Cosa accade nel cervello quando ci si innamora?

Dall’attrazione sessuale alla ricerca di connessioni profonde, l’amore sconvolge la vita e... la testa! Analizziamo cosa accade nel cervello quando ci si innamora.

Marianna Chiuchiolo
Marianna Chiuchiolo
Giornalista con studi in Mediazione Linguistica, una formazione da teatrante e una generale tendenza a perdersi nei vicoli di una fervida immaginazione. Ama in egual misura la scienza e la poesia e si spende da tempo per la crociata della Mental Health Awareness come missione di vita.
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Si dice che le persone innamorate camminino a un palmo da terra, e in effetti l’esperienza dell’innamoramento è in grado di modificare la percezione di se stessi, del futuro e dell’ambiente intorno. Ma perché innamorarci ci fa sentire così leggeri? In questo articolo andremo alla scoperta di cosa accade nel cervello quando ci si innamora, analizzando le strutture e gli ormoni coinvolti nel processo dell’innamoramento e delle eventuali fasi successive.

Perché il nostro mondo viene sconvolto quando ci innamoriamo?

Nell’ormai lontano 1974, i Blue Suede cantavano I’m hooked on a feeling, I’m high on believing that you’re in love with me, e non erano affatto lontani dalla realtà! Le sensazioni che si provano quando ci si innamora sono paragonabili a un’ubriacatura o all’effetto di una droga, e possono spaziare dall’esaltazione al desiderio, passando per la gelosia e l’ansia, in un continuo turbinare di emozioni differenti.

Una vera e propria altalena emotiva che travolge qualsiasi aspetto della vita quotidiana arrivando, almeno per qualche tempo, a riscriverne le priorità.

Ciò accade perché le strutture cerebrali coinvolte nell’innamoramento sono le stesse deputate all’elaborazione del pensiero razionale e dell’autoconsapevolezza, con tutto ciò che questo comporta.

Se, infatti, la sensazione di intensa gioia che deriva dall’incontrare la persona amata ci fa sentire ottimisti e propositivi, quella stessa esaltazione potrebbe renderci ciechi a red flag e campanelli d’allarme che, se non fossimo coinvolti, noteremmo senza problemi.

È anche per questo motivo che l’amore stesso muta nel tempo e, dalla totalizzante fase dell’infatuazione, evolve in un sentimento più profondo e consapevole, nel caso in cui si sia coltivata una connessione con l’altra persona, oppure semplicemente si disperde.

L’amore? Questione di chimica!

cosa accade nel cervello quando ci si innamora: una coppia felice

L’innamoramento è un processo complesso, costituito da diversi fattori e in grado di generare emozioni differenti. Secondo il modello elaborato dalla Dott.ssa Helen Fisher, antropologa e ricercatrice della Rutgers University, l’amore si compone sostanzialmente di tre elementi: attrazione sessuale, attrazione romantica e attaccamento.

Ciascuno di questi elementi genera ed è influenzato dalla produzione di differenti neurotrasmettitori in specifiche aree del cervello.

Regioni del cervello coinvolte nell’elaborazione dell’attrazione sessuale

La produzione di ormoni che portano all’aumento del desiderio sessuale e della libido è stimolata dall’ipotalamo, una struttura del sistema nervoso centrale dalla forma simile a una mandorla, che ha il compito, tra le altre cose, di elaborare i bisogni primari come la fame e la sete, e il controllo di processi interni come la termoregolazione e il ciclo del sonno. Non c’è da stupirsi, quindi, che l’amore faccia perdere il sonno e l’appetito!

Strutture coinvolte nell’elaborazione dell’attrazione romantica

Le strutture preposte all’elaborazione dell’attrazione romantica sono principalmente due: l’area tegmentale ventrale e il nucleus accumbens. Il compito di queste regioni è gestire il meccanismo di ricompensa, solitamente tramite un bombardamento di dopamina, il neurotrasmettitore responsabile per la sensazione di piacere ed euforia tipici dell’innamoramento.

Aree del cervello coinvolte nell’elaborazione dell’attaccamento

Ancora una volta l’ipotalamo è coinvolto nelle complesse dinamiche dell’amore. Oltre al desiderio sessuale, infatti, le sostanze chimiche secrete da questa ghiandola sono coinvolte anche nello sviluppo di sentimenti di affetto e fiducia, e nella disponibilità a impegnarsi.

Altre strutture cerebrali coinvolte nell’innamoramento

Bisogna, infine, tener conto dell’apporto di altre strutture cerebrali coinvolte nel processo dell’innamoramento. Tra queste, fondamentale è l’apporto dell’amigdala, struttura preposta proprio al processamento delle emozioni, e della corteccia prefrontale, solitamente associata all’elaborazione del pensiero logico e delle decisioni.

3 cose che accadono nel cervello quando ci si innamora

Dopo aver elencato le strutture coinvolte, non si può parlare di cosa accade nel cervello quando ci si innamora senza parlare di neurotrasmettitori, veri e propri messaggeri chimici che, in caso di innamoramento, bombardano letteralmente la testa – e non il cuore! – di chi è stato colpito dalla freccia di Cupido.

1. Testosterone ed estrogeno scatenano la passione

Al di là dell’importanza della libido da un punto di vista evolutivo – considerato che l’atto sessuale è fondamentale per la prosecuzione della specie – il desiderio sessuale che si prova quando ci si innamora è prevalentemente legato al piacere e alla gratificazione. Particolarmente all’inizio, il desiderio sessuale è molto elevato, a volte quasi totalizzante, ed è per questo che la fase di infatuazione iniziale è spesso quella più carica di passione.

Come anticipato, l’ipotalamo è responsabile del rilascio dei neurotrasmettitori che lo generano e lo alimentano: è proprio questa struttura che stimola la produzione di testosterone ed estrogeno da parte dei testicoli e delle ovaie.

Leggi anche: Alla scoperta della pansessualità, l’orientamento sessuale che guarda alla persona e non al genere

2. Dopamina e norepinefrina generano felicità, ma anche gelosia!

A differenza del desiderio sessuale, che svolge anche un’importante funzione evolutiva, l’attrazione romantica genera soprattutto sensazioni di benessere. Questo perché l’attrazione romantica è connessa con il rilascio di dopamina e di norepinefrina, che generano piacere e la lieve euforia tipica dei primi tempi di una storia.

Tuttavia c’è un rovescio della medaglia: il rilascio di norepinefrina, spesso associato a un’interruzione nella produzione di serotonina, neurotrasmettitore che gioca un importante ruolo nella regolazione dell’umore, può causare sentimenti di forte ansia e l’insorgere di pensieri ricorrenti. È per questo motivo che, quando si è invaghiti di qualcuno, ci si sofferma ossessivamente su gesti o parole all’apparenza insignificanti, e si prova gelosia nei confronti di chiunque si avvicini a lui.

La medaglia, insomma, ha sempre due facce: se, da una parte, l’attrazione genera benessere ed euforia, dall’altra può inquinare l’animo corrompendolo con insensate gelosie scaturite dal timore di non essere scelti o di perdere la persona a cui si è interessati.

Leggi anche: Amore non corrisposto, perché fa male e come superarlo

3. Ossitocina e vasopressina aiutano a creare connessioni più profonde

cambiamenti chimici del cervello quando ci si innamora: una coppia innamorata

Tempo al tempo: ciò che accade nel cervello quando ci si innamora non è soltanto esaltazione e disperazione! Man mano che la relazione prosegue, i livelli di dopamina e norepinefrina cominciano a calare, e altri neurotrasmettitori entrano in gioco, in particolare ossitocina e vasopressina, che promuovono lo sviluppo di una connessione più intima e duratura.

L’attaccamento che rende l’amore una sensazione familiare, come di un porto dove sentirsi al sicuro, è generata da questi due neurotrasmettitori, che sono coinvolti anche in altre tipologie di relazioni, come quella tra genitori e figli e quella tra amici stretti.

È in questa fase che è possibile distinguere tra relazioni superficiali basate prevalentemente sull’attrazione erotica, che inevitabilmente si esauriscono nel momento in cui il picco di passione è soddisfatto, e i legami destinati a durare più a lungo.

L’amore fa bene al cervello: effetti sul lungo termine

Concludiamo con una riflessione insolita: ciò che accade nel cervello quando ci si innamora non ha solo una valenza evolutiva e sociale, ma ha effetti sul lungo termine che migliorano in meglio il funzionamento individuale di chi lo sperimenta.

Per prima cosa, l’esperienza dell’amore aiuta a sviluppare l’empatia, rendendoci più ricettivi alle emozioni altrui, migliorando il nostro funzionamento sociale. In secondo luogo, l’esperienza del benessere generato dall’innamoramento aiuta a gestire più efficacemente lo stress, in particolare quando la relazione è di lungo termine e il rapporto rappresenta un saldo pilastro su cui fare affidamento.

A conti fatti, vale la pena lasciarsi andare e scommettere sull’amore anche con il rischio di ritrovarsi con il cuore spezzato? A voi la scelta.

Leggi anche: Come superare la fine di una relazione amorosa: 5 regole d’oro da seguire

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