Cinque frutti esotici da provare subito e coltivare anche in Italia

I frutti esotici entrano a pieno titolo sulle tavole degli italiani e sempre più frequentemente si stanno avviando coltivazioni di aziende nostrane. Scopriamo 5 frutti tropicali che vale la pena provare subito.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Negli ultimi anni i frutti esotici stanno entrando sempre più nelle abitudini alimentari degli italiani.

Oltre a essere molto richiesti, alcuni di questi frutti possono essere coltivati anche in Italia, complici i cambiamenti climatici in atto, tali da rendere il nostro ambiente più favorevole alla crescita di alberi di origine tropicale.

Infatti sempre più agricoltori della nostra Penisola hanno optato per questo tipo di coltivazione, in particolare al Sud. Prima tra tutte la Sicilia, che ha sviluppato un mercato locale di frutti esotici nostrani.

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I dati della Coldiretti parlano chiaro: in cinque anni 500 ettari di terreni sono stati dedicati alle coltivazioni esotiche.

Frutti esotici: il frutto del drago

frutti esotici_il frutto del drago

Frutto del drago, pitahaya o pitaya, è il nome del frutto prodotto da alcune specie americane di cactus, della famiglia botanica Cactaceae.

Il frutto del drago ha una forma molto caratteristica perché somiglia al fico d’india ma ha dimensioni maggiori e una morfologia unica nel suo genere. La buccia può essere rossa o viola o gialla, mentre la polpa può essere bianca o rossa, con sfumature che vanno dal porpora, al magenta, fino al rosa.

Il colore rosso o viola è dovuto alle betacianine, una famiglia di pigmenti che include anche la betanina, la stessa sostanza che dà il colore rosso alle rape e all’amaranto.

La polpa del frutto del drago è da alcuni paragonata a quella del kiwi, per i semi neri e croccanti. Il sapore è tendenzialmente delicato, con gusto prevalente dolce e più o meno acidulo a seconda della varietà.

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Per quanto riguarda i valori nutrizionali è ricco di Sali minerali ma anche molto calorico: 100 grammi di pitaya contengono ben 268 calorie di cui 82 g sono costituiti da carboidrati, 4 g da proteine e 11 g da vitamina C e calcio.

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Frutti esotici: l’annona

frutti esotici_l'annona

Annona cherimola è una pianta appartenente alla famiglia Annonaceae e originaria degli altipiani andini di Perù, Ecuador, Colombia e Bolivia.

Il frutto contiene un elevato numero di semi. Il sapore è sub-acido e delicato, descritto come un misto tra ananas, mango e fragola.

Nel Mediterraneo matura in autunno. Nelle terre italiane è coltivata in Calabria, più precisamente nella zona costiera prossima a Reggio Calabria.

L’annona ha le dimensioni di un pompelmo ed ha una polpa abbastanza zuccherina e dei semi grandi come quelli dell’anguria, non commestibili.

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Per quanto riguarda i valori nutrizionali: 100 g della sua polpa fresca apportano nello specifico circa 78 Kcal, di cui circa 300 mg di potassio e 11,5 di vitamina C, oltre che proteine carboidrati, fibre e lipidi.

Contiene inoltre l’annonacina, un antiossidante con proprietà antitumorali.

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Frutti esotici: la feijoa

frutti esotici_feijoa

La feijoa, nome scientifico Acca sellowiana o Feijoa s., è una pianta della famiglia delle Mirtaceae, come il nostro mirto.

La feijoa è una sempreverde, ossia mantiene le foglie anche durante l’inverno. Cresce molto lentamente, ma è una specie molto longeva. Riesce infatti a vivere oltre i 70 anni e può allungarsi fino a 7-8 m.

Il frutto è ovoidale, quasi rotondo, di medie dimensioni, con buccia verde, quasi liscia.

La polpa ha un sapore dolce ed aromatico ed è leggermente granulosa, morbida e succosa.

La feijoa, oltre all’alto contenuto di vitamina C, è ricca di fibre, vitamina B6, betacarotene, sali  minerali, iodio e flavonoidi. Ha inoltre un basso contenuto calorico, solo 55 calorie per 100 gr di prodotto, e zero colesterolo.

La presenza di quercitina e canferolo gli conferisce proprietà anticancerogene.

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Frutti esotici: la carambola

frutti esotici_carambola

La carambola appartiene alla famiglia delle Oxalidacee. La pianta può raggiungere un’altezza compresa tra i 5 e i 12 metri.

È diffusa soprattutto in India, nello Sri Lanka e nel Sud Est asiatico. In Italia invece la coltivazione avviene in Sicilia.

Il frutto ha la forma di una stella e quando è maturo diventa ovale, con cinque lobi appuntiti.

La buccia è sottile e lucida, di colore giallo-chiaro mentre la polpa è succosa e croccante con un sapore leggermente aspro, che rievoca l’ananas, il limone e la papaya.

Può avere inoltre due varietà: a frutto acido e dolce.

In Asia si consuma anche verde, spremuta direttamente sui piatti come un limone o a fette nelle insalate.

È ricco di antiossidanti, vitamina C, vitamina A e flavonoidi e povero di zuccheri.

Tra le altre proprietà riduce l’assorbimento del colesterolo e il picco glicemico e aiuta a prevenire la stitichezza.

L’unica controindicazione è la presenza di acido ossalico e della tossina caramboxina, che possono creare problemi nei soggetti con problemi di calcoli e insufficienza renale.  

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Frutti esotici: la sapodilla

frutti esotici_sapodilla

Il nome botanico della pianta è Manilkara zapota ed è una specie della famiglia delle Sapotaceae originaria dell’America tropicale, in particolare Messico, Guatemala e Indie Occidentali, dove cresce spontaneo nelle foreste.

L’albero è utilizzato per molti scopi tra cui l’estrazione del lattice, la produzione di frutta e anche per il legname. È una coltivazione di frutta molto popolare e coltivata nella maggior parte dei Paesi tropicali.

Il frutto è una bacca quasi rotonda con diametro che varia da 5-10 cm di larghezza.

La polpa matura è morbida e succosa e ha un colore che varia dal giallo al marrone. Il sapore è dolce e ricorda quello della pera o di un mix tra patata dolce, zucca e zucchero di canna. I frutti hanno da due a cinque semi che sono neri, duri e allungati.

Contiene buone dosi di vitamine ed è anche ricco di minerali (potassio, rame, ferro) e tannini, dalle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Grazie all’apporto di fibre è un ottimo lassativo naturale.

Si tratta di un frutto antichissimo, coltivato dalle civiltà precolombiane maya e azteche.

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Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.

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