Amicizia tossica: ecco come riconoscerla e dire basta

Non tutti i legami sono fatti per durare: ecco 6 campanelli d’allarme per riconoscere un’amicizia tossica e 3 passi da seguire per lasciarsela alle spalle.

Marianna Chiuchiolo
Marianna Chiuchiolo
Giornalista con studi in Mediazione Linguistica, una formazione da teatrante e una generale tendenza a perdersi nei vicoli di una fervida immaginazione. Ama in egual misura la scienza e la poesia e si spende da tempo per la crociata della Mental Health Awareness come missione di vita.
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Gli amici sono la famiglia che ci scegliamo, recita un vecchio detto, ed è vero che in molti casi i nostri amici riescono a illuminare e dare a un senso anche alle giornate più buie. A patto però, che non si cada nella trappola di un’amicizia tossica, tela dalla quale liberarsi può essere persino più complesso che in altre situazioni.

Quando si tratta di relazioni amorose, abusi e soprusi possono essere paradossalmente più semplici da identificare, ma come regolarsi quando, sin da piccoli, ci viene insegnato che l’amicizia è supportarsi a vicenda e perdonarsi nonostante tutto?

In questo articolo approfondiremo la questione amicizie tossiche, cercando di identificare red flag e comportamenti che possono aiutarci a capire se il nostro best buddy è in realtà parte dei nostri problemi, e come fare per chiudere i rapportisenza troppi danni collaterali.

Sfide e conseguenze di un’amicizia tossica

Non a caso parlavamo in apertura di famiglia: riuscire a identificare i campanelli d’allarme di una relazione tossica è molto complesso quando si tratta di amici o di familiari, poiché entrano in gioco dinamiche di dare-avere, a volte decennali, che possono confondere la nostra percezione di ciò che abbiamo dato e ricevuto – per quanto questo concetto possa suonare materialistico – e portarci a perseverare in una situazione che, alla lunga, può danneggiarci nel profondo. La storia della rana nella pentola, insomma.

Rendersi conto della natura malsana di un rapporto è estremamente importante: convivere con alti livelli di stress in un contesto che dovrebbe farci sentire protetti può ripercuotersi sulla salute mentale di un individuo, sfociando in stati d’ansia che possono incidere notevolmente sulla qualità della vita.

Leggi anche: 10 segnali da non sottovalutare per riconoscere una relazione tossica

Amicizia sana e amicizia tossica: differenze fondamentali

riconoscere un amico tossico

Partiamo dal principio: è assodato che in ogni rapporto ci siano inevitabilmente dei momenti di scontro, nei quali è necessario discutere ed eventualmente modificare alcune dinamiche della relazione stessa. È inevitabile quando si cresce, sia a livello umano che a livello relazionale. Altrettanto normale è che un amico sia più bisognoso di attenzioni o di supporto durante una giornata no o un periodo difficile. Non è detto, però, che la sua presenza ci danneggi.

Può anche darsi che quell’amico insofferente che boccia ogni nostra proposta o suggerimento sia, in fondo, pronto a percorrere enormi distanze pur di supportarci quando abbiamo bisogno. Darsi supporto – anche se a volte può essere pesante – è una dinamica propria di ogni rapporto che vada oltre la semplice conoscenza.

Si scade nel tossico quando si superano determinati limiti, quando l’impegno richiesto per portare avanti la relazione diventa prosciugante, limitante e – soprattutto – ingiustificato e reiterato nel tempo. Quando ogni discussione si traduce in un danno da riparare e la fiducia reciproca ne viene sempre più intaccata.

A complicare ulteriormente le cose, spesso queste persone non si rendono conto di essere – o di esser diventate – tossiche per i propri conoscenti, e continuano a perpetrare spirali di consunzione spesso in nome del ti sono stato accanto tante volte in passato, finendo per sconfinare in inconsapevoli pratiche manipolatorie.

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6 campanelli d’allarme per riconoscere un’amicizia tossica

In una relazione sana, entrambe le parti si concedono a vicenda tre doni fondamentali: fiducia, rispetto e onestà. Sono questi i tre pilastri alla base di ogni rapporto intimo destinato a durare. Va da sé, quindi, che i comportamenti che avvelenano un’amicizia sono quelli in cui onestà, rispetto e fiducia vengono meno.

1. Il tuo amico ti offende o scherza su argomenti che per te sono importanti

In fondo, si sa, prendersi in giro a vicenda è una delle forme di affetto più sopraffine! Ma un vero amico sa bene entro quali limiti muoversi e quali sono gli argomenti sensibili sui quali non è il caso di scherzare. C’è una fondamentale differenza tra una critica costruttiva espressa in piena onestà e un insulto che va a colpire esattamente nel punto in cui fa più male.

E no, la scusante “ma dai si scherzava” non è mai giustificata quando ci si sente colpiti nel profondo. Un amico fidato dovrebbe sempre comprendere il suo errore nel momento in cui gli si fa presente di sentirsi feriti, e quantomeno sforzarsi di non ripetersi.

2. Senti di non poter essere sincero

Un’amicizia non è una competizione né una sfida a chi è più forte. Con un vero amico non devi aver paura di poter essere te stesso, senza filtri né maschere. Devi sapere che ogni tuo successo verrà celebrato e ogni tua verità ascoltata.

Certo, a volte può essere necessario chiarirsi, magari moderare i termini ma, se a ogni volta che esprimi un parere segue un’offesa o una ripicca per pareggiare i conti, potresti essere rimasto invischiato in un’amicizia tossica.

3. Ti senti obbligato a fare cose che non vuoi

Peer pressure, quante relazioni puoi danneggiare? Quando sei con un amico non dovresti mai sentirti forzato a fare qualcosa se non te la senti. Vale in particolare per comportamenti potenzialmente pericolosi, come ad esempio l’abuso di alcol o i rapporti occasionali non protetti. Oltre ad essere abitudini che ti mettono in pericolo, la paura di non essere accettato è sintomo di un’amicizia poco sincera. Una persona che ti vuole bene dovrebbe essere comprensiva se qualcosa non ti mette a tuo agio.

4. Il tuo amico ti fa sentire limitato

È geloso di altri tuoi amici e non fa che denigrarli cercando di convincerti a rompere i rapporti con loro. A volte menti perché hai paura che ti faccia una scenata o perché non hai le energie per sopportare l’ennesima discussione. Vorresti chiedergli un po’ di tempo per te stesso, ma hai paura che potrebbe farti sentire in colpa, prenderla sul personale o farti sentire una persona orribile.

Tutte queste situazioni sono indice di manipolazione emotiva, in alcuni casi nemmeno tanto sottile.

Un vero amico si fida di te e sa che non ti perderà solo perché vuoi coltivare altri rapporti o perché a volte hai bisogno di spazio. Se ti senti obbligato a uscire sempre con lui, se quando sei con qualcun altri temi che possa vedervi e fartela pagare, se ti senti costretto a rispondere ai suoi messaggi entro pochi minuti perché altrimenti finirete a litigare, c’è qualcosa di profondamente sbagliato in quello che vi lega.

5. Il tuo amico non ammette mai i suoi errori

Perdonarsi a vicenda è un aspetto chiave di un’amicizia profonda, ma c’è un limite a ciò che si può sopportare senza venirne logorati.

Se il tuo amico non si rende mai conto dei suoi errori, non ammette mai una colpa, se fa la parte della vittima quando gli fai notare un comportamento inopportuno, ricorda che non sei obbligato a passar sopra alle sue mancanze. Vale in particolare se il tuo amico non mostra di voler migliorare in alcun modo e si nasconde dietro la scusante del “Sono fatto così”.

Persino un legame storico, nel lungo andare, può diventare un’amicizia tossica, magari perché non si è maturati alla stessa maniera e si è ormai emotivamente distanti. Questo, però, non deve tradursi in un complesso del martire dove è sempre solo uno dei due a farsi carico del ricostruire ciò che l’altro ha danneggiato.

Leggi anche: People pleasing: 7 segnali per riconoscerlo

6. Quando passi del tempo con lui ti senti esausto

Conversazioni sterili che sembrano non finire mai. Discussioni che vanno ben oltre l’umana sopportazione. E poi… quel sottile senso di sollievo che provi quando il tuo amico cancella i vostri piani all’ultimo momento. È chiaro che quest’amicizia ti richiede molte più energie di quelle che sei in grado di dare, che è sbilanciata e che non ti fa bene.

Passare del tempo con un amico dovrebbe essere uno dei momenti più piacevoli della tua giornata. Anche quando devi trascorrere un intero pomeriggio a consolarlo perché la sua storia d’amore è finita o perché il lavoro lo stressa, questo non dovrebbe prosciugarti di ogni forza vitale, ma al contrario farti sentire molto più vicino a lui. Sentirsi prosciugati e stanchi dopo ogni interazione è un campanello d’allarme da non sottovalutare.

riconoscere amicizia tossica

Come dire basta a un’amicizia tossica: 3 passi da seguire per lasciarsi il passato alle spalle

Facile a dirsi, un po’ meno a farsi. Tagliare i ponti con una persona che in passato ci ha dato supporto incondizionato può essere complicato: lo spettro del senso di colpa è sempre dietro la porta a suggerirci di concedere un’altra occasione.

Eppure, persino rapporti che un tempo arricchivano la nostra vita possono marcire e trasformarsi, negli anni, in vere e proprie catene che ci trascinano in un continuo empasse di dubbio e inutili giustificazioni. Fondamentale, in tal caso, è la capacità di esser grati per ciò che ci si è donati – presumibilmente a vicenda – pur rendendosi conto che è arrivato il momento di tagliare alcuni ponti.

Tieni presente che, quasi sicuramente, sarà un processo graduale. Tieni presente anche che, dopo aver fatto spazio nella tua vita, potresti dover confrontarti con un senso di vuoto ed elaborare questo taglio netto come si farebbe con una qualsiasi altra perdita.

Puoi provare nostalgia per una persona e comunque renderti conto che è meglio non averla nella tua vita. Fa tutto parte del naturale processo di grieving, avrai bisogno di un po’ di tempo per riassestarti.

1. Confrontati con il tuo amico in maniera chiara e serena

In alcuni casi, se entrambi vi siete già allontanati emotivamente da tempo, ridurre poco a poco i contatti fino a raggiungere il totale silenzio potrebbe essere fisiologico. Non sempre, però, è possibile allontanarsi senza confrontarsi, ed è in ogni caso ingiusto riservare un trattamento come il ghosting a un’altra persona, anche se ci ha feriti.

Il primo passo, quindi, è comunicare apertamente con l’altro facendo presente la propria necessità di spazio. È una fase molto delicata, poiché un amico tossico non è di base in grado di rispettare i confini altrui, confini che bisogna ben piantare nel terreno in situazioni simili. È necessario aver ben chiara la propria posizione e non lasciarsi manipolare.

Una buona strategia è chiedergli di incontrarvi per parlare in un luogo neutrale, come ad esempio un bar o un parco, dove sarai al sicuro da scenate o reazioni eccessive, potrai parlare in maniera più calma e, se le cose dovessero mettersi male, semplicemente alzarti e andartene senza temere ripercussioni.

Leggi anche: Ghosting e orbiting: cosa sono e che problemi causano in chi li subisce

2. Stabilisci dei limiti e non indietreggiare per alcun motivo

Aspettati dei tentativi di recuperare i contatti: il tuo amico potrebbe provare con le minacce o giocare la carta della vittima, ma in ogni caso difficilmente mollerà l’osso con facilità.

Attieniti ai confini che ti sei imposto, non indietreggiare e soprattutto non farti trascinare nella trappola di un litigio. Semplicemente ribadisci la tua posizione senza alterarti. Hai già dato le tue spiegazioni.

Se dovesse diventare molesto, puoi permetterti di essere più deciso e scegliere l’opzione di bloccarlo sui social in modo che non possa tartassarti. In ogni caso, mostrati sempre deciso e calmo, come una cattedrale che resiste alla pioggia senza lasciarsi scalfire.

3. Abbi sempre chiaro in mente che non sei il suo terapeuta

No, non puoi aggiustare questa persona. Non puoi guidarla in un percorso verso un comportamento più sano. Soprattutto, anche se potessi, queste cose non sono compito tuo. Se il tuo amico dovesse rendersi conto che ha sbagliato e volesse lavorare su se stesso, ci sono professionisti che si occupano di questo.

Accettare di nuovo nella tua vita una persona tossica che ti ha già logorato e ferito perché sei convinto di poterla aiutare è una scelta che potrebbe ritorcersi contro di te. La compassione è una cosa, la dipendenza emotiva è un’altra: se senti di non riuscire a svincolarti, puoi chiedere tu stesso aiuto a un professionista che ti indirizzerà verso strategie funzionali per lasciarti il passato alle spalle.

Come detto in precedenza, sii grato per i bei momenti vissuti insieme, ma resta saldo nelle tue posizioni: non tutte le amicizie sono fatte per durare per sempre, e va benissimo così.

Leggi anche: 5 grandi amori letterari che in realtà sono tossici

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