Anidride carbonica come carburante, la nuova sfida di Elon Musk

Guardare allo spazio per guarire la Terra: così Elon Musk studia come sottrarre i gas serra dall'atmosfera per le missioni spaziali

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Inarrestabile: la brama di cambiare il mondo, e non solo il nostro, di Elon Musk non ha confini. L’ultima sfida del CEO di Tesla e Space X è quella di usare l’anidride carbonica come carburante spaziale, per ridurne i quantitativi nella nostra atmosfera.

Anche se il principale motivo sembra essere quello di cominciare le sperimentazioni su Marte, dove il gas serra costituisce il 95% dell’atmosfera, le sue ricerche potrebbero portare cospicui benefici anche al pianeta Terra.

L’esigenza di ridurre le emissioni, anche nel settore spaziale

La crisi climatica e l’aumento delle emissioni di CO2 negli ultimi vent’anni sono alla base dell’innalzamento delle temperature che, nonostante i programmi e i progetti volti a tenerle sotto controllo, difficilmente riusciranno a scendere prima di metà secolo.

Per questo motivo, uno dei principali obiettivi da perseguire nell’immediato è quello di ridurre le emissioni, sia con strategie che coinvolgano fonti rinnovabili, che tagliando le industrie principalmente responsabili dell’inquinamento atmosferico.

Tra queste, il settore spaziale non fa certo eccezione. Per un lancio di un singolo razzo sono da preventivare il rilascio nell’aria di oltre 330 tonnellate di anidride carbonica, che certo non giovano all’ambiente.

Ben lo sa Elon Musk, il promotore dei viaggi spaziali individuali, che però ha da sempre il pallino dell’ecosostenibilità e della ricerca: ecco dunque la nuova sfida a cercare si usare l’anidride carbonica come carburante per le sue navicelle spaziali, sottraendola all’atmosfera e impiegandola come propellente.

Il programma di Carbon Capture della SpaceX

Considerando i problemi della Terra da un lato, ma puntando il naso all’insù, la SpaceX ha deciso di iniziare un programma di cattura dell’anidride carbonica come carburante per i razzi spaziali.

Questo processo comincerà con la rimozione del gas presente nell’atmosfera attraverso depuratori d’aria, assorbitori, catalizzatori chimici e altre innovazioni attualmente allo studio degli esperti di Elon Musk.

Combinata con acqua, la CO2 sarà impiegata nella creazione di un nuovo idrocarburo che a differenza dei combustibili fossili produrrà molte “emissioni negative”, sottraendo di fatto il gas serra dall’atmosfera e non producendone di nuova.

Gli obiettivi del programma

Elon Musk è il pioniere del “riciclo spaziale”: se prima di lui i razzi erano per lo più monouso, entro poco tempo l’imprenditore vorrebbe dare l’avvio alla serializzazione di astronavi con sistema di lancio completamente riutilizzabile.

Ridurre i costi, recuperare i vettori, rifornirli di anidride carbonica come carburante e rilanciarli: ecco lo schema che porterà la società a lanciare 100 navi stellari all’anno, con cadenza biennale, e ad avvicinare la Terra a Marte.

Leggi anche: Miliardario giapponese atterra in Kazakistan dopo 12 giorni nello spazio

Lo sfruttamento dello spazio

La prospettiva di colonizzare lo spazio, al di là di teorie da fantascienza e scenari da film, non è nuova in ambito economico-commerciale.

Tra le ipotesi più diffuse, ci sarebbe quella di soddisfare i bisogni di risorse richieste dall’umanità andandole a cercare al di fuori del nostro pianeta, in modo da ridurre l’impatto ambientale derivante da estrazioni e attività antropica.

Il problema principale rimangono i costi di attuazione, accompagnato anche e soprattutto una questione etica: è giusto servirci dello spazio se non siamo in grado di tutelare il nostro stesso pianeta? E quali ripercussioni potrebbe avere un simile sfruttamento?

Ecco perché usare l’anidride carbonica come carburante potrebbe invece rivelarsi utile anche per risolvere le problematiche terrestri.

Leggi anche: Centrale solare orbitale, l’energia elettrica arriva direttamente dallo spazio

L’impegno di Elon Musk contro le emissioni

Da anni Elon Musk propugna battaglie per lo sviluppo e il sostegno delle energie rinnovabili, facendone il suo marchio di fabbrica e raggiungendo la vetta della classifica delle persone più ricche al mondo.

Basti pensare alla Tesla, alle tegole fotovoltaiche, alle batterie d’accumulo, ai programmi di recupero spaziale di SpaceX: Elon Musk ha sempre sostenuto che l’energie pulite hanno raggiunto finalmente la scalabilità e che quindi è solo il mercato a ostacolarne l’ascesa.

Il suo programma di usare l’anidride carbonica come carburante spaziale rispecchia il suo ideale secondo cui è tempo ormai di depositare un seme di civiltà al di fuori della Terra, sulla luna o su Marte, in modo da poterlo poi riportare sul pianeta qualora dovesse scomparire.

Per consentire il rientro, la chiave della propulsione sarà proprio l’anidride carbonica, elemento abbondantissimo sugli astri più vicini a noi.

Leggi anche: Il paradosso dei miliardari che parlano di ambiente e inquinano con i viaggi nello spazio

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Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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