Viola: “In Italia 3/4 morti ogni 100 positivi. Tasso estremamente alto”. Ecco perché

Scrive Viola in un post Facebook: “C’è un problema di organizzazione ed efficienza della medicina del territorio, distrutta dai tagli. Così i più fragili sono poco seguiti”.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Da quando è iniziata la pandemia di coronavirus l’Italia conta circa 65.860 morti. A conti fatti, il tasso di letalità del virus registrato nel nostro Paese risulta essere “decisamente” più elevato rispetto a quello di altri colpiti dal morbo. Su questo dato è importante e necessario riflettere.

L’Italia ha un tasso di letalità pari al 3,5%: vuol dire che ogni 100 positivi, muoiono 3/4 persone spiega l’immunologa Antonella Viola in un post sulla sua pagina Facebook. “Questo tasso è estremamente elevato, considerando che in Francia è del 2,4%, in Usa 1,9%, in Germania 1,6%”.

Dunque, perché in Italia si muore di più per Covid rispetto altrove? La risposta di Antonella Viola.

Tasso di letalità del virus in Italia “estremamente elevato”, ecco perché secondo Viola

Anche rispetto ad altri Paesi pesantemente colpiti dal Covid, in proporzione l’Italia continua a registrare un tasso di letalità del virus più alto. Un dato sconfortante, oggetto di discussione tra gli addetti ai lavori. Perché accade questo? L’immunologa Antonella Viola dice la sua:

C’è un problema di organizzazione ed efficienza della medicina del territorio, rispetto alla Germania per esempio.

Abbiamo meno medici e meno infermieri, e una medicina del territorio che è stata distrutta dai tagli alla sanità.

Questo significa che le persone più fragili, gli anziani, sono da noi meno seguite che in Germania.

Del resto, se la Germania investe per la sanità dei suoi cittadini il doppio che l’Italia, è ovvio che gli effetti si vedano.

Leggi anche: Gianluca Profili: “Ai morti per Covid nelle case di riposo faremo giustizia con una class action legale”

Italia prima per tasso di letalità del virus

tasso di letalità del virus
L’immunologa Antonella Viola sul tasso di letalità del virus in Italia: “I più fragili sono poco seguiti”.

L’Italia ha lasciato indietro gli ultimi, i più fragili, i nostri anziani, spiega l’immunologa. Del resto, i fatti di cronaca che hanno riguardato le Rsa, per dirne una, sono paradigma delle scelte varate dal Governo, seppur contestualizzate in una situazione di estrema crisi.

Ma c’è un ulteriore questione che riguarda metodo e risorse: il numero dei tamponi giornalieri effettuati. Il tasso di letalità del virusprecisa Antonella Viola – conta le persone decedute tra tutte quelle che si sono ammalate o contagiate. Nel caso di Covid-19, l’Italia ha un tasso di letalità del 3,5%: vuol dire che, ogni 100 positivi, ne muoiono tra 3 e 4”.

Analizzando il dato l’immunologa spiega:

È possibile che il nostro tasso di letalità soffra di una carenza di accuratezza nell’identificazione dei positivi, nel senso che ci sono più positivi di quelli che riusciamo a intercettare.

Questo è già accaduto durante la prima ondata, come dimostrato poi dall’analisi sierologica effettuata in estate.

Questo fatto da solo farebbe saltare tutti i calcoli.

Quale la cura per il Paese secondo Antonella Viola

Il coronavirus è, e continua a essere, una dura prova per tutti i Paesi coinvolti dalla pandemia. Soprattutto nelle prime fasi dell’emergenza, ogni Nazione ha dovuto fare i conti con le possibilità del proprio Sistema sanitario.

Nessun vincitore, ma molti gli sconfitti. L’Italia in primis ha mostrato le gravi carenze di un sistema vessato e mortificato dai continui tagli al bilancio, sprechi, lentezza amministrativa e non pochi casi di corruzione, che seppur non possono da soli compromettere una visione di sistema, hanno minato la fiducia dei cittadini nei confronti del sistema stesso.

Secondo la filosofia del “non fermarsi al problema, ma cercare le soluzioni”, l’immunologa torna a ribadire un concetto che ormai quotidianamente sentiamo ripetere: “Investire nella sanità pubblica, nella medicina territoriale, nella formazione di medici e infermieri”. Questa l’unica cura per il Paese conclude Viola.

A questo punto sembra chiaro che il vero banco di prova di questo Governo sarà la gestione degli aiuti del Recovery Fund europeo, che lo stesso premier Conte ha salutato come strumento che “cambierà il volto” del Paese.

Leggi anche: Sileri sul piano pandemico: “Alcuni dirigenti andrebbero presi a calci nel sedere”

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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