Zona rossa, vietata vendita assorbenti dopo le 18: “Non sono beni di prima necessità”

Nella zona rossa dopo le 18 è consentita soltanto la vendita di beni di prima necessità: gli assorbenti, come dimostrato anche dalla tassazione, non sono considerati tali.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Zona rossa, dopo le 18 solo beni di prima necessità: ok, ma quali?

Va bene, gli alcolici sono esclusi, niente di necessario, a meno che non sei un’alcolista. Ma si possono acquistare giochi per bambini, oggetti per la casa, strumenti di lavoro, creme? Il dolce per dopo cena?

Insomma, cosa si possa ritenere indispensabile e cosa no è davvero discutibile. Soprattutto dopo la notizia che gli assorbenti non sono considerati “beni di prima necessità”, gli italiani sono molto perplessi, e le italiane ancora di più.

Zona rossa: gli assorbenti non sono necessari

Ogni mese, ogni donna porta la sua croce. Sa che arriveranno quei giorni, sa che si sentirà debole, nervosa o persino dolorante. Sa che il ciclo arriverà. Qualcuna con il metabolismo più preciso di un orologio svizzero potrà persino indovinare l’ora in cui il flusso inizierà a defluire. Per molte altre invece sarà l’ennesima sorpresa, bella per chi l’aspetta, magari preoccupata, un incubo per chi passerà le prossime giornate a raccogliere le forze.

Questo per dire che è abbastanza scontato che si avrà bisogno di assorbenti, meno scontato è il quando. Direste mai a una donna in quelle condizioni che deve dimostrare di avere le mestruazioni? Le chiedereste se davvero ha bisogno di assorbenti perché questi non sono beni necessari?

È successo in Puglia, in un supermercato di Collepasso, in provincia di Lecce.

Niente assorbenti dopo le 18, lo sfogo di Alessia

Le vietano l’acquisto degli assorbenti e la giovane Alessia non ci sta. Su Facebook lo sfogo:

Quindi non solo sono considerati ‘beni di lusso’, non solo paghiamo il 22% di IVA, ma adesso devo anche privarmi di un qualcosa di cui IO E MILIARDI DI DONNE abbiamo bisogno ogni mese!

CHE FACCIAMO, per questa zona rossa non facciamo venire la Mestruazione??? SONO SENZA PAROLE!

A cui è stato aggiunto:

Sono una semplice ragazza di 22 anni che nel suo piccolo vi chiede di non stare in silenzio, di parlare sempre e cercare aiuto quando serve.

Due giorni fa mi sono sentita in imbarazzo, mi sono sentita privata di un qualcosa che ho e non posso fare a meno di avere.

Mi dispiace che per alcune donne questo sia una stupidaggine, ma credo che nel 2021 viviamo ancora in'”un mondo troppo asessuato, dove l’unico sesso a prevalere sia quello maschile’, come diceva Carla Lonzi.

Niente assorbenti dopo le 18: cosa dice l’ordinanza per la zona rossa

L'ordinanza per la zona rossa.

Sfogo legittimo? Eppure l’ordinanza parla chiaro:

Con decorrenza dal 27 marzo e sino al 6 aprile 2021, tutte le attività commerciali consentite dal Dpcm del 2 marzo 2021 in zona rossa (articolo 45), chiudono alle ore 18,00, ad eccezione delle attività di vendita di generi alimentari, di carburante per autotrazione, di combustibile per uso domestico e per riscaldamento, delle edicole, dei tabaccai, delle farmacie e delle parafarmacie.

La zona rossa non ammette deroghe. Il vero problema però non sono le restrizioni anti-Covid, ma quella mentalità bigotta e patriarcale che, nel riconoscere le differenze tra uomini e donne, lascia le ultime sempre in svantaggio.

Leggi anche: Tampon tax, anche il Regno Unito abolisce l’IVA sugli assorbenti femminili

Dalla tampon tax ai diritti delle donne

Zona rossa: dalla tampon tax ai diritti delle donne.

Malgrado le accese discussioni per abbassare la tassazione al 4%, gli assorbenti sono ancora considerati beni di lusso e sono tassati al 22%: si tratta della tampon tax, l’imposta sul valore aggiunto applicata ai servizi igienici femminili.

Malgrado la petizione per abolire la tassa in questione conti già milioni di firme e l’Iva sia stata ridotta sugli assorbenti biodegradabili, il raggiungimento di un’imposta adeguata sembra ancora un traguardo lontano: il fatto che si vieti la vendita degli assorbenti dopo le 18 lo rende subito chiaro.

Come si può proibire a una donna l’acquisto di un bene che serve in risposta a delle esigenze fisiologiche? Come si può permettere l’acquisto di sigarette, ‘beni necessari’, e non degli assorbenti?

Non siamo che di fronte all’ennesimo caso in cui la disparità tra i due sessi è innegabile e che dimostra che nella lotta per la conquista dei propri diritti le donne ancora non posso posare le armi. Più che la zona rossa a preoccupare è quella ‘rozza’.

Leggi anche: Scozia, assorbenti gratis per tutte: “È il primo paese al mondo”

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