Pompa di calore e fotovoltaico, verso il 100% di indipendenza energetica

Abbinare l'impianto fotovoltaico a una pompa di calore assicura un risparmio effettivo anche sull'energia utilizzata per il riscaldamento e l'acqua calda. Ecco come funziona.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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La pompa di calore è una delle tecnologie ha preso piede più velocemente nel settore delle energie rinnovabili per riscaldare e rinfrescare gli ambienti, da abbinare a un impianto fotovoltaico.

Il suo principio si basa sullo sfruttamento del calore presente nell’aria per ottenere riscaldamento e acqua calda sanitaria nei mesi invernali e per rinfrescare gli ambienti durante la stagione estiva.

Cos’è una pompa di calore?

In generale, una pompa di calore è uno strumento che trasferisce il calore da un posto a un altro. Nella fattispecie, quando parliamo di impianti di questo tipo domestici, si parla di scambio tra l’aria calda o fredda presente all’esterno delle mura e quella all’interno.

Ma possono esserci anche altri tipi di trasmissione di calore, ad esempio da giacimenti geotermici o da acque di falda.

Com’è fatta una pompa di calore?

La pompa di calore si compone di due corpi principali: uno da mettere all’interno della propria abitazione, una sorta di splitter o di sistema termo-convettore, e l’altro all’esterno, il compressore. Le due unità sono collegate tramite tubazioni in cui scorre un fluido particolare termoconduttore.

L’unità esterna è dotata di una serpentina che funge da condensatore quando il sistema deve operare per il raffrescamento della casa, o come evaporatore quando è in modalità riscaldamento.

Come funziona una pompa di calore?

A differenza di quanto si possa pensare, una pompa di calore non produce e non scalda l’aria, perché la sua principale funzione è sostanzialmente quella di muoverla. E funziona anche quando le temperature al di fuori delle mura domestiche sono basse.

In effetti, la pompa di calore è in grado di assorbire l’energia termica presente nell’aria, di comprimerla e di restituirla all’interno sotto forma di flusso caldo.

Il funzionamento è simile a quello del frigorifero che estrae dalla camera refrigerante le calorie in eccesso per immetterle nello spazio esterno della cucina.

Qual è l’efficienza di una pompa di calore?

Le migliori pompe di calore presenti oggi sul mercato sono in grado di quadruplicare in termini termici il valore dell’energia elettrica che ricevono.

Quindi, per ogni kWh consumata dalla pompa di calore per funzionare, si ottengono dai 3 ai 4kWh di calore utilizzabile per il riscaldamento.

Uno dei vantaggi poi da non sottovalutare è che la pompa di calore si può installare sui sistemi già presenti in casa o, in caso di ristrutturazione, abbinarla a un impianto di pannelli radianti, in modo da massimizzarne la resa.

Leggi anche: Riscaldamenti a battiscopa, conviene? Cos’è, come funziona, quanto costa

Perché abbinare la pompa di calore all’impianto fotovoltaico?

Per risparmiare energia e soprattutto abbattere le bollette, abbinare ai pannelli solari una o più pompe di calore che suppliscano al fabbisogno di riscaldamento sia dell’acqua sanitaria che degli ambienti, così come al loro raffrescamento, è sicuramente una scelta vincente.

Durante il periodo estivo, ad esempio, una pompa di calore può immagazzinare abbastanza energia da riscaldare l’acqua sanitaria a 60°C, cosa che normalmente una caldaia a condensazione non consente. Questo permette di stoccare nel serbatoio dell’acqua abbastanza calore per avere acqua corrente riscaldata anche dopo il calar del sole, non dovendo più ricorrere al gas o altre fonti non rinnovabili.

Una pompa di calore può essere azionata e funzionare a regime interamente dal sistema fotovoltaico per almeno 7 mesi all’anno, senza ricorrere all’energia elettrica della rete nazionale.

Pompa di calore ed ecosostenibilità

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Nell’ottica di attuare il più presto possibile la transizione ecologica dei sistemi di produzione dell’energia, le pompe di calore costituiscono un passo importante da privilegiare in caso di nuove costruzioni o installazioni.

Se da un lato può essere dispendioso il loro utilizzo senza un impianto fotovoltaico di alimentazione, dall’altro presentano una serie di benefici dal punto di vista ambientale che vanno necessariamente tenuti in considerazione.

Primo tra tutti, al pari dei pannelli solari, le pompe di calore sfruttano una risorsa inesauribile: l’aria. Secondariamente, poi, non immettono fumi o ossido di carbonio nell’atmosfera, rispettando l’ambiente e, anzi, migliorando notevolmente la qualità dell’aria che si respira in casa perché filtrata da appositi sistemi.

Gli svantaggi della pompa di calore

Come ogni innovazione, la strada per migliorare anche questo tipo di tecnologia deve affrontare sfide di diversa natura.

Tra i principali svantaggi dell’installazione di una pompa di calore ci sono: la rumorosità dell’unità esterna, che dovrà necessariamente essere collocata lontano da stanze abitate, le performance, che variano a seconda della temperatura dell’aria e alla potenza generabile dal calore estratto dalla stessa, e, infine, la distanza necessaria dalle altre abitazioni.

Quanto costa una pompa di calore?

L’investimento iniziale per l’installazione di una pompa di calore è piuttosto oneroso, soprattutto se contestualmente si vorranno sostituire i termosifoni con un impianto radiante di riscaldamento.

Tuttavia l’abbinamento con un impianto fotovoltaico e le agevolazioni previste dal Superbonus 110% possono incentivare questa scelta che, sul lungo periodo, si dimostra essere la più ecosostenibile e vantaggiosa dal punto di vista delle spese.

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