In un’intervista al programma Agorà la premier Meloni ha chiarito le sue posizioni dopo il commento di Salvini in merito alle elezioni vinte nuovamente dal presidente Putin. Ecco cosa ha dichiarato a margine di un convegno svoltosi nella giornata di ieri a Milano: “In Russia hanno votato, ne prendiamo atto. Quando un popolo vota ha sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene sia quando uno le vince sia quando uno le perde. Prendiamo atto del voto dei cittadini russi, sperando che il 2024 sia l’anno della pace”.
La premier ha voluto spegnere le polemiche sul nascere, rimarcando il fattore di maggioranza coesa all’interno del Governo: “Il centrodestra è una maggioranza molto coesa, come si dimostra nell’unico modo in cui si può dimostrare la coesione di una maggioranza, e cioè nella velocità di attuazione e nella chiarezza di attuazione della linea di un governo. Quello che noi abbiamo fatto in questo anno e mezzo con la velocità con cui lo abbiamo fatto, e la chiarezza che abbiamo dimostrato in politica estera, tutto ciò dimostra una maggioranza coesa”.
La premier ha spiegato anche cosa significherebbe una sua candidatura alle Europee: “Per me sarebbe una vittoria confermare i voti che mi hanno portato a Palazzo Chigi un anno e mezzo fa, e sarebbe cosa non facile. Non accade spesso che dopo un anno e mezzo chi è al governo possa confermare quel consenso. Ma è sicuramente è quello l’obiettivo”.
Meloni, il rapporto con Mattarella e le opinioni sul caso dossieraggio
Dopo alcune polemiche sorte a causa degli scontri di Pisa e Firenze per una divergenza di opinioni con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la premier Meloni ha sottolineato che rapporto vi è tra loro: “I miei rapporti con il presidente Mattarella sono ottimi, lo ringrazio, perché non fa mancare mai il suo sostegno non tanto al Governo, ma alla Nazione. Li gestiamo direttamente, personalmente, quelli che brigano per comprometterlo temo che resteranno delusi”.
La presidente del Consiglio, inoltre, ha precisato anche qual è il suo punto di vista in merito al caso dossieraggio: “Sono assolutamente convinta che conosciamo la punta di un iceberg ora e più che preoccupata sono molto indignata di qualcosa che aleggiava. Penso che ci siano gruppi di potere che hanno utilizzato le informazioni riservate per fare gli interessi propri e bisogna trovare i mandanti“.
Cosa farebbe la premier se non avesse più il consenso degli italiani?
La premier Meloni sta ancora lavorando alla riforma sul premierato, una riforma che, nel suo parere, verrà accolta a gran voce dagli italiani. Qualora ciò non dovesse verificarsi e se perdesse il consenso dei cittadini, sarebbe disposta a dimettersi: “Io rinuncerei, e rinuncerò, alla guida della Nazione quando dovessi rendermi conto che non ho più il consenso degli italiani per farlo, perché questa non è una cosa che tu fai per te stesso. O almeno non io. Devi sapere che lo stai facendo per qualcuno”.
Leggi anche: Meloni e le dichiarazioni sul caso Regeni: cosa è necessario fare e qual è la posizione dell’Italia?
