Nuovo lockdown, chiudono comuni e regioni?

L'aumento dei contagi sta portando al rischio di una nuova chiusura totale del paese. Ecco la situazione regione per regione.

Clarice Subiaco
Clarice Subiacohttps://medium.com/@ClariceSubiaco
Classe 1986, passato di studi umanistici e presente nel mondo dei dati. In mezzo, esperienze di lavoro come Digital PR, Content Strategist e Project Manager per startup e agenzie internazionali. Ama raccontare l'innovazione che ha un forte impatto sociale.
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Secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute, al 23 ottobre, in tutto il paese si registrano 19.143 contagi e oggi il premier Conte ha incontrato le regioni per concordare le misure precauzionali. Se entro una settimana non si riusciranno ad ottenere gli effetti auspicati dalle misure già stabilite con il Dpcm del 18 ottobre, un nuovo lockdown potrebbe essere l’unica soluzione per evitare tragedie che abbiamo vissuto nei mesi scorsi.

La soglia che farà scattare un nuovo lockdown

Per sapere se ci sarà o meno un nuovo lockdown è stata stabilita una soglia di 2.300 ricoveri nelle terapie intensive. Ad oggi sono 992 i pazienti Covid ricoverati, con +66 ricoveri rispetto al giorno precedente. Numeri che sembrano destinati a salire e che dunque fanno pensare a nuovi possibili misure di contenimento come la chiusura delle attività non essenziali e il divieto di spostamento tra regioni.

Le misure delle regioni 

Intanto le singole regioni stanno adottando autonomamente diverse misure per cercare di contenere i contagi.

Lombardia

Con l’ordinanza regionale n. 623 il presidente della Regione Attilio Fontana, d’intesa con il ministro della Salute Roberto Speranza, ha stabilito a partire dal 22 ottobre, un coprifuoco notturno dalle ore 23:00 alle ore 05:00 del mattino. Fino al 13 novembre saranno consentiti spostamenti solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza o per motivi di salute”, oltre che per il rientro presso il proprio domicilio. In ogni caso sarà necessario presentare apposita autocertificazione

Per quanto riguarda l’istruzione, l’ordinanza prevede che le scuole di secondo grado, gli istituti professionali di secondo grado dovranno assicurare lo svolgimento delle proprie attività adottando la didattica a distanza. Inoltre, raccomanda ai dirigenti scolastici di prevedere ingressi scaglionati, mentre le attività in laboratorio potranno continuare a essere svolte in presenza.

Per quanto riguarda le attività commerciali, l’ordinanza stabilisce che nelle giornate di sabato e domenica le grandi strutture di vendita e gli esercizi all’interno dei centri commerciali dovranno restare chiusi. Fanno eccezione i negozi che si occupano di vendita di beni di prima necessità come generi alimentari, prodotti per animali domestici, accessori. Restano aperte anche farmacie, parafarmacie, tabaccherie e rivendite di monopoli.

I locali e i ristoranti potranno restare aperti dalle 5 del mattino alle 2:00, con consumo al tavolo e limiti di 6 persone. Il limite è ridotto alle ore 18:00 se non è previsto consumo al tavolo. I servizi di delivery e l’asporto sono sempre consentiti fino alle 23:00.

Campania

Più vicine a un nuovo lockdown totale, le misure della Regione Campania. Con l’ordinanza regionale n.82 il presidente della Regione Vincenzo De Luca stabilisce che dal 23 ottobre i cittadini campani non potranno più spostarsi dalla loro provincia di residenza o domicilio verso altre province della regione, salvo comprovati motivi di lavoro, salute, famiglia, e con autocertificazione. Restano confermate le misure adottate nella precedente ordinanza, ovvero il divieto di offrire cibo da asporto per i ristoranti dopo le ore 21:00 e il divieto di organizzare feste e ricevimenti. Le attività didattiche in presenza sono sospese sia per le università sia per la scuola dell’obbligo fino al 30 ottobre. Tuttavia, nella nuova ordinanza n. 82, viene dato mandato all’unità di crisi regionale di monitorare la situazione dei contagi “al fine dell’eventuale riapertura della attività in presenza della scuola primaria a decorrere dal 26 ottobre 2020”. 

Ad oggi i contagi in Campania sono saliti a 2.000 e, data la situazione preoccupante, in una diretta Facebook De Luca ha auspicato ad un nuovo lockdown nazionale. 

Lazio

Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, con un’ordinanza firmata d’intesa con il ministro della Salute Speranza, stabilisce che a partire dalla notte tra venerdì 23 e sabato 24 ottobre sono vietati gli spostamenti in territorio regionale dalle ore 24:00 alle ore 05:00 del mattino. Anche in questo caso sono autorizzati solo gli spostamenti per comprovate esigenze di necessità o urgenza, giustificate da autocertificazione. 

Per quanto riguarda la scuola, da lunedì 26 sarà potenziato il ricorso alla didattica digitale integrata per le scuole superiori e le università. Questo potenziamento sarà previsto per il 50% degli studenti delle scuole superiori ad esclusione degli iscritti al 1° anno, mentre per le università la percentuale sale al 75% con esclusione delle attività che necessitano presenza fisico o l’uso di strumentazioni. 

Piemonte

In Piemonte il presidente Alberto Cirio ha confermato le restrizioni già in vigore dalla scorsa settimana, ovvero chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio dalle 24:00 alle 05:00 del mattino e il divieto di vendita di alcolici dopo le ore 21:00, a esclusione del servizio di consumo al tavolo in bar e ristoranti. Da sabato 24 ottobre è stata decretata la chiusura dei centri commerciali durante il fine settimana, con eccezione per i negozi di beni di prima necessità e le farmacie.

Per quanto riguarda la scuola secondaria di secondo grado, da lunedì 26 ottobre le classi seconde e quinte, avranno l’obbligo di seguire per almeno il 50% della settimana le lezioni a distanza, in alternanza con la presenza in aula. 

Liguria

In Liguria, come in Piemonte, l’ordinanza n. 72 firmata dal presidente della Regione Giovanni Toti, prevede il ricorso alla didattica digitale integrata dal 26 ottobre al 13 novembre per una quota non inferiore al 50% per il secondo e quinto anno delle scuole superiori, alternata alla didattica in presenza. Da mercoledì è entrato in vigore il divieto assoluto di assembramenti e di manifestazioni pubbliche e private, con la chiusura dei centri culturali e sociali e consentendo solo i servizi di bar e ristoranti dalle 5:00 alle 24:00. Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle ore 05:00 alle 18:00.

Secondo i dati del Ministero della Salute aggiornati al 23 ottobre, la Liguria si attesta la prima regione d’Italia per numero di nuovi casi in rapporto alla popolazione con un aumento di 778 positivi su 5.096 tamponi eseguiti. Particolarmente critica la situazione dei pronto soccorso, presi d’assalto dai cittadini. In diretta su SkyTG24 il presidente Toti ha invitato i cittadini a mantenere la calma e a rivolgersi ai medici di base prima di recarsi in ospedali per lievi stati febbrili o sintomi da raffreddamento.

Calabria

In Calabria, il neo presidente Nino Spirlì ha stabilito con l’ordinanza n. 79, che da lunedì 26 ottobre fino al 13 novembre le attività scolastiche in presenza sono sospese per le scuole secondarie di secondo grado e le università, mentre il coprifuoco è stabilito dalle ore 24:00 e 05:00 in tutta la regione. Anche in Calabria è prevista la possibilità di attivare la didattica digitale integrata a eccezione delle lezioni universitarie che necessitano presenza fisica e uso di strumentazioni.

Sardegna

Il presidente Christian Solinas ha annunciato che a breve firmerà un provvedimento per un lockdown di 15 giorni, con annessa chiusura di porti e aeroporti. Le nuove misure non entreranno, però, in vigore prima delle elezioni comunali previste in Sardegna sabato 25 e domenica 26 ottobre. 

Le ipotesi sul nuovo Dpcm

In questa seconda fase dell’emergenza, il presidente del Consiglio Conte si è mostrato prudente: rischiare un nuovo lockdown vorrebbe dire mettere definitivamente in ginocchio il paese. Tuttavia, il recente aumento dei contagi potrebbe portare presto alla diffusione di un nuovo Dpcm che restringerà ancora di più le libertà dei cittadini.

L’ipotesi più accreditata è che si potrà uscire di casa solo per lavorare e andare a scuola, in maniera scaglionata e che ci sarà un coprifuoco fino alle 21:00 su tutto il territorio nazionale, con chiusura di piscine, bar e ristoranti. Resta aperta la questione del trasporto pubblico, che in alcune grandi città come Roma e Milano, resta ancora un grave problema. 

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