No alla Tachipirina contro il Covid, lo dicono il TAR del Lazio e la Regione Molise

Vinto il ricorso al TAR del Lazio del Comitato Terapia Domiciliare Covid-19. È stato sospeso il protocollo che prevede la terapia domiciliare con Tachipirina e vigile attesa di 72 ore.

Cecilia Capanna
Cecilia Capanna
Appassionata di temi globali, di ambiente e di diritti umani, madre di tre figli del cui futuro sente un grande senso di responsabilità
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Il Comitato “Terapia Domiciliare Covid-19” ha vinto un ricorso al Tar del Lazio in cui chiedeva la sospensione del protocollo che prevede la Tachipirina come farmaco per la cura a domicilio dei pazienti con sintomi e la vigile attesa. Contemporaneamente la Regione Molise ha approvato il protocollo proposto dalle centinaia di medici riuniti nel gruppo “Terapia Domiciliare Covid-19”, che prevede l’utilizzo di una serie di farmaci da somministrare tempestivamente, entro i tre giorni dalla comparsa dei sintomi.

Una terapia che ha dimostrato di funzionare grazie all’attività di volontariato di questi angeli in camice bianco che, curando tempestivamente i pazienti a domicilio, hanno risparmiato al sistema sanitario nazionale centinaia di ospedalizzazioni.

Il no alla Tachipirina è una pietra miliare

Una pietra miliare questa vittoria per i medici della rete “Terapia domicilire covid-19”. Il TAR del Lazio ha accolto l’istanza cautelare sottoscritta da alcuni medici del Consiglio Scientifico come Fabrizio Salvucci, Giuseppe Giorgio Stramezzi, Riccardo Szumsky e Luca Poretti. Grazie al ricorso formulato dagli avvocati Erich Grimaldi e Valentina Piraino, Presidente e Vice-Presidente del Comitato, è stata ottenuta la sospensione della nota Aifa del 9 dicembre 2020 in cui veniva riconfermata come unica terapia domiciliare approvata la somministrazione della Tachipirina, la vigile attesa di 72 ore monitorando i sintomi e l’eparina solo agli allettati. 

72 ore di attesa che potrebbero essere fatali. Un tempo in realtà preziosissimo per partire all’attacco del virus con un intervento tempestivo che ne blocca la degenerazione, evitando al paziente l’ospedalizzazione e, nei casi più gravi, la terapia intensiva. C’è di più: è stato dimostrato che l’uso della tachipirina ha contribuito addirittura a far morire moltissime persone in prima ondata. Questo farmaco che funziona con altre patologie, alleviando i sintomi del Covid non permette di monitorare il processo infiammatorio violento e progressivo provocato da questo virus. Il risultato è che si ritarda l’intervento e l’utilizzo di altri farmaci viene fatto in uno stadio della malattia oramai troppo avanzato e più difficile da recuperare.

La soddisfazione di Erich Grimaldi 

Tachipirina no
Avv. Erich Grimaldi, fondatore di “Terapia Domiciliare Covid-19 in tutte le regioni”

L’avv. Erich Grimaldi è colui che ha avuto l’idea di creare il gruppo su facebook “Terapia domiciliare Covid-19”, la solidissima e capillare rete interattiva di medici e pazienti positivi al Covid che cresce ogni giorno e che ora conta quasi 150mila iscritti. L’Avv. Grimaldi sin dall’inizio della pandemia spende tutte le sue forze per permettere ai cittadini italiani di venire curati con la terapia corretta. 

Oggi per lui è arrivato un grande risultato: è finalmente riuscito a rendere istituzionale il no alla tachipirina e il prossimo passo è far approvare dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità un protocollo unico per la cura domiciliare tempestiva del Covid sulla base delle conoscenze acquisite dai medici che hanno fronteggiato la pandemia sul campo, sul territorio, e che hanno potuto appurare l’efficacia di alcuni farmaci da somministrare entro il terzo giorno dalla comparsa dei sintomi.

In un post su Facebook ha scritto: 

“Avevo promesso che avrei garantito il diritto alle cure domiciliari precoci, a tutti gli italiani, SENZA TACHIPIRINA E VIGILE ATTESA. IL TAR LAZIO SOSPENDE LA NOTA AIFA DEL 9 DICEMBRE 2020, ORA PRETENDIAMO UN PROTOCOLLO UNIVOCO DI CURA DOMICILIARE PRECOCE IN TUTTA ITALIA” Ora un protocollo univoco di cura domiciliare tempestiva e precoce con i farmaci utilizzati dai medici dei territori da circa un anno!!”

Non si può negare l’evidenza

Nella  diretta Facebook in cui ha annunciato questa vittoria, l’Avv. Grimaldi ha detto:

Questo significa che l’Aifa non poteva, così come il Ministero, non tener conto delle evidenze e delle esperienze dei territori. Non si poteva non tener conto di quanto è stato fatto dai medici di medicina generale e dagli specialisti e da tutti coloro che sono stati in prima linea dal mese di Febbraio 2020 fino ad oggi”. 

Il TAR del Lazio ha detto quindi no alla Tachipirina dando questa motivazione: “Il ricorso appare fondato in quanto i ricorrenti fanno valere il proprio diritto-dovere, avente giuridica rilevanza sia in sede civile che penale, di prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza e che non può essere compresso nell’ottica di un’attesa potenzialmente pregiudizievole per il paziente.

Leggi anche Terapia domiciliare Covid-19, migliaia di medici salvano vite su Facebook

La Regione Molise approva il protocollo della rete

“C’è un’altra bellissima notizia”, annuncia Grimaldi su Facebook. Dopo la Pec del TAR del Lazio ne è arrivata un’altra: la Regione Molise ha autorizzato lo schema terapeutico del comitato “Terapia Domiciliare Covid-19”. Il Molise è in serissime difficoltà, oramai zona rossa e con evidenti problemi legati al funzionamento del sistema sanitario territoriale, per cui è stato istallato un ospedale da campo a Termoli con l’utilizzo di tensostrutture.

La Regione ha ascoltato i medici molisani che fanno parte della rete, punta a diminuire le ospedalizzazioni e ha dunque deliberato

“Preso atto dello schema terapeutico redatto dai medici specialisti italiani della terapia domicilire Covid-19 e sottoposto alla preventiva valutazione dello scrivente Commissario Angelo Giustini, il sottoscritto esprime parere favorevole ai principi enunciati nella proposta così come elaborata dal Comitato di Scopo per il diritto alla cura tempestiva domiciliare per l’epidemia di Covid, rappresentato dal Presidente avv, Erich Grimaldi, al fine di supportare a distanza pazienti positivi sintomatici attraverso una adeguata assistenza a domicilio”.

Verso il protocollo unico domiciliare

Il no alla Tachipirina corroborato dal TAR del Lazio e dal provvedimento lungimirante della Regione Molise sono i primi passi verso l’istituzionalizzazione di un protocollo unico che preveda la cura domiciliare tempestiva dei malati di Covid, così come messa a punto dalle centinaia di medici della rete. Erich Grimaldi riparte carico con il prossimo obiettivo:

Adesso pretendiamo che il Ministero e l’AIFA adottino dei protocolli di cura con un approccio terapeutico precoce nella stessa misura in cui è stato redatto lo schema terapeutico del nostro comitato, messo a punto da quei medici che stanno curando le persone a distanza e a domicilio  con un approccio terapeutico tempestivo e precoce non con a tachipirina bensì con farmaci nei primi tre giorni dalla comparsa dei sintomi. Da domani i medici di medicina generale si devono sentire liberi di  prescrivere quei farmaci, li abbiamo provati sul campo e funzionano”.

Leggi anche Il plasma iperimmune abbatte il Covid, infermiere guarito dona 6 volte il suo

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