Malattie mentali come mostri, le illustrazioni di Sillvi per comprendere i disturbi più comuni

Le illustrazioni dell’artista canadese commuovono il web per la loro accuratezza nel rappresentare cosa si prova a soffrire di malattie mentali.

Marianna Chiuchiolo
Marianna Chiuchiolo
Giornalista con studi in Mediazione Linguistica, una formazione da teatrante e una generale tendenza a perdersi nei vicoli di una fervida immaginazione. Ama in egual misura la scienza e la poesia e si spende da tempo per la crociata della Mental Health Awareness come missione di vita.
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Come si fa a fare luce su un terreno accidentato quando non si ha la possibilità di vedere? Qualcuno ha detto che la battaglia sociale di questo decennio sarà quella per la consapevolezza sulle malattie mentali.

Un compito nobile, ma certo arduo: come spesso accade per le cosiddette malattie invisibili, ci si ritrova ad approcciarsi a problematiche difficili da comprendere per chi non le vive o non le studia. Come se ciò non bastasse, ci scontriamo ancora con uno stigma profondamente radicato nella nostra cultura, retaggio di una società che per secoli ha classificato i problemi di salute mentale in base a uno sbrigativo dualismo: sei pazzo oppure debole.

Eppure qualcosa sta cambiando: man mano che il mondo riscopre una psiche sana come complemento fondamentale al proprio benessere, e che ai disturbi mentali viene finalmente riconosciuto, anche al di fuori dei contesti ospedalieri, lo status di condizioni cliniche trattabili e curabili, tutte le voci rimaste a lungo sopite finalmente hanno modo di farsi sentire.

Le malattie mentali rappresentate in forma artistica

Sempre più scrittori, artisti e creativi trasformano la propria esperienza con la sofferenza mentale in qualcosa di tangibile, o quanto meno raffigurabile. Un esempio su tutti: i dissennatori, nell’universo narrativo di Harry Potter, si nutrono della felicità delle loro vittime e con il loro bacio possono prosciugarne l’anima.

È fin troppo evidente, in queste figure, il richiamo alla depressione di cui l’autrice, J.K. Rowling, ha a lungo sofferto. Perché, se è vero che una condizione può essere descritta e compresa attraverso precise definizioni cliniche, nulla è in grado di toccarci nel profondo quanto una rappresentazione artistica.

Le raffigurazioni visive realizzate da pittori, fumettisti e persino architetti affollano i feed dedicati alla salute mentale sui social. Ognuno aggiunge la propria versione all’enorme pinacoteca del web, allo scopo di aiutare chi non ha mai vissuto un’esperienza simile a capire, e chi invece conosce bene i demoni della mente a sentirsi meno solo. Ed è in questo popoloso giardino di personaggi e raffigurazioni che si sono fatte strada le illustrazioni di Sillvi, artista canadese di origini coreane che ha realizzato alcune tra le più popolari rappresentazioni visive dei disturbi mentali.

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Sillvi, l’artista canadese che è diventato virale sui social grazie alle sue illustrazioni

Non ho la pretesa di definirmi il primo a realizzare un’idea del genere. Ho visto diversi artisti rappresentare le malattie mentali sotto forma di mostri. Ma ho deciso di realizzarne una mia versione perché queste raffigurazioni sembravano romanticizzare o demonizzare i disturbi mentali.

La maggior parte di esse si focalizzavano sulla rappresentazione di una qualche creatura inquietante che causava dolore nelle sue vittime. Io non volevo disegnare mostri.

Volevo disegnare quello che le persone provano, ecco qual è stato il motivo per cui ho cominciato.

L’osservazione dell’artista fa riflettere. Perché, a guardarle, le sue illustrazioni sembrano dei mostri a tutti gli effetti. Ma, osservandole alla luce delle sue dichiarazioni, assumono una connotazione decisamente più dolorosa e tangibile. Perché tra le membra deformi e le forme distorte è ancora possibile cogliere degli sguardi, spiragli di un’anima che viene tenuta prigioniera dalle sue stesse sensazioni, fino a percepirsi essa stessa come un mostro costretto a nascondersi.

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Le illustrazioni di Sillvi per far luce sul buio delle malattie mentali

Come sciogliersi lentamente, dissolversi in una massa informe, inumana, pesante e inchiodata al suolo: è l’esperienza della depressione. Sentirsi bloccati, trattenuti, con la carne straziata da artigli informi e al centro del petto una voragine che inghiotte ogni cosa: uno stato d’ansia. Provare a camminare, sforzarsi di vivere ma esser trattenuti da pensieri ossessivi che reclamano ogni briciola di attenzione fino a dilaniare ogni cosa: OCD.

Chiunque abbia vissuto l’inferno delle malattie mentali potrà riconoscere in queste immagini parte del proprio percorso e del proprio dolore. Un dolore spesso taciuto a causa di quello stigma di cui si parlava poc’anzi.

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Fare sensibilizzazione per migliorare la vita delle persone

Sillvi in compagnia del suo manager Tony.

Il messaggio di Sillvi è chiaro: ora più che mai è necessario fare chiarezza su condizioni di questo tipo, normalizzarle e inquadrarle per quello che sono: patologie diagnosticabili e trattabili con cui si può convivere svolgendo una vita piena e realizzata.

Anche per questo motivo, da circa un anno l’artista ha avviato una raccolta fondi in favore di NAMI National Alliance in Mental Illness – un’organizzazione no-profit impegnata nella sensibilizzazione su tematiche di salute mentale e nella promozione di politiche in favore di persone che hanno bisogno di cure in tal senso.

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