Paradosso della scelta: quando le troppe opzioni ci rendono infelici

La vasta disponibilità di scelte, a cui siamo sottoposti giornalmente, influenza la nostra felicità e si ripercuote sulla libertà e sulla qualità della vita. Perché l'abbondanza decisionale ci rende tristi?

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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Il paradosso della scelta è un concetto legato prettamente alla società moderna, ogni individuo viene continuamente pressato dalle decisioni. Dalla scelta di un maglietta a quella di una casa, fino ad arrivare alla selezione di un film o di una serie tv da guardare sul divano, le opzioni per ogni essere umano sono aumentate, si sono triplicate portando con sé tutto il peso di una dispersione paralizzante.

Ogni scelta che facciamo o che non facciamo ci condiziona profondamente la vita.

Come mai siamo diventati incapaci di scegliere, ma soprattutto perché le scelte ci mettono così in crisi e ci influenzano negativamente? Le risposte sono contenute in quello che viene chiamato paradosso della scelta.

Paradosso della scelta: che cos’è

Il paradosso della scelta, prima di essere un tema cult di noi esseri moderni, è il titolo del libro “The Paradox of Choice: Why More is Less”, scritto nel 2004 dallo psicologo statunitense Barry Schwartz che si concentra proprio sulla problematica della libertà da cui dipendono le nostre scelte.

Il suo lavoro è iniziato con l’analisi di quello che è stato comunemente definito come il dogma ufficiale di ogni società moderna, al cui apice si trovano la massimizzazione della libertà individuale e il miglioramento del benessere. Il primo valore si ricava dall’indipendenza e dall’autodeterminazione verso se stessi, il secondo dalle possibilità di scelta.

Lo psicologo affermava in merito che:

L’abbondanza di scelte può influire negativamente sulla nostra felicità.

Secondo Schwartz, questo ragionamento non solo filerebbe liscio, ma presenterebbe anche degli effetti collaterali:

  • Paralisi causata dalla produzione di eccessiva libertà
  • Mancanza di soddisfazione verso la scelta presa

Per spiegare meglio queste condizioni, Schwartz ricorre ad un pratico esempio: quando siamo al supermercato ci troviamo davanti ad una scelta vastissima di prodotti, tale abbondanza genera un senso di indecisione e infelicità causate dalla responsabilità di dover prendere una decisione.

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Paradosso della scelta: quando il costo delle decisioni pesa sulla nostra felicità

Barry Schwartz evidenzia i costi sempre più alti delle scelte dettati da una società che spinge gli individui verso una libertà spinata fatta di insoddisfazione, dubbio e tristezza.

Se da un lato l’avvento della tecnologia ci aveva promesso risparmio di tempo in merito ad una possibile rosa di venti di opzioni, dall’altro ci ha reso completamente dipendenti, quasi o del tutto schiavi, di un processo in cui l’essere umano di trova costretto a dover scegliere.

Una sorta di corto circuito continuo tra quello che ci serve, quello di cui abbiamo bisogno e quello che invece pensiamo di non volere.

Sempre alla ricerca di qualcosa che sia meglio, patiamo costantemente il peso delle nostre scelte seguendo il principio di base imposto dalla società: maggiore scelta uguale a maggiore libertà.

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Come superare il problema dell’abbondanza di scelta

Lo psicologo statunitense sostiene che alla base di una decisione corretta e veramente libera, ci sarebbero delle strategie da seguire come:

  • Individuare i propri obiettivi: partire da quello che vogliamo, ci avvicina al processo decisionale
  • Considerarne l’importanza: una valutazione accurata può portare ad una decisione precisa
  • Valutare le probabilità di riuscita: fare un bilancio psicologico delle opzioni vincenti, ci aiuta a mitigare il senso di dispersione causato dall’incertezza
  • Ordinare le opzioni: conoscere la natura delle nostre scelte, ci permette di esprimerci sinceramente rispetto alla decisione
  • Individuare o ripianificare la scelta: dopo aver valutato l’impatto dell’obiettivo, nessuno ci vieta di modificare la nostra decisione o di confermarla

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Perché il paradosso della scelta influenza la nostra società

Tutti noi compiamo giornalmente un numero illimitato di scelte, dalle più superficiali alle più influenti, prendere decisioni condiziona il nostro comportamento in maniera inconscia, generando alla fine confusione.

Davanti a tante opzioni, il cervello non riesce a decidere e va in tilt a causa del:

  • Costo cognitivo: secondo un lavoro dello psicologo George Miller, l’essere umano è in grado di tenere a mente solo 7 oggetti per volta. Superato questo numero, tutto tende a confondersi dal momento che la mente viene sovraccaricata
  • Rinvio della scelta: essere travolti dalle scelte ci spinge ad allontanarci e a posticipare una decisione
  • Rimorso post-acquisto: è condizionato dall’abbondanza e dalla crescita delle nostre aspettative che puntualmente vengono deluse

La conclusione a cui Schwartz vuole farci arrivare è che dovremmo avere una sfera limitata di possibilità entro cui muoverci per evitare il senso di ansia e di insoddisfazione e per mantenere un certo livello di felicità.

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