Birra Keller: tutto quello che c’è da sapere

Se sei esperto di birre non filtrate o se ti stai avvicinando a questo mondo, avrai sentito sicuramente parlare delle birre keller.

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Birre keller. Di cosa si tratta esattamente? In questo articolo scoprirai quali sono le caratteristiche generali di questa tipologia specifica di birra e com’è nata. Si parla di caratteristiche generali in quanto, come vedremo, in commercio è possibile trovare alcuni sottostili della birra keller come l’Amber Kellerbier e la Pale Kellerbier. 

Le birre keller, appartenenti alla grande famiglia delle birre lager (a bassa fermentazione), si contraddistinguono per il colore ambrato e per il gusto leggermente fruttato. L’aspetto torbido di questa birra (che può variare a seconda dello stile di appartenenza) è dovuto principalmente al fatto che si tratta, appunto, di una birra non filtrata e non pastorizzata.

Le caratteristiche sensoriali della birra keller 

Come si può riconoscere una birra keller? Le birre keller, per poter essere definite come tali, devono rispettare le linee guida stabilite dal Comitato di stile del Beer Judge Certification Program (o BJCP). 

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Ecco le principali caratteristiche di questa birra non filtrata: 

  • il colore può andare dall’arancio ramato all’ambra chiaro con sfumature di rosso, l’opacità è molto marcata. Per quanto riguarda la schiuma, invece, è biancastra e cremosa
  • il gusto di una birra keller è dato dal perfetto bilanciamento tra l’eleganza del malto e l’amarezza del luppolo. Il malto conferisce alla birra una nota ricca e tostata, mentre i luppoli apportano i caratteristici sapori speziati e floreali
  • le birre keller hanno una carbonatazione inferiore rispetto alle tradizionali Vienna lager, per questo motivo risultano più leggere al palato

A seconda del livello di opacità e del corpo più o meno marcato si può parlare di Amber Keller o di Pale Keller. 

La storia delle birre keller 

Per comprendere l’origine delle keller beer è sufficiente analizzare l’etimologia del loro nome. Kellerbier in tedesco, infatti, significa “birra da cantina”. Questa birra non filtrata originariamente veniva infatti conservata all’interno di cantine molto fredde o in grotte. 

In quest’ultimo caso si trattava di vere e proprie cantine naturali che garantivano alle birre di rimanere a una temperatura fresca e costante per tutto il periodo della maturazione. 

La regione della Germania in cui nacquero le birre keller è la Franconia, una zona famosa già nel Medioevo per la produzione di birre lager a bassa fermentazione. Il processo di produzione prevedeva la lenta maturazione della birra all’interno di grandi botte che, come detto, venivano posizionate all’interno di ambienti molto freddi. 

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Una volta completata la fermentazione, la birra veniva venduta o servita direttamente dalla botte senza che venisse precedentemente pastorizzata o filtrata. 

Un aspetto che rende particolare il processo produttivo della birra keller è che, durante la fase di condizionamento, veniva tolto il tappo di chiusura. Questa semplicissima operazione permetteva alla birra di rilasciare una buona parte dell’anidride carbonica e, allo stesso tempo, di arricchire il suo aroma. 

Per quanto riguarda la produzione attuale viene svolta ovviamente con le più moderne tecnologia, ma nonostante ciò sono state mantenute alcune abitudini come quella di spillare le birre direttamente dalla botte. 

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