Usa, Trump autorizzata la caccia nelle riserve dell’Alaska. Lecito uccidere anche cuccioli

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Il 9 luglio in Alaska inizierà la stagione della caccia e con importanti novità sulle normative che regolano le attività. Sarà lecito uccidere la fauna selvatica anche all’interno delle aree protette e con qualsiasi mezzo ritenuto opportuno dai cacciatori. Consigliate anche ciambelle ed esche ricoperte di grasso per stanare gli orsi in letargo. Cucciolate di lupi potranno essere uccise nelle loro tane e sarà consentito sparare ai caribù mentre nuotano. Autorizzate anche luci abbaglianti, trappole e armi da fuoco per sparare praticamente da qualsiasi mezzo: auto, aeroplani, barche e motoslitte. All’amministrazione Trump è bastato revocare il divieto imposto nel 2015 dell’ex presidente Barack Obama per cancellarne l’eredità con un colpo di spugna.

“Una pratica barbara e disumana”

Da qualche giorno è ufficiale la normativa che regolerà la caccia negli Usa. Pubblicate sul Federal Register, la gazzetta ufficiale degli Stati Uniti, le nuove leggi entreranno in vigore alla vigilia dell’inizio della stagione della caccia, d’ora in poi regolamentata dallo stato. Un giro d’affari milionario per gli Stati Uniti, nonché una scelta ‘barbara e disumana’ dicono le associazioni ambientaliste. Un’inversione di rotta che rappresenta un enorme passo indietro nella lotta alla conservazione delle specie e un attacco alla tutela della biodiversità. Il National park service, infatti, nel 2015 aveva stabilito che le pratiche di caccia in Alaska erano in conflitto con la missione federale di proteggere la fauna selvatica. Pertanto, ne aveva vietato la possibilità. Jamie Rappaport Clark, presidente della ONG Defenders of wildlife ha commentato:

L’amministrazione Trump ha raggiunto in modo scioccante un nuovo minimo nel trattamento della fauna selvatica. Consentire l’uccisione di cuccioli di orso e di lupo nelle loro tane è barbaro e disumano. Le nuove regole mettono da parte lo scopo primario delle riserve nazionali: preservare la fauna selvatica e i gli ambienti incontaminati.

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L’iter legislativo tra favorevoli e contrari

Approvato con 52 voti contro 47 al Senato dopo essere passato con 225 sì e 193 no alla Camera dei rappresentanti, il provvedimento che regola la caccia dei grandi predatori è ora legge. Il voto del presidente degli Stati Uniti Trump avrebbe potuto sovvertire il risultato, ma lo ha di fatto confermato. Dal prossimo luglio i cacciatori dell’Alaska avranno licenza di uccidere anche all’interno dei circa 30 milioni di ettari di rifugi federali protetti dallo Stato. Secondo l nutrito popolo dei cacciatori le norme ridurranno la popolazione di lupi e predatori che mettono a repentaglio la sopravvivenza di altre specie vulnerabili. E la senatrice repubblicana Lisa Murkowski sostiene che le nuove leggi tuteleranno le tradizionali pratiche di caccia e pesca dei nativi dell’Alaska. Di fatto, invece, secondo quanto riportato dalla testata Lifegate, secondi un sondaggio del 2016, oltre il 60% degli elettori dell’Alaska si dichiara contrario all’utilizzo di pratiche di caccia crudeli, come quelle previste dalla nuova legge. Ha spiegato Jim Adams, direttore della sezione dell’Alaska della National parks conservation association:

Il vero obiettivo dello stato è ridurre le popolazioni di lupi e altri predatori per aumentare il numero di caribù, alci e altri animali che i cacciatori di trofei amano abbattere.

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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