Perché viaggiare fa bene alla salute e migliora la vita?

Viaggiare non solo porta alla scoperta di luoghi sconosciuti, ma ci permette di conoscere lati del nostro carattere che neanche noi sapevamo di avere. Inoltre, porta molti benefici dal punto di vista fisico e mentale.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
spot_img

Viaggiare fa bene alla salute, lo dice anche la scienza. Secondo uno studio condotto dalla School of Hospitality Business Management della Washington State University, coloro che vanno in vacanza sono più felici del 7% di chi è solito rimanere in casa.

Da qualunque angolazione lo si guardi, il viaggio è la cura in una società tormentata da stress, malessere e frustrazione.

Il viaggio non solo comporta un’esperienza interiore per l’individuo, ma rappresenta anche una sorta di esplorazione di luoghi, culture ed abitudini mai viste. Viaggiare è la medicina di questo secolo.

Quali sono i benefici del viaggio?

Viaggiare non solo ci rende più sicuri e rilassati, ma aumenta anche la fiducia e la stima verso noi stessi e migliora la creatività.

Il viaggio può essere anche considerato come una forma di introspezione ed esplorazione personale. Può rappresentare inoltre un’ottima opportunità per conoscere nuove persone ed ampliare i propri orizzonti davanti alla meraviglia del mondo.

Tra i vantaggi di visitare posti nuovi troviamo:

  • Riduzione del livello di stress: viaggiare aumenta la felicità ed abbassa i livelli di cortisolo nel sangue
  • Miglioramento della creatività: entrando in contatto con persone e culture nuove, la flessibilità cognitiva e la crescita personale migliorano a vista d’occhio
  • Rafforzamento del sistema immunitario: l’esplorare nuovi ambienti produce anticorpi che proteggono il nostro corpo dagli agenti patogeni
  • Mantenimento della forma fisica: viaggiare e spostarsi da un luogo ad un altro comporta un grande dispiegamento di energie. Anche solo passeggiare in riva al mare, permette al tuo corpo di bruciare il doppio delle calorie

Leggi anche: Come la tecnologia ha cambiato il nostro modo di viaggiare

Perché viaggiare ci migliora la vita?

Tra vent’anni sarete più delusi
per le cose che non avete fatto
che per quelle che avete fatto.
Quindi mollate le cime.

Allontanatevi dal porto sicuro.
Prendete con le vostre vele i venti.

Esplorate. Sognate. Scoprite.

Come disse lo scrittore e docente statunitense Mark Twain, nella poesia per affrontare le sfide, aprirsi all’imprevisto e quindi viaggiare rappresenta per il soggetto il superamento dell’abitudine e della comfort zone.

L’azione del partire, di lasciare il nostro porto sicuro, costituisce un’occasione unica per sperimentare, riconquistare la nostra libertà e conoscere dei lati del nostro sé che non sapevamo di avere.

Il mettersi in gioco, l’affrontare situazioni nuove e l’adattarsi aumentano la propria flessibilità e la fiducia in se stessi. Viaggiare fa bene alla salute, ma soprattutto all’anima.

Leggi anche: Sindrome di Wanderlust, quando spingersi oltre i propri limiti è un’esigenza

Viaggio e miglioramento per la qualità della vita

I viaggia contribuiscono a condizionare positivamente la qualità della vita. Entrando in contatto con nuove culture, impariamo a conoscere nuovi orizzonti e diverse modalità di pensiero.

Viaggiare fa bene alla salute: andare alla scoperta di posti nuovi rappresenta un irresistibile richiamo nei confronti del mondo.

Con sindrome di wanderlust si intende appunto l’ossessione generata dall’impulso di partire e fuggire per andare a visitare qualche paese ed entrare in contatto con la sua cultura.

Secondo lo studio condotto da David Dobbs della National Geographic, nel DNA sarebbe localizzato il gene del viaggio, il DRD4 7r.

Secondo il ricercatore, nel corredo genetico di alcuni individui, ci sarebbero alti livelli di questo composto. Il DRD4 7r sarebbe quindi il diretto responsabile della passione e dell’attrazione verso l’affrontare nuove esperienze.

L’effetto collaterale più impattante è la necessità di viaggiare per conoscere nuove persone e stringere legami. La malattia del viaggiatore è causata da un incontrollabile desiderio di scoprire il mondo.

Ogni soggetto può trarre beneficio da esperienze diverse, tuttavia prendere una pausa dalla solita routine, visitare luoghi diversi dal solito e fare nuove esperienze migliora la qualità della vita.

Leggi anche: Sindrome di Wanderlust: l’irresistibile richiamo del mondo

spot_img

Correlati

Logopedia e disturbi del linguaggio: quando è necessario intervenire

Sempre più spesso si sente parlare di logopedia, ma risulta ancora difficile comprendere di...

Bonus psicologo, come funzionano le graduatorie e quando saranno disponibili?

Bonus psicologo, da oggi 18 marzo fino al 31 maggio 2024 sarà possibile richiederlo...

Ansia e angoscia, facciamo chiarezza sui 2 volti della sofferenza psicologica

La differenza tra ansia e angoscia non è così facile da intuire di primo...
Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
spot_img