Recovery Fund, accordo raggiunto. Conte: “Ora possiamo cambiare volto all’Italia”

Un Consiglio Europeo intenso che dopo 92 ore di lavoro incessanti ha portato ad un’intesa su un fondo di 750 miliardi, di cui 209 circa spetteranno all’Italia.

Luca Tartaglia
Luca Tartaglia
Classe 88. Yamatologo laureato in Lingue Orientali, specializzato in Editoria e Scrittura, con un Master conseguito in Diritto e Cooperazione Internazionale. Ama dedicarsi a Musica e Cultura, viaggiare, “nerdeggiare” e tutto ciò che riguarda J. J. R. Tolkien
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Giorni di trattative, paure di fallimento e ostacoli quelli che hanno caratterizzato quest’ultimo Consiglio Europeo. Notti di confronti che hanno ricordato i giorni “feroci” di Nizza 2000, dove vennero modificate le basi dell’Unione Europea caratterizzate dal trattato di Maastricht (TUE) e i trattati di Roma (TCEE). Ma alla fine, nonostante le difficoltà, un accordo storico è stato raggiunto, un Recovery Fund di 750 miliardi che aiuterà i paesi più colpiti dal coronavirus a rimettersi in marcia. Fondo suddiviso in 390 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto e 360 miliardi di prestiti per i paesi colpiti dalla crisi.

L’abbiamo fatto. Ci siamo riusciti. L’Europa è solida, è unita. Charles Michel, Presidente del Consiglio europeo.

Conte Recovery Fund
Il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte al Consiglio Europeo di Bruxelles. 17 Luglio 2020.

Leggi anche: Incontro Conte-Merkel: “Questo è il tempo della responsabilità e della solidarietà”

Un Conte ottimista e tenace

Estremamente soddisfatto il Presidente del Consiglio italiano Conte, che parla ora di un’opportunità concreta di restituire dignità all’Italia. Con questa intesa storica, più volte messa a repentaglio dai cosiddetti paesi frugali con in testa i Paesi Bassi del Premier Mark Rutte, l’Italia e l’Europa tutta hanno la possibilità di rialzarsi.  Soddisfatto Conte anche del fatto che i fondi previsti per l’Italia, circa 209 miliardi totali, hanno superato le aspettative iniziali (a maggio si parlava di 173 miliardi) e che questo accordo storico rappresenta uno strumento ambizioso e adeguato a fronteggiare la crisi post-pandemia. Ora si tratta, continua il capo del governo, di accettare la sfida e dimostrare a tutti che l’Italia non solo può ripartire, ma può farlo in una prospettiva tutta europea. Infine, sottolineando la solidità del suo governo, aggiunge:

La verità è che l’approvazione di questo piano rafforza l’azione del governo italiano perché ci permette di poterci fidare di consistenti risorse finanziarie per raggiungere quegli obiettivi che abbiamo già individuato e che ora andremo a declinare in modo concreto.

Il Recovery Fund e i frugali

Un accordo che più volte ha rischiato di saltare e che vedeva, con le dovute attenzioni, l’opposizione dei paesi “frugali”. Con alla guida l’Olanda, l’Austria, la Svezia e la Danimarca, col sostegno della Finlandia, hanno più volte cercato di ridimensionare il fondo, riuscendo infine a sbilanciare il rapporto tra trasferimenti e prestiti a favore di questi ultimi. L’intesa è stata raggiunta quando I trasferimenti diretti sono scesi da 500 a 390 miliardi e i prestiti sono saliti da 250 a 360 miliardi. I paesi frugali hanno anche ottenuto un cosiddetto “freno di emergenza”, che blocca eventualmente l’esborso, ma su decisione della Commissione. In ultimo ottengono anche un aumento dei loro rebates, gli sconti ai versamenti al Bilancio comune 2021-2027. Il modo di accedere ai fondi del Recovery Fund prevede un’approvazione della Commissione europea in base al tasso di rispetto di politiche verdi, digitali e delle raccomandazioni Ue 2019-2020. Importante il fatto che non serva una l’unanimità ma un esaustivo vaglio della Commissione, che avrà l’ultima parola sull’approvazione dei fondi da destinarsi.

La più importante decisione economica dall’introduzione dell’euro. Paolo Gentiloni

Recovery Fund
Da sinistra: la Cancelliera tedesca Angela Merkel, il Presdiente della Repubblica francese Macron e il Presidente del Cosiglio Europeo Michel. Bruxelles Luglio 2020.

Leggi anche: Conte: “Il DL Semplificazioni farà correre l’Italia”

Una “vera” Unione Europea

Ma l’accordo rimane storico per molti leader europei, con in testa Francia e Germania, che questa volta hanno dimostrato un fronte unito come poche altre volte si era visto. Soddisfatti infatti la Cancelliera Merkel e il Presidente della Repubblica Macron, che hanno dato una forte impronta europeista ai trattati per il Recovery Fund, unendosi nel fare “blocco” con paesi come Italia e Spagna. Non è stato lasciato spazio ad ambiguità di sorta. Anche la Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen si è detta in linea con questa posizione:

L’Europa ha ancora il coraggio e l’immaginazione di pensare in grande. L’Europa nel suo insieme ora ha una grande opportunità di uscire da questa crisi (scatenata dal coronavirus COVID-19) più forte.

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Classe 88. Yamatologo laureato in Lingue Orientali, specializzato in Editoria e Scrittura, con un Master conseguito in Diritto e Cooperazione Internazionale. Ama dedicarsi a Musica e Cultura, viaggiare, “nerdeggiare” e tutto ciò che riguarda J. J. R. Tolkien
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