Come si riconosce il Covid-19: tutti i sintomi, comuni e non, da tenere d’occhio

Oltre ai più classici che tutti abbiamo imparato a conoscere, sono stati rinvenuti altri sintomi di Covid decisamente più inusuali.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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È ormai da un anno che il mondo intero è stato travolto dalla pandemia di coronavirus. Nell’ultimo periodo le numerose varianti che si sono diffuse, da quella inglese a quella brasiliana fino ad arrivare a quella sudafricana, hanno nuovamente messo in crisi il sistema sanitario, soprattutto a causa della loro maggiore contagiosità.

Ed è così ricomparsa la paura di contrarre il virus, con la conseguente caccia al sintomo Covid: una lieve tosse, leggere linee di febbre o un casuale mal di testa tornano ad essere interpretati come preoccupanti campanelli di allarme. Ma oltre i sintomi classici che tutti abbiamo imparato a conoscere, ne sono stati rinvenuti altri decisamente più inusuali.

Quali sono i sintomi Covid più diffusi

Come evidenziato dall’ISS nel recente studio sui casi italiani, febbre e difficoltà respiratorie sono l’avvisaglia più comune e allarmante di aver contratto il Covid.

Sulla base dei dati raccolti da inizio pandemia, i primi sintomi possono presentarsi in media tra i 5 e i 7 giorni (con un minimo di 2 ed un massimo di 14 giorni) dopo il contatto con una persona infetta. Può comparire febbre superiore ai 37.5°C con almeno uno dei seguenti sintomi:

  • Tosse
  • Una sensazione generale di malessere e affaticamento
  • Dolori muscolari o articolari
  • Perdita del gusto o dell’olfatto
  • Stanchezza
  • Brividi
  • Congestione nasale o naso che cola
  • Gola infiammata
  • Difficoltà respiratorie
  • Diarrea
  • Nausea
  • Mal di stomaco
  • Mal di testa
  • Scarso appetito o scarsa alimentazione (soprattutto nei bambini di età inferiore a 1 anno)

I primissimi segnali con cui si manifesta il Covid-19 sono quindi molto simili a quelli dell’influenza. È chiaro che i sintomi Covid possano variare sensibilmente ed essere anche molto lievi, sebbene in diversi casi si presentino preoccupanti complicazioni, come polmoniti.

Molte persone, invece, si infettano ma non sviluppano alcun sintomo. La varietà di manifestazioni con cui il virus si esprime fa in modo che non si possa dare una diagnosi certa ed immediata, se non attraverso il tampone, che diviene allora una scelta obbligata e responsabile.

Leggi anche: Covid, la Cina è la prima al mondo ad adottare il passaporto vaccinale

I sintomi più inusuali del Covid-19

Accanto a quelli più tradizionali, diversi studi hanno messo in luce sintomi Covid più inusuali. Ad esempio, un paziente su cinque presenta qualche tipo di danno cardiaco. Tra questi uno dei più gravi è la miocardite, un’infiammazione del cuore che può presentarsi anche in soggetti giovani e sani.

Un altro sintomo poco comune è quello che porta alla formazione di coaguli di sangue: presso l’ospedale dell’Università della Pennsylvania, l’unità di terapia intensiva sta osservando nei pazienti una quantità di coaguli fino a tre volte maggiore di quella osservata nei pazienti senza la malattia. Tale aumento della coagulazione potrebbe spiegare pure i diversi casi di ictus “ischemico” che si stanno presentando nei pazienti più giovani, sebbene siano molto rari.

Accanto a questi più spaventosi, vi sono altri sintomi Covid scoperti recentemente che vedono il virus manifestarsi attraverso infiammazioni sulla pelle, con rash cutanei, lesioni dolorose e arrossate.

Leggi anche: No alla Tachipirina contro il Covid, lo dicono il TAR del Lazio e la Regione Molise

I sintomi Covid più bizzarri: l’aggiornamento di Lancet

La rivista scientifica inglese The Lancet ha recentemente pubblicato un’indagine che mette in luce tutte le problematiche più bizzarre legate all’insorgere di Covid-19.

Lo studio mostra che due persone su cinque soffriranno di problemi allo stomaco per almeno 3 mesi dopo aver sconfitto il virus.

Inoltre, il 18% dei pazienti analizzati ha sofferto di reflusso, il 14% di gonfiore, il 10% di frequente eruttazione e il 9% di episodi di vomito. Il sintomo più raro, che si manifesta nel 2% del campione preso in considerazione, è quello della presenza di sangue nelle feci.

E’ evidente che Covid-19 è un virus che sfrutta molti canali per manifestarsi, con un’ampia varietà di sintomi. Proprio per questo motivo è necessario ricorrere al tampone appena si presenta il minimo dubbio, per il proprio bene e per quello della comunità.

Leggi anche: Covid, cos’è la nebbia cognitiva che colpisce il cervello

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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