Reddito energetico 2023, ecco quanto si guadagna con il fotovoltaico

Anche per quest'anno è stato rinnovato il fondo perduto per chi produce energia pulita, cedendo l'eccedenza al comune di riferimento.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Puglia, Lazio e Sardegna: queste le regioni dove il fondo perduto per l’installazione di impianti fotovoltaici, chiamato reddito energetico 2023, consente alle famiglie a basso reddito di poter coprire le spese dei lavori della messa in posa dei pannelli, in cambio dell’energia in eccesso prodotta.

Ecco allora come funziona il reddito energetico 2023 e come accedere alla sovvenzione.

Che cos’è il reddito energetico 2023?

Il reddito energetico consiste in un contratto tra il richiedente e il Gestore dei Servizi Energetici, che prevede una convenzione in base alla quale il produttore di energia pulita attiva un servizio di scambio sul posto in favore della rete elettrica dei servizi.

L’eccedenza di energia prodotta dal proprietario dell’impianto viene quindi ceduta alla rete in cambio di una piccola remunerazione per ogni kW scambiato, di circa 0,16 centesimi.

In questo modo chi installa un impianto fotovoltaico a costo zero, coperto quindi dal fondo perduto, potrà soddisfare in modo autosufficiente il proprio fabbisogno elettrico, azzerando la propria bolletta e cedere, grazie all’impianto di accumulo, il surplus al GSE.

A chi è rivolto il reddito energetico 2023?

A differenza di altri bonus dedicati al fotovoltaico erogati dalla Stato, il reddito energetico 2023 è una misura che cambia da regione a regione, dipendendo quindi dalle leggi locali e dal tipo di qui stanziamento previsto.

Per poter accedere alla sovvenzione bisogna pertanto verificare i requisiti richiesti, anche se di base alcuni parametri previsti ricorrono invariabilmente.

Ad esempio, in tutti i casi, il richiedente dovrà possedere e dimostrare la propria residenza nell’immobile per cui fa richiesta di installazione dell’impianto fotovoltaico, presentando il reddito Isee che non dovrà superare alcune soglie.

Anche nel caso condomini, di usufruttuari e di unità abitative indipendenti, la normativa di riferimento è quella regionale.

Il bonus può essere richiesto per impianti fotovoltaici con potenza non inferiore ai 1,8 kW, solari termici ma anche per i sistemi microeolici e per l’accumulo.

Leggi anche: Reddito energetico 2023: dove, come, quando, quanto e perché

A quanto ammonta il reddito energetico 2023?

Proprio a causa della competenza regionale dell’erogazione del bonus, l’importo del bonus è variabile tra i 6.000 e gli 8.500 euro per la realizzazione di impianti a energia solare e i sistemi di accumulo previsti.

Incidono sulla cifra finale dell’incentivo sia la tipologia di impianto fotovoltaico che verrà richiesto che il reddito del richiedente.

Il reddito energetico 2023, regione per regione

Come abbiamo detto, uno dei limiti per la richiesta del reddito energetico è vincolato all’Isee dichiarato dal richiedente.

Nel Lazio la soglia da non eccedere è quella dei 35.000 euro annui, mentre per la Puglia e la Sardegna questa si assesta sui 20.000 euro.

Qui la Regione ha stanziato 2 milioni di euro per il 2023 e 5 per il 2024, con cui potranno essere richiesti l’acquisto, la messa in opera, le pratiche amministrative, la manutenzione, i costi di esercizio e di connessione alla rete, l’assicurazione dell’impianto, a patto che esso rimanga in funzione per almeno 20 anni.

In Puglia i bandi prevedono una soglia di reddito di 20.000 euro di Isee, ma ci sono agevolazioni per famiglie numerose e per nuclei con portatori di disabilità o invalidità, ma anche per i giovanissimi e gli anziani.

In Sardegna il reddito energetico 2023 è destinato in primis alle famiglie che versano in condizioni socio-economiche svantaggiose, ai nuclei composti da cinque o più persone, o dove siano presenti portatori di invalidità/handicap, anziani ultrasessantacinquenni e a chi ha due figli minorenni.

Ma anche altre regioni si stanno attivando per il bonus fotovoltaico: in Friuli Venezia Giulia, ad esempio, il fondo perduto di 100 milioni di euro stanziati dalla Regione può essere impiegato per coprire il 40% delle spese sostenute per l’installazione di un impianto solare, cui è possibile aggiungere il bonus statale del 50% detraibile in 10 anni.

In Umbria il fondo destinato alle imprese che vogliano migliorare la propria efficienza energetica ammonta a 3,2 milioni di euro, mentre in Veneto esiste il reddito energetico per il momento solo per le imprese, anche se dovrebbe presto essere accessibile anche ai cittadini a basso reddito.

Leggi anche: Bonus fotovoltaico: come dimezzare le bollette a costo zero e rispettando l’ambiente

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