Si trova a Pontedera il primo ponte Arcobaleno italiano nato per ricordare gli animali scomparsi. La struttura permette di lasciare anche oggetti o messaggi non solo in memoria di chi è scomparso ma anche per condividere ed elaborare il lutto.
Il ponte è stato realizzato proprio per dare luce agli animali scomparsi e a coloro che soffrono per tale perdita, un dolore ancora troppo sottovalutato nella società attuale.
Cos’è il Ponte dell’Arcobaleno?
Il Ponte dell’Arcobaleno si trova nel parco del Boschetto, frazione di La Rotta, a Pontedera, in provincia di Pisa. Si tratta di una struttura simbolica, la prima in Italia, pensata per ricordare i propri animali scomparsi.
Attorno e sul ponte possono essere lasciati oggetti oppure dei messaggi per commemorare chi non c’è più e condividere il lutto con altre persone che si trovano nella stessa situazione.
L’idea è nata per dare dignità a un dolore che spesso, ancora oggi, non viene riconosciuto come ingente. Si capisce quanto una persona possa soffrire il distacco da un animale domestico leggendo alcuni dei pensieri scritti sul quaderno accanto al ponte.
“Chi ha vissuto il legame con un animale sa che non si tratta solo di compagnia: è relazione, è quotidianità, è fiducia. E quando si spezza, il vuoto che resta non è minore solo perché l’essere amato aveva quattro zampe” recita un messaggio. “Ciao Poldo, sei stato il mio migliore amico quando avevo 11 anni. Ti ho amato come si ama un fratello e oggi, che ne ho 34, ti porto ancora con me“, invece, è il pensiero di un’altra persona.
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La leggenda del ponte dell’arcobaleno

Quella dell’arcobaleno inteso come ponte verso la vita ultraterrena è un’immagine statunitense degli anni Cinquanta, che con il tempo si è diffusa in tutto il mondo.
Secondo la leggenda, di cui ancora oggi non si sa chi sia l’autore, gli animali, dopo la morte, percorrono un arcobaleno oltre il quale troveranno un luogo speciale. Qui potranno correre liberi, senza alcun turbamento, in attesa di ricongiungersi con le persone care.
La fiaba è nata proprio per dare dignità al lutto e consolare chi lo sta affrontando, dolore che spesso viene minimizzato nella società attuale. Oggi, quindi, non esiste solo un racconto con questo fine ma anche un vero e proprio ponte.
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Non soffrono solo gli esseri umani
A discapito di quanto si pensi, il dolore per la perdita di qualcuno di caro non è esclusiva umana. Anche gli animali, infatti, soffrono se scompaiono i propri padroni o di altri propri simili che facevano parte del gruppo familiare.
Non solo specie domestiche ma anche selvatici vivono il lutto. Gli elefanti, per esempio, hanno una complessa vita emotiva ed è stato dimostrato che, quando un componente della propria famiglia muore, gli altri si riuniscono attorno al corpo e lo accarezzano con la proboscide.
Per quanto riguarda il mondo marino, invece, si può citare il caso dell’orca Tahlequah, che nel 2018 ha tenuto in superficie per 17 giorni il corpo del suo cucciolo morto, spingendolo con il muso e impedendogli di affondare. Ciò dimostra, quindi, come il lutto e il dolore non siano esclusive degli esseri umani ma accomunano tutto il regno animale.