Solstizio di estate, arriva la bella stagione

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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È il giorno più lungo dell’anno, quello che segna l’inizio della bella stagione nell’emisfero boreale: è il solstizio di estate, che quest’anno cade alle 21.44 di oggi, sabato 20 giugno. Un giorno in cui il sole sembra fermarsi più a lungo nella sua traiettoria di moto apparente intorno alla terra regalandoci fino a 15 ore di luce. Un fenomeno astronomico salutato da sempre con grandi festività e celebrazioni, che rappresenta nell’immaginario collettivo un momento di svolta e rinascita. Nell’attesa di un’estate tanto agognata e dai contorni ancora incerti sotto il profilo delle vacanze, scopriamo insieme qual è il significato di solstizio d’estate e cosa succede durante questo giorno che per molti versi sembra magico.

Solstizio di estate significato in astronomia

Equinozi e solstizi, determinano l’avvicendarsi delle stagioni, suddividendo il calendario in quattro fasi distinte. Ma cosa vuol dire solstizio di estate? Il termine deriva dai due termini latini sōl, sole e sistĕre, fermarsi, e in effetti la giornata più lunga dell’anno è caratterizzata, nell’emisfero nord, da un tempo di permanenza e transito nel cielo del sole più lungo rispetto a tutte le altre. Al contrario, nell’emisfero australe in questa data si verifica il solstizio d’inverno, ossia quello che viene definito il giorno più corto dell’anno. Il motivo dell’inversione e dell’alternanza delle stagioni tra i due emisferi è da ricercare nell’inclinazione dell’asse terrestre rispetto all’eclittica, il piano di rotazione della terra intorno al sole.

Lo zenit e il caldo estivo

Dal punto di vista astronomico il solstizio d’estate avviene quando la terra e la sua stella si trovano in una precisa posizione reciproca. In questa data il sole raggiunge il punto più alto nel cielo sulla linea del tropico del cancro, lo zenit. L’inclinazione dell’asse terrestre fa sì che i raggi solari colpiscano la superficie in modo perpendicolare, provocando il caldo che accompagna l’estate. Contrariamente a quanto si pensa, infatti, la calura estiva non è causata dalla vicinanza della terra al sole. Anzi, i primi di luglio il nostro pianeta raggiungerà l’afelio, il punto più distante tra i due astri. Quello che fa innalzare la colonnina di mercurio è proprio l’inclinazione dei raggi solari, che raggiungono la terra in modo più diretto. Leggi anche: Andare al mare sarà uno svago per pochi: regole stringenti da Inail e Iss

Solstizio d’estate quante ore di luce e per quanto tempo?

Il significato di solstizio d’estate per molti coincide con inizio d’estate, ossia quei giorni in cui c’è più luce in assoluto, in cui il tempo tra l’alba e il tramonto sembra dilatarsi. In effetti in Italia si toccano le 15 ore di sole, anche se la luce è percepibile ben prima dell’alba e a lungo dopo il tramonto. Al variare della latitudine, cambiano le ore di luce a disposizione: più ci si allontana verso nord dal tropico del cancro, maggiore sarà la durata del giorno. Così se in Sicilia le ore diurne si aggirano intorno alle 14 effettive, a Bolzano sfioreranno le 16. Salendo ancora più a nord i paesi dell’Europa centrale godono di quasi 18 ore di luce nei giorni intorno al solstizio di estate. All’indomani del 20 giugno, le giornate cominceranno lentamente ma inesorabilmente ad accorciarsi: il sole riprenderà la sua corsa verso l’equinozio d’autunno, che segnerà la fine dell’estate il 22 settembre 2020.

Un giorno magico

Gli eventi astronomici hanno da sempre suscitato l’attenzione e lo stupore dell’uomo, tanto che sin dall’antichità il fenomeno degli equinozi e dei solstizi è stato analizzato e studiato a fondo. L’alternanza delle stagioni e il moto del sole erano rivestiti di significati magici ed esoterici, scandendo la vita di tutta la popolazione. In particolare i solstizi, che si misuravano sulla base della lunghezza dell’ombra di un bastone conficcato a terra, segnavano l’inizio dell’anno e un momento di festività. Il solstizio d’estate indicava la stagione della raccolta, un momento in cui festeggiare la rinascita della natura. Ma era anche il giorno della manifestazione degli dei, che dichiaravano la loro potenza attraverso la luce. Il culto delle fasi solari è radicato in tutte le religioni e culture del mondo di qualsiasi periodo storico. Lo si può trovare in monumenti antichissimi, come i monoliti di Stonhenge o le torri di osservatorio degli Inca a Cuzco. I Romani dedicarono il solstizio d’estate a Giano Bifronte mentre quello d’inverno al sol invictus. I Maia innalzarono gli osservatori celesti di Chichén Itzà per controllarne la periodicità, mentre gli egiziani basarono numerosissime costruzioni sulle stagioni astronomiche. Anche il cristianesimo ha reso propria la celebrazione del solstizio con l’estate di San Giovanni, il 24 giugno.

Qualche curiosità sul solstizio d’estate

Come dicevamo, il sole durante il solstizio si trova allo zenit sul tropico del cancro e lungo questa linea immaginaria alle ore 12.00 del 20 giugno le ombre per un attimo spariscono. Infatti è il momento in cui il sole si trova esattamente sulla perpendicolare alla superficie terrestre. Al circolo polare artico invece, durante il solstizio, il sole non scende mai sotto la linea dell’orizzonte per 24 ore: è il fenomeno del sole di mezzanotte, la giornata con più ore in assoluto sulla faccia della terra. Vi siete mai chiesti, poi perché la data del solstizio d estate oscilli tra il 20 e il 21 giugno? La periodicità dei solstizi non è esattamente di 12 mesi. Ogni anno, infatti, il fenomeno ritarda di circa 6 ore, a causa dello sfasamento del nostro calendario con quello astronomico. Motivo per cui ogni 4 anni è necessario “recuperare” circa 24 ore, con un anno bisestile e riallineare i due conteggi. Leggi anche: 29 febbraio, tutto quello che non sai sull’anno bisestile

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