Algovotaico, un progetto, due risorse sostenibili

Tecnologia agrivoltaica applicata alla coltivazione delle microalghe: ecco l'ambizioso progetto per rilanciare il mercato dell'energia pulita.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Un’altra sensazionale iniziativa a firma italiana nel mondo del fotovoltaico: l’algovoltaico del centro Enea di Portici, in provincia di Napoli, unirà la produzione di energia elettrica pulita alla coltura delle microalghe destinate all’uso commerciale.

Grazie allo sforzo congiunto tra Enea ed Enel Green Power le due tecnologie verranno presto integrate in un progetto pilota il cui duplice obiettivo è quello di stimolare il mercato delle energie rinnovabili e al tempo stesso rilanciare comparto dell’industria gastronomica di eccellenza, come quella rivolta agli integratori e ad alimenti pregiati.

Il problema dello spazio

Algovoltaico_agrivoltaico

Il fotovoltaico è tra le principali fonti di energia rinnovabile su cui tutti i paesi del mondo stanno puntando da una decina di anni come alternativa all’utilizzo di carbon fossili e idrocarburi.

Sempre più tetti, in città e in campagna, sono ricoperti da pannelli fotovoltaici, che integrano a tutti gli effetti la produzione di corrente elettrica ed evitano così a chi li detiene di dover acquistarne la totalità dalla rete nazionale.

Il limite dei moduli solari è la loro efficienza e, di conseguenza, la dimensione: gran parte dell’energia acquisita dal sole non riesce infatti a essere trasformata in corrente sfruttabile, nonostante le tecnologie moderne siano sempre più all’avanguardia nell’implementazione di celle fotovoltaiche ad alto rendimento.

Le problematiche di spazio e di disponibilità di superfici “da fotovoltaico” restano quindi fattori su cui concentrare gli sforzi nell’ottica di una pacifica convivenza tra pannelli solari e ambiente.

L’integrazione con agricoltura e industrie

Algovoltaico_centro Enea Portici

Passi da gigante in questo senso sono stati fatti sia nel campo dell’agrivoltaico, dove è stato dimostrato quanto la sinergia tra colture e pannelli sia proficua sia per le prime che per i secondi, che in quello dell’industria, dove sempre più società mettono a disposizione capannoni e tetti delle strutture per l’impianto di moduli fotovoltaici.

Un esperimento promettente è anche quello delle comunità energetiche diffuse, che mette a servizio dei condomini e dei vicini di casa la possibilità di sfruttare impianti condivisi nei pressi dell’abitato.

L’algovoltaico, evoluzione dell’agrivoltaico

A questi risultati si aggiunge l’impianto pilota di Portici in cui verrà testata l’integrazione tra produzione di microalghe e pannelli fotovoltaici: se i dati ottenuti si dimostrassero promettenti, l’algovoltaico potrebbe essere presto replicato su scala nazionale e internazionale per impianti estesi.

Il tutto secondo il principio dell’utilizzo efficiente dello spazio a disposizione senza dimenticare il fattore economico, ambientale e sociale.

Come si articola il progetto dell’algovoltaico di Portici?

Nel Centro ricerche Enea di Portici saranno coltivate alcuni tipi di microalga, un prodotto estremamente appetibile dal mercato enogastronomico che potrebbe fruttare tra i 100 e i 200 euro al kg, in una struttura integrata con un impianto fotovoltaico in grado di supportare il fabbisogno dell’intera filiera.

Non solo: le emissioni di anidride carbonica eventualmente prodotte verranno reimpiegate per la coltura di microalghe stessa, andando ad alimentare, per così dire, la biomassa.

Leggi anche: Alga spirulina, benefici, usi e proprietà

Un progetto, due risorse sostenibili

Algovoltaico_Portici

Da qualche anno le microalghe interessano il mondo della ricerca per le loro proprietà nutrizionali e per la facilità di coltivazione. Sono piante acquatiche che si prestano agli impieghi più impensabili, dai farmaci ai mangimi, dai carburanti ai cosmetici, dalle plastiche biodegradabili agli alimenti come super food, fino agli integratori, senza contare il loro utilizzo come filtri naturali e fissatori di anidride carbonica.

Chiamate anche biofabbriche verdi, i vegetali marini sono delle vere e proprie fonti sostenibili di energia e di virtù, forniscono proteine, fibre, iodio e possono contrastare le carenze alimentari anche in paesi in via di sviluppo.

L’unione con il fotovoltaico, che sfrutta l’inesauribile e pulita energia solare, è apparsa dunque “naturale” ai ricercatori di Enel ed Enea che infatti hanno messo in evidenza come il progetto di Portici si inserisca nell’ambito del Piano nazionale integrato energia e clima con l’obiettivo della decarbonizzazione del nostro paese.

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Enrica Vigliano
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Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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