Trovati vivi 4 bambini nella giungla dopo 40 giorni: come hanno fatto a sopravvivere?

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Quattro bambini dell’etnia huitoto, o meglio quattro fratelli, sono stati incredibilmente messi in salvo dai soccorritori delle forze armate colombiane. “Erano disidratati, malnutriti e morsi da insetti, per il resto erano sani”, riportano gli uomini che li hanno ritrovati oggi, sabato 10 maggio, dopo 40 giorni di ricerche.

Per oltre un mese, i quattro fratelli hanno vagato nella giungla colombiana dell’Amazzonia, dopo essere sopravvissuti a un incidente aereo avvenuto il 1° maggio e che aveva portato alla morte di tre persone, i due piloti e la madre dei piccoli, anche lei a bordo.

Colombia, chi sono i quattro bambini ritrovati nella giungla dopo 40 giorni

I quattro bambini sopravvissuti nella giungla per oltre un mese sono due femmine, Lesly Jacobombaire Mucutuy, 13 anni, e Soleiny Jacobombaire Mucutuny, 9 anni, Tien Ranoque Mucutuny, un bimbo di quattro anni, e Cristin Ranoque Mucutuny, bimba di un anno. Tutti sono stati ora trasferiti all’ospedale militare di Bogotà, dove sono stati sottoposti a controlli medici e a un processo di idratazione e alimentazione, oltre che a un’analisi del loro stato psicologico.

Anche perché la loro esperienza ha davvero del miracoloso, visto che la giungla è popolata da giaguari, serpenti, puma, senza contare i gruppi armati presenti, che contrabbandano droga e terrorizzano la popolazione.

La nonna dei bambini, la cui voce è stata riprodotta dai ricercatori durante le ricerche in modo da rassicurarli, ha detto: “Non ho mai perso la speranza, ho sempre sostenuto la ricerca. Mi sento molto felice, ringrazio il presidente Petro e i miei connazionali che hanno attraversato tante difficioltà”.

Colombia: l’incidente aereo e il ritrovamento dei quattro bambini

L’incidente aereo che ha portato, tra le altre, alla morte della mamma dei quattro bambini si era consumato il 1° maggio scorso. Si trattava di un volo di routine su un Cessna 206 da Araracuara a San Jose del Guaviare (un viaggio di circa 350 km), il classico aereo leggero adatto a muoversi in un paese con una giungla così fitta.

Ma, pochi minuti dopo il decollo, il pilota aveva segnalato problemi al motore e l’aereo era scomparso dai radar. Poi, tra il 15 e il 16 maggio, i soccorritori avevano ritrovato finalmente i detriti dell’aereo, che si era incuneato verticalmente nella fitta vegetazione, con i corpi delle tre vittime. Nessuna traccia, però, dei quattro bambini, che erano come svaniti nel nulla.

Fino ad oggi, giorno del loro ritrovamento. A suggerire che i quattro dispersi si trovassero proprio in quella zona della giungla amazzonica sono state delle tracce di una capanna di foglie, le impronte delle scarpe e alcuni oggetti come un paio di forbici, scarpe da tennis di piccola misura, un asciugamano e un pannolino usato. Al lavoro per ritrovarli, circa 200 uomini, comprese le forze speciali dell’esercito.

Quattro bambini ritrovati dopo 40 giorni nella giungla: come hanno fatto a sopravvivere?

I 200 uomini al lavoro per ritrovare i quattro bambini erano soldati e indigeni, tutte persone che conoscono molto bene quelle zone e che hanno setacciato un’area di circa 320 km quadrati. Nel corso delle operazioni, l’aeronautica ha lanciato nella foresta volantini con indicazioni in lingua spagnola e in quella indigena Huitoto. All’interno di essi, suggerimenti su come sopravvivere e appelli a non muoversi.

Non solo: l’esercito ha pure lanciato loro pacchi di cibo e acqua in bottiglia, oltre ad aver illuminato l’aerea con potenti riflettori in modo da permettere ai bambini di avvicinarsi. Alla fine, è stato uno dei cani da salvataggio a portare i soldati, dopo tanti sforzi, nel luogo esatto in cui erano i piccoli. “La giungla li ha salvati, sono figli della giungla, e adesso sono anche figli della Colombia”, ha commentato il presidente Petro.

Ad aver fatto davvero la differenza, deve essere stata l’educazione che i bambini Huitoto ricevono fin da piccolissimi: imparano subito a cacciare, pescare e raccogliere frutti, come ha anche riportato il nonno dei quattro superstiti, Fidencio Valencia, il quale ha confermato quanto i nipoti conoscessero bene la giungla.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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