AstraZeneca ammette effetti collaterali e ritira il suo vaccino Covid in tutto il mondo

AstraZeneca ritira il vaccino prodotto durante il periodo pandemico dal commercio: ecco i motivi e cosa succede ora.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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L’azienda anglo-svedese AstraZeneca ha dichiarato di aver dato il via al ritiro mondiale del vaccino prodotto per contrastare il Covid-19 durante il periodo pandemico.

Ad annunciarlo è il “The Guardian” e ha confermato questa decisione anche l’Agenzia europea per i medicinali, EMA, emettendo un avviso secondo cui non viene più autorizzato l’uso del vaccino Vaxzevria.

AstraZeneca, come si legge ancora su “The Guardian”, ha dichiarato che tale risoluzione è stata messa in atto, in quanto ora sul mercato vi è “un’eccedenza di vaccini aggiornati disponibili” adatti contro le varianti del Covid-19, motivo per cui si è verificato un calo della domanda di quelli prodotti dalla società anglo-svedese: Sono stati sviluppati altri vaccini contro le nuove varianti e dunque c’è un surplus di prodotti. Ciò ha provocato un declino della richiesta per Vaxzevria, che in questo momento non è più prodotto o distribuito”.

Ma il motivo è anche un altro: il vaccino prodotto da AstraZeneca ha causato in molte persone degli effetti collaterali.

Perché nell’ultimo periodo AstraZeneca è stata al centro delle polemiche?

Il vaccino di AstraZeneca era stato autorizzato all’uso per tutti i soggetti che avessero età pari o superiore a 18 anni, somministrato in due dosi. “The Guardian” sottolinea, però, che nonostante avesse un risultato “complessivamente sicuro ed efficace”, non si escludeva un possibile rischio di un effetto collaterale raro ma grave, noto come trombosi con trombocitopenia o TTS ― che ha poi colpito circa due o tre persone su 100mila vaccinate con il Vaxzevria ―.

Inoltre, la stessa società AstraZeneca ha rivelato per iscritto in documenti giudiziari nel corso di un procedimento legale a Londra che potrebbe esservi un collegamento tra il vaccino e un rischio di trombosi. Tale ammissione, sempre secondo “The Guardian”, darebbe il via a dei risarcimenti milionari per alcune persone che hanno optato per la somministrazione di Vaxzevria e hanno riscontrato effetti collaterali.

La società anglo-svedese, tuttavia, non manca di ricordare come i suoi sforzi “sono stati riconosciuti dai governi di tutto il mondo e sono ampiamente considerati come una componente fondamentale per porre fine alla pandemia globale”.

Quali sono i prossimi passi della società anglo-svedese?

AstraZeneca ha deciso di ritirare il vaccino Vaxzevria, anche se in alcuni Paesi non viene somministrato già da molto tempo. Ad esempio in Australia non viene più utilizzato a partire da marzo 2023, anche se è stato gradualmente eliminato già dal giugno 2021 a causa della presenza di vaccini più aggiornati contro il Covid-19.

Quale, sarà, quindi, il prossimo passo della società anglo-svedese? L’azienda sottolinea ancora quanto sia stato prezioso il suo contributo durante il periodo pandemico, salvando milioni di vite, come si legge in una nota ufficiale: “Secondo stime indipendenti, solo nel primo anno di utilizzo sono state salvate oltre 6,5 milioni di vite umane e sono state fornite oltre 3 miliardi di dosi a livello globale”.

Attualmente, però, la casa farmaceutica sta lavorando “con le autorità di regolamentazione e i nostri partner per allinearci su un chiaro percorso da seguire per concludere questo capitolo e dare un contributo significativo alla pandemia di Covid-19“.

Leggi anche: Miocarditi e pericarditi: la causa è stata davvero il vaccino Covid?

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Ilaria De Santis
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