Conte agli italiani: “Le misure sono dure, ma il decreto garantisce soldi certi e rapidi”

“Il Dpcm è nato da un lungo confronto. Queste misure non sono in discussione. Piuttosto vanno spiegate a una popolazione in sofferenza, che legittimamente chiede di capire i motivi delle scelte del governo”.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Dopo l’uscita del nuovo Dpcm ottobre, il malcontento è esploso in tutto il Paese. Da Nord a Sud sono state organizzate manifestazioni e proteste per dar voce al disagio che le restrizioni previste dal decreto hanno portato e porteranno con sé. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenendo sulle pagine del Fatto Quotidiano, prova a chiarire la posizione del governo. “Non abbiamo deciso queste chiusure indiscriminatamente” ha affermato il premier. “Tutte le misure messe in campo rispondono alla necessità di tenere sotto controllo la curva dei contagi”. E continua:

Quel Dpcm è nato da un lungo confronto tra tutte le forze di maggioranza, rappresentate dai rispettivi capi-delegazione. Queste misure non sono in discussione. Piuttosto vanno spiegate a una popolazione in sofferenza, che legittimamente chiede di capire i motivi delle scelte del governo.

Il nuovo Dpcm spiegato dal premier Conte

L’obiettivo principe delle misure varate nel nuovo decreto è quello di limitare la curca dei contagi e limitare una crisi sanitaria che, anche se con caratteristiche diverse dalla prima volta, in molte zone d’Italia rischia di riproporsi. Per questo, spiega Conte, è stato necessario limitare le occasioni di contatto e gli spostamenti. Ha detto:

Con lo smart working e il ricorso alla didattica a distanza nelle scuole secondarie di secondo grado, puntiamo a ridurre momenti di incontri e soprattutto l’afflusso nei mezzi di trasporto durante il giorno, perché sappiamo che è soprattutto lì che si creano affollamenti e quindi occasioni di contagio. Acquistare subito centinaia di nuovi mezzi pubblici è impossibile, per questo andava decongestionato il sistema del trasporto pubblico agendo su scuola e lavoro e altre occasioni di uscita come lo sono l’attività sportiva in palestre e piscine.

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Conte sulla chiusura di ristoranti, cinema e teatri

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Nuovo Dpcm. Secondo le misure indicate nel decreto pub, bar e ristoranti dovranno chiudere le attività a partire dalle ore 18:00.

La stessa logica è stata applicata per quel che riguarda le attività di bar, pub e ristoranti, ma anche palestre, cinema e teatri. Le misure sono dure ma necessarie per limitare le occasioni di contatto. Incalza Conte:

Abbiamo ridotto tutte le occasioni di socialità che spingono le persone a uscire nelle ore serali e a spostarsi con i mezzi pubblici. Uscire la sera per andare al ristorante, cinema o teatro significa prendere mezzi pubblici o taxi, fermarsi prima o dopo in una piazza a bere qualcosa o a incontrarsi con amici abbassando la propria soglia di attenzione e creando assembramenti. Ecco perché abbiamo sospeso le attività di ristoranti, cinema e teatri. Così si è meno incentivati a uscire di casa. Non solo: diminuendo le occasioni di socialità, abbassiamo anche il numero di contatti che ognuno di noi può avere, rendendo così più facile fare i tracciamenti nel caso in cui una persona risulti positiva. Senza queste misure la curva è destinata a sfuggirci di mano.

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Conte: “Il nuovo Dpcm garantisce soldi certi e rapidi”

A differenza del decreto Cura Italia, secondo il premier, il nuovo Dpcm garantisce le risorse necessarie a tamponare le perdite di aziende e cittadini in tempi più rapidi. Ha detto:

Siamo tutti pienamente consapevoli delle ricadute economiche di queste misure, delle difficoltà a cui molti cittadini italiani vanno incontro, penso a chi lavora nel settore della ristorazione, del turismo, dello spettacolo, della cultura, delle palestre e di tutti i settori connessi. Ma proprio per questo oggi approviamo un decreto importante con ingenti risorse che ci permette di ristorare tutte queste persone, di dare loro in maniera rapida e diretta risorse per colmare le perdite dovute alle chiusure. Saranno soldi certi e rapidi.

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Nuovo Dpcm e le responsabilità della politica

A conclusione dell’intervista, il premier Conte torna a parlare di responsabilità politica. “Bisogna assumersi le responsabilità delle proprie azioni” ha detto, giustificare ai cittadini le necessità e legittimare le scelte fatte, anziché “soffiare sul fuoco del malessere sociale”. Nell’intervista continua:

Sono queste le motivazioni che ci hanno spinto a adottare misure che sappiamo essere dure. Ora è il momento della responsabilità. La politica, e questo vale soprattutto per chi è al governo, deve saper dar conto delle proprie scelte ai cittadini, assumersi la responsabilità delle proprie azioni e non soffiare sul fuoco del malessere sociale per qualche percentuale di consenso nei sondaggi. Ora è il momento di mettere il Paese in sicurezza, evitando la diffusione del contagio e il rischio di non riuscire a garantire cure e ricoveri adeguati e di non riuscire a preservare il tessuto economico e produttivo.

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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