative rock senza disdegnare qualche incursione nella musica elettronica, spesso con una peculiare vena mistica e spirituale nei testi. Questo suo trasformismo ha spesso seguito l’andamento delle sfide di vita che Alanis ha più volte dovuto affrontare, l’ultima delle quali è proprio la lotta contro i baby-blues di cui sopra. L’artista ha da poco compiuto 45 anni e, alla nascita del terzo figlio, ha deciso di aprirsi ai suoi fan e raccontare della sua battaglia con la depressione post-partum, patologia con cui ha dovuto confrontarsi tutte le volte che ha messo al mondo un figlio. Leggi anche: Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio: salvare una vita è possibile

Depressione post-partum: dal dolore mentale a quello fisico

Dopo la nascita del piccolo Winter Mercy, ‘il mostro dai mille tentacoli’ si è ripresentato alla sua porta, ma stavolta Alanis lo ha accolto con uno spirito diverso dalle precedenti. In uno sfogo pubblicato sul suo blog personale, la cantante racconta le sfide della depressione, in particolare quelle legate alla scarsa cultura in merito alle malattie mentali e all’assenza di programmi per il supporto alle neomadri che ne soffrono.

Non ero sicura che avrei avuto di nuovo la depressione post partum, ma stavolta la sconfiggerò, perché ho delle risposte, dei protocolli e delle soluzioni da seguire. Non appeno riavrò il controllo dei miei pensieri, ve ne parlerò in maniera più approfondita.

Questa malattia, che nei casi peggiori può costare la vita, è una vera e propria disabilità per chi ne soffre, sebbene sia spesso sottovalutata e considerata una semplice questione di atteggiamento mentale. Alanis racconta dei modi in cui la debilita elencando tra i sintomi problemi ormonali, insonnia, annebbiamento, dolore fisico, isolamento e ansia. Leggi anche: “Ho pensato di non voler più vivere. Ecco come mi sono rialzato”

La nostra società non è preparata ad aiutare i neogenitori

La depressione post-partum è come una scimmia che si fa strada a colpi di machete nella mia mente, nel mio corpo, nei miei giorni e i miei pensieri. Stavolta mi sono presa una pausa proprio nel bel mezzo di questa situazione. Dio solo sa quanto io desideri vivere fino in fondo quello che ho intorno, i miei figli e i colori di questa vita, tutti i miracoli che mi circondano. Questa cultura non sa come prendersi cura delle donne che hanno appena partorito.

La cantante tiene regolarmente aggiornati i fan sul suo profilo Instagram, dove pubblica fotografie della vita con i bambini e considerazioni sulla sua situazione. Come lei, molte altre donne soffrono di depressione poco dopo aver messo al mondo un figlio, ma non sono in grado di affrontare la malattia nel modo giusto a causa della mancanza di informazione e sensibilizzazione sul problema. Sottolineando la necessità di promuovere una cultura della cura dei neogenitori, Alanis si dichiara combattiva e pronta ad affrontare il suo nemico invisibile con decisione e consapevolezza. Leggi anche: Giornata Mondiale della Salute Mentale, la situazione in Italia   di Marianna Chiuchiolo

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