Eliminare le mestruazioni è possibile: le conseguenze non sono quelle che ti aspetti

Sempre più donne scelgono di eliminare le mestruazioni per vivere più libere o eliminare i dolori e i fastidi del ciclo. Analizziamo quali sono i metodi per farlo, le implicazioni etiche e le conseguenze sulla salute.

Marianna Chiuchiolo
Marianna Chiuchiolo
Giornalista con studi in Mediazione Linguistica, una formazione da teatrante e una generale tendenza a perdersi nei vicoli di una fervida immaginazione. Ama in egual misura la scienza e la poesia e si spende da tempo per la crociata della Mental Health Awareness come missione di vita.
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Cinque giorni di crampi al basso ventre, gonfiore diffuso e fastidio alla testa e alla schiena. Aggiungiamo anche sbalzi d’umore incontrollabili sin da diversi giorni prima e la costante preoccupazione di poter macchiare lenzuola o vestiti: per gran parte delle donne, mestruazioni significa questo. Esiste poi una fetta di donne – quelle che vivono l’inferno dell’endometriosiper le quali il dolore è talmente intenso da essere invalidante.

Infine, a tutto ciò si aggiunge la spesa mensile per tamponi o assorbenti, considerando che non tutte possono utilizzare la coppetta, e l’assenza di un congedo mestruale retribuito.

A voler essere oneste, per gioco o per serio interesse, almeno una volta nella vita ogni donna si è domandata se non esistesse un modo per eliminare le mestruazioni.

In che modo il ciclo mestruale influisce sulle faccende quotidiane delle donne

eliminare le mestruazioni

Come tutte le cose che si possono comprendere soltanto vivendole, il ciclo mestruale incide non poco sulla vita e le performance quotidiane. Oltre alla scomodità delle perdite ematiche – che può essere tenuta relativamente sotto controllo utilizzando tamponi – la fase mestruale può avere conseguenze fisiologiche sotto molti punti di vista.

Un esempio: le mestruazioni possono causare sensibili variazioni della massa delle corde vocali e delle mucose laringee, rendendo più faticoso il controllo della voce da parte delle cantanti. Ma questo è solo uno dei loro effetti collaterali. Persino la nuotatrice Fu Yuanhui, alle Olimpiadi del 2016, dichiarò di aver performato al di sotto delle proprie capacità a causa delle mestruazioni, in una esternazione che a molti fece storcere il naso ma che, segretamente, ogni donna poteva ben comprendere.

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Cosa sono le mestruazioni?

Da un punto di vista fisiologico, le mestruazioni sono una fase del ciclo mestruale, un processo biologico regolato dalla produzione di specifici ormoni, prevalentemente estrogeni e progesterone, il cui scopo è preparare il corpo ad accogliere un’eventuale gravidanza. Ha una durata orientativa di 28-29 giorni e si verifica nelle donne in età fertile, a partire dalla pubertà e fino alla menopausa. Nello specifico il ciclo mestruale si divide in quattro fasi:

  • Una fase preparatoria della durata di circa una settimana: in questa fase l’utero ricostruisce la parete endometriale, che servirà a garantire un ambiente favorevole per l’impianto dell’embrione, mentre all’interno delle ovaie un ovulo si prepara alla maturazione.
  • Una fase di ovulazione della durata di circa due giorni: l’ovulo perfettamente maturo viene espulso dalle ovaie all’interno delle tube di Falloppio e l’endometrio è al massimo del suo spessore. È il momento più favorevole alla fecondazione.
  • Una fase secretiva della durata di circa 12 giorni: per i primi giorni, man mano che l’ovulo attraversa le tube e raggiunge la cavità uterina, l’endometrio resta al massimo del suo spessore, mentre la parete epiteliale in vagina si assottiglia. Col passare dei giorni, se non avviene fecondazione, la mucosa lungo le pareti dell’endometrio comincia a sfaldarsi per poter essere espulsa con la mestruazione.
  • Una fase mestruale della durata di circa 5-6 giorni: durante questa fase, il tessuto endometriale necroticizzato viene espulso dall’utero attraverso la vagina, insieme a sangue e residui cellulari, mentre l’ormone FSH, all’interno dell’ovaio, stimola la produzione di un nuovo ovulo.

Da questa breve sintesi, è facile comprendere che il compito della mestruazione è fondamentalmente quello di liberare l’utero dai residui della preparazione a una gravidanza che non si è verificata, in modo che il ciclo ricominci.

ciclo mestruale

Esistono dei metodi per eliminare le mestruazioni?

Una volta compreso come funziona il ciclo mestruale, quali sono le fasi in cui è diviso e gli ormoni che lo regolano, è possibile intervenire su una o più delle variabili in gioco per far sì che il mestruo non si verifichi. Metodi per eliminare le mestruazioni esistono da tempo, anche se, per alcuni di essi, l’eliminazione totale o parziale del flusso avviene generalmente come effetto secondario di alcuni dei metodi contraccettivi più comuni. Ecco i più diffusi.

Eliminare le mestruazioni con la pillola anticoncenzionale

I contraccettivi orali più diffusi agiscono attraverso la somministrazione di ormoni in maniera variabile durante le diverse fasi del ciclo mestruale e il loro scopo è quello di impedire la produzione di un ovulo fecondabile all’interno dell’ovaio. Le pillole vanno assunte una volta al giorno e generalmente un ciclo di contraccettivi è composto da 21 pillole contenenti ormoni e 7 pillole placebo.

eliminare le mestruazioni pillola anticoncezionale

Il compito delle pillole placebo è generare una falsa mestruazione – poiché non c’è produzione di ovuli, non si può parlare di mestruazione vera e propria – per poi poter riprendere nuovamente con le pillole attive. Se si desidera, è possibile non assumere le pillole placebo – magari perché ci si prepara a un evento importante o a una partenza – e semplicemente proseguire con quelle ormonali saltando così il sanguinamento ma senza interrompere l’effetto anticoncezionale.

Pillola anticoncezionale: controversie

Si tratta, tuttavia, di un metodo che non è esente da contestazioni. Da una parte, alcune persone temono che l’inibizione della produzione di ovuli possa avere un effetto negativo sulla fertilità nel lungo termine, sebbene non ci siano ancora prove scientifiche in merito.

Inoltre, l’acquisto mensile – o più di una volta al mese se si salta la falsa mestruazione – delle confezioni richiede un sensibile impegno economico.

Infine, trattandosi di farmaci, non tutte le donne possono assumerli per questioni di salute, ad esempio perché a rischio di trombosi.

Eliminare le mestruazioni con la spirale medicata

eliminare le mestruazioni spirale medicata

Tra i dispositivi intrauterini, noti anche con l’acronimo di IUD, Intra Uterine Device, quello a rilascio ormonale è un sistema altamente efficace nell’eliminazione delle mestruazioni, al punto che viene utilizzato anche per il trattamento dell’endometriosi e la dismenorrea.

A differenza della pillola anticoncezionale, che inibisce la produzione di ovuli, la spirale medicata rilascia un ormone che impedisce l’ispessimento della mucosa endometriale, rendendo l’ambiente uterino inadatto a ospitare un eventuale gravidanza. Poiché la quantità di tessuto endometriale da espellere è minima, dopo alcuni mesi dall’inserimento il flusso mestruale si riduce drasticamente o si interrompe del tutto.

Oltre ad essere il metodo anticoncezionale reversibile con il più alto livello di efficacia, la spirale medicata non ha effetti sulla fertilità poiché la produzione di ovuli rimane invariata, ed è una soluzione a lungo termine che può essere interrotta quando lo si desidera.

Inoltre, poiché il rilascio ormonale avviene in sede locale, non ci sono effetti collaterali come con l’assunzione di farmaci.

Spirale medicata: controversie

Poiché c’è produzione di ovuli, la spirale medicata è stata oggetto di contestazione da parte di gruppi religiosi che l’hanno spesso definita un metodo abortivo. Tuttavia, poiché non c’è impianto della blastocisti nella cavità uterina, che si tratti di aborto è ancora dibattuto e le critiche si risolvono in una questione di sfumature interpretative del concetto di fecondazione che esulano dallo scopo di questa analisi.

Come metodo per eliminare le mestruazioni, la spirale medicata si dimostra altamente efficace e meno pericolosa della pillola anticoncezionale.

Uno svantaggio effettivo potrebbe invece essere legato all’impianto del dispositivo sul fondo dell’utero, operazione che per alcune donne risulta sensibilmente dolorosa. Estremamente rari sono invece casi di perforazione della parete uterina o espulsione naturale del dispositivo.

Eliminare le mestruazioni con farmaci appositi

Esistono e sono sempre più diffuse le cosiddette pillole stagionali e le minipillole. Che le si utilizzi per il loro effetto anticoncezionale è, in un certo senso, un dettaglio secondario. Uno degli scopi principali per cui sono state create è quello di sopprimere il mestruo.

Le cosiddette minipillole si utilizzano come le pillole anticoncezionali standard ma non prevedono sospensione, e quindi sanguinamento, mentre le pillole stagionaliprevedono l’assunzione continuativa in un intervallo di diversi mesi, riducendo il numero di mestruazioni a tre o quattro ogni anno.

Il lato etico: perché parlare di mestruazioni è ancora un tabu?

mestruazioni free bleeding

Prima ancora di eliminare le mestruazioni e chiederci se sia giusto o sbagliato intervenire sui processi biologici del corpo di una donna in maniera così sensibile – spoiler: mai come in questo caso, lasciamo che sia la donna a decidere cosa fare del suo corpo – bisognerebbe chiedersi cosa rappresenta a livello culturale la mestruazione.

Da questo punto di vista, la pratica del free bleeding da parte di alcuni gruppi femministi è una presa di posizione che va ben oltre l’aspetto economico in un paese dove ancora esiste una tampon tax: è un modo per liberarsi di tutti i tabu imposti in passato su questa dimensione dell’essere femminile.

Quindi, proviamo a rifletterci.

Leggi anche: Zona rossa, vietata vendita assorbenti dopo le 18: “Non sono beni di prima necessità”

Il ciclo mestruale nella cultura: benedizione o condanna?

La dualità intrinseca di ciò che il sangue mestruale rappresenta per la società è difficile da mettere in parole.

Nella cultura wicca, ma non solo, è essenza di vita e purificazione del corpo e del sé, ed è finanche utilizzato per la preparazione di rituali. D’altro canto, invece, molte religioni lo considerano impuro, se non addirittura una maledizione imposta per volere divino sul secondo sesso. In alcuni testi sacri si parla di immondezza mestruale, e in diverse culture alle donne mestruate non è concesso vivere in società durante i giorni del flusso.

Probabilmente come lascito di un tabu così radicato, anche nella nostra cultura superstizioni legate alla mestruazione sono state perpetrate fino a poche generazioni fa: non toccare il lievito quando sei mestruata o tutto il cibo andrà a male e convinzioni sulla stessa riga sono ancora impresse nella mente delle nostre nonne.

Superstizioni che, tra le altre cose, fanno riflettere se si considera che negli stessi gruppi sociali la comparsa del menarca in una ragazzina è generalmente accolta con grande gioia da mamme, zie e nonne.

La stessa società che applaude alla fertilità di una donna – rappresentata dalla comparsa del ciclo mestruale – impone segretezza e marchia lo stesso sangue come portatore di sventura, al punto che, fino a qualche anno fa, era sconveniente e maleducato anche solo parlarne, anche solo chiamare le mestruazioni con il loro nome o farsi scoprire con un assorbente pulito nella tasca quando si andava in bagno.

Eliminare le mestruazioni può avere effetti sulla psiche?

Prima ancora di storcere il naso davanti alla possibilità di eliminare le mestruazioni, è necessario un lavoro di destigmatizzazione che le renda agli occhi di tutti soltanto quello che sono: un processo fisiologico con una precisa funzione.

Eppure, questa intrinseca e assoluta connessione tra il ciclo e la femminilità è talmente salda che, quando la pillola anticoncezionale venne messa sul mercato, nella seconda metà degli anni ‘50, fu necessario introdurre le pillole placebo di cui sopra perché le donne erano spaventate dall’idea di non avere più il mestruo. Questa paura così radicata da costringere un’azienda farmaceutica a rivedere la composizione di un prodotto nasceva sempre dagli stereotipi di cui sopra.

In verità non ci sono testimonianze di effetti deleteri sulla psiche di chi decide di eliminare la mestruazione. I condizionamenti legati al ciclo sono tutti di natura culturale.

Sono misconcezioni che possono essere sconfitte semplicemente normalizzando l’argomento e trattando il ciclo per quello che è. Niente maledizioni, niente impurità e neanche essenza di vita. Le mestruazioni sono un processo che si verifica alla conclusione del ciclo mestruale se non c’è stata fecondazione. Non sono simbolo dell’essere donna, o comunque non sono l’unico. Essere donna è molto di più, anche perché l’interruzione del ciclo mestruale può verificarsi naturalmente in periodi di forte stress o in presenza di malattie o carenze alimentari.

Leggi anche: Scozia, assorbenti gratis per tutte: “È il primo paese al mondo”

Eliminare le mestruazioni: ci sono conseguenze a livello di salute?

eliminare dolore mestruazioni

L’unica domanda che davvero dovremmo porci è se una scelta all’apparenza tanto invasiva possa avere conseguenze sulla salute, visto che il suo verificarsi in natura è generalmente sintomo di malnutrizione o malessere psichico. In questo caso, ancora una volta, bisogna rendersi conto che l’assenza del ciclo mestruale è, appunto, sintomo di malessere e non causa.

Di fatto, a meno che non si desideri concepire, la presenza o meno della mestruazione non ha conseguenze sulla salute né utilità ai fini del benessere personale. Fine dei giochi e dei castelli di carte. Davanti a questa consapevolezza, l’unico dubbio degno di resistere è quello legato alla composizione chimica di eventuali farmaci utilizzati e del loro impatto sulla salute.

Anche perché, al di là delle vacanze rovinate, delle serate finite in bianco o del vestito di seta da buttare, la maggior parte delle donne che sceglie di eliminare le mestruazioni lo fa perché queste ultime sono fonte di intenso dolore e di serie complicazioni. Di sofferenze che, in tutta onestà, non ci è affatto dovuto accettare.

E, ancora una volta, lasciamo alle dirette interessate la scelta di farlo o meno, ognuna con la propria motivazione e – sì, anche questo – la possibilità di voler, un giorno, tornare sui propri passi.

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Giornalista con studi in Mediazione Linguistica, una formazione da teatrante e una generale tendenza a perdersi nei vicoli di una fervida immaginazione. Ama in egual misura la scienza e la poesia e si spende da tempo per la crociata della Mental Health Awareness come missione di vita.
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