Giornata mondiale degli abbracci in era Covid, le soluzioni per non privarci dell’affetto

Oggi, 21 gennaio, è la giornata mondiale degli abbracci. Un gesto che manca ormai da un anno a causa della pandemia da coronavirus. Ma vediamo quali sono le soluzioni per non privarci di un abbraccio.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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Oggi, 21 gennaio, è la giornata mondiale degli abbracci.

Istituita nel 1986 negli Stati Uniti è un’occasione per ritrovare il contatto emotivo e il piacere di un abbraccio.

L’essere vivente è spontaneamente portato a cercare il contatto con l’altro. Questo, purtroppo, ci è stato negato da quasi un anno a causa della pandemia da coronavirus. Qualche soluzione per non privarci di un abbraccio c’è, vediamo quale.

Giornata mondiale degli abbracci, perché il 21 gennaio

Oggi 21 gennaio è la giornata mondiale degli abbracci, il National Hugging Day, una giornata cade ogni anno a ridosso del Blue Monday, il giorno più triste dell’anno, il terzo lunedì di gennaio.

L’idea di istituire la Giornata Mondiale degli Abbracci si deve a Kevin Zaborny che propose il giorno 21 gennaio per una ricorrenza che avrebbe dovuto rialzare il morale degli statunitensi dopo la fine delle festività natalizie e dopo la ricorrenza del giorno più triste dell’anno appunto.

La giornata mondiale degli abbracci è stata celebrata per la prima volta a Clio, cittadina del Michigan, nel 1986.

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Giornata mondiale degli abbracci, i benefici per la salute

Giornata mondiale degli abbracci.

Nel 2015 i ricercatori dell’Università della Carolina del Nord hanno reclutato 59 donne di età compresa tra 20 e 49 anni che vivevano con un coniuge o un partner monogamo da almeno sei mesi.

Hanno constatato un innalzamento di ossitocina nel sangue delle donne che avevano più frequentemente contatti fisici, come abbracciarsi e tenersi per mano, con i loro partner.

L’ossitocina è un ormone che induce rilassamento, abbassa l’ansia e ha un impatto positivo sugli aspetti psicologici, emotivi e sociali, che beneficiano secondo alcuni studi anche di un calo del cortisolo, che provoca una conseguente riduzione dello stress, sia percepito che misurato.  

Giornata mondiale degli abbracci, nell’era Covid ecco “le stanze degli abbracci”

Giornata mondiale degli abbracci, stanze degli abbracci.

La giornata mondiale degli abbracci in un mondo che non può più farlo. Abbracci che, nell’era della pandemia, sono mancati soprattutto agli anziani nelle Rsa.

Ed ecco che sbuca l’idea. In alcune Rsa della Liguria, in autunno, sono state predisposte le “stanze degli abbracci”, per permettere agli ospiti di abbracciare i propri cari con un telo di plastica trasparente in mezzo con due “maniche”. Inserendo le braccia all’interno, l’abbraccio è possibile.

È vero, la sensazione del calore dell’abbraccio non c’è, manca il tatto e l’odore, ma in questi duri mesi di pandemia, abbiamo imparato ad accontentarci per poter mettere al sicuro le fasce più fragili.

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Giornata mondiale degli abbracci, l’importanza della Hug Therapy

Giornata mondiale degli abbracci, hug therapy.

In un mondo in cui gli abbracci non sono più consentiti, si possono abbracciare gli animali ma anche, come accade a Milano da Biancolatte Hugs, morbidi peluches.

A Milano, dentro il concept store Biancolatte, è stato aperto il primo shop interamente dedicato ai peluches ispirato alla Hug Therapy. Secondo i ricercatori dell’Università di Amsterdam, la Hug Therapy o terapia dell’abbraccio, aiuta a dominare ansie, depressione e stress e contribuisce inoltre a renderci mentalmente più forti.

La Dottoressa Marta di Meo, psicologa e psicoterapeuta esperta in Hug Therapy, dichiara:

Il peluche rappresenta l’oggetto che ci riporta all’infanzia, quando non si avevano pensieri né preoccupazioni.

L’abbraccio con il peluche va ad agire a livello ormonale abbassando il cortisolo, che è l’ormone dello stress, e consentendo al nostro corpo di rilasciare sostanze benefiche che agevolano la distensione muscolare e l’abbassamento del ritmo cardiaco.

Il corpo pertanto si rilassa e la mente è più tranquilla. 

In attesa di tempi migliori possiamo consolarci anche così. Con la speranza che il prossimo anno, nella giornata degli abbracci del 21 gennaio, si potrà tornare a riabbracciare i nostri cari riscoprendo il valore di un gesto perso nel tempo che la pandemia ci ha fatto desiderare più di ogni altra cosa.

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Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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