Stufe bioetanolo, tutto quello che c’è da sapere

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Avete sempre sognato di addormentarvi davanti a un caminetto con il fuoco scoppiettante ma non avete mai avuto una casa adatta? Oppure avete un appartamento al mare infrequentabile in inverno perché troppo freddo? Allora vi potrebbero interessare le stufe al bioetanolo o stufe bioetanolo. Vediamo di che si tratta!

Il sogno del caminetto

Il fascino del caminetto ha attraversato i secoli immutato, e ancora oggi, quando i sistemi di riscaldamento sono molto più performanti ed efficaci rispetto alla combustione del legno, sono moltissimi i fan del focolare domestico.

Vuoi perché l’odore inconfondibile che si sprigiona dal crepitio della legna accesa riporta alla mente piaceri fanciulleschi, vuoi perché la luce, le fiamme e la loro danza incessante soggiogano ipnoticamente chi le guarda, il camino rimane uno degli arredi più ambiti nell’immaginario collettivo.

Oggi esistono diverse alternative al classico camino a legna che sopperiscono ai loro intrinseci svantaggi. Chi ha un camino sa bene cosa voglia dire dover assicurarsi che la brace sia spenta prima di lasciarlo incustodito. O quanto sia fastidioso dover pulire la cenere, o, ancora, quanto sia impegnativa e talvolta costosa la manutenzione della cappa fumaria.

Con l’avvento di tecnologie sempre più all’avanguardia e l’impiego di nuovi materiali, le stufe a bioetanolo garantiscono lo stesso effetto del caminetto ma con notevoli vantaggi e a costi contenuti.

All’apparenza, infatti, si presentano come caminetti a tutti gli effetti, motivo per cui vengono chiamate anche biostufe o biocamini.

Stufe bioetanolo: come sono fatte

La stufa a bioetanolo è un’alternativa versatile ed elegante al caminetto. Ne esistono in commercio molteplici fogge, da piccole e trasportabili a elementi di arredo fissi e di grandi dimensioni. In generale si tratta di un “caminetto chiuso”, in cui sono inserite, solitamente, alcune pietre porose.

Ne esistono per interni ma anche per esterni, da tavola, da parete, da terra, da sospensione

Possono avere la grandezza di un microonde oppure di un braciere, o ancora di vera e propria stufa di una volta.

Alcuni modelli sono degli oggetti di design estremamente raffinati, dove la ricerca della linea rende la stufa bioetanolo un gioiello decorativo per la casa.

A prescindere dalla tipologia, il funzionamento delle stufe bioetanolo è sempre lo stesso. Vediamo quant’è pratico.

Come funzionano le stufe al bioetanolo?

La stufa al bioetanolo produce calore facendo bruciare un liquido, il bioetanolo per l’appunto, che deve essere inserito in un apposito serbatoio, il cosiddetto bruciatore, all’interno della struttura.

La fiamma che si sprigiona consuma via via il liquido all’interno della stufa, trasformandolo in calore e sprigionando vapore nell’aria. La temperatura prodotta varia a seconda dell’intensità della fiamma, che scalda l’aria per convezione.

La particolarità delle stufe bioetanolo è che non hanno bisogno di canna fumaria, perché la combustione non produce fumo, non superando i 400°C.

Le pietre porose poste all’interno delle biostufe hanno la duplice funzione di assorbire il bioetanolo e di separare la fiamma dal bruciatore, in modo da rallentare il processo di combustione del liquido.

Che differenza c’è tra etanolo e bioetanolo?

L’etanolo proviene dal petrolio con un processo di idrolisi dell’etilene: deriva cioè da un prodotto petrolchimico, o per meglio dire da un’energia fossile.

Il bioetanolo, invece, è ottenuto dalla fermentazione e distillazione degli zuccheri e dei glucidi presenti nelle biomasse. Per produrlo vengono utilizzati prevalentemente vegetali quali i cereali, le bucce di patate o le vinacce: è dunque un prodotto del tutto naturale.

Stufe bioetanolo ventilate e statiche, qual è la differenza?

La ventilazione di cui sono dotate alcune stufe al bioetanolo, che necessariamente incide sul prezzo di acquisto, permette di propagare il calore in modo omogeneo e veloce, forzando il circolo del vapore.

La stufa a bioetanolo statica, invece, è maggiormente indicata per i modelli più piccoli, anche trasportabili, che hanno tuttavia un raggio d’azione più circoscritto.

Quanto tempo dura un litro di bioetanolo?

L’intensità e la grandezza della fiamma sono solitamente regolabili: la durata di un litro di bioetanolo varia a seconda dell’intensità a cui si imposta.

Un litro di liquido combustibile può durare tra le 5 e le 7 ore, dipende per lo più dalla qualità del bruciatore, dalla regolazione della fiamma e dall’ambiente in cui è posta la stufa.

Quanto scaldano le stufe a bioetanolo?

La resa di una stufa bioetanolo in termini di calore è molto più efficiente rispetto a quelle che usano una canna fumaria perché elimina la dispersione dovuta alla cappa di aspirazione.

Maggiore è la superficie occupata dalla stufa, maggiore sarà l’irraggiamento del calore. Tuttavia è bene precisare che queste stufe ancora non riescono a sostituire un buon impianto di riscaldamento.

Il loro utilizzo è indicato per spazi non esageratamente ampi, per lo più fino a 50 metri quadri.

Stufe a bioetanolo prezzi

Il prezzo di un caminetto al bioetanolo varia soprattutto in base alle sue caratteristiche tecniche, alle dimensioni, ai materiali di cui è fatto, dalla potenza termica in grado di sviluppare e dalla presenza o meno di accessori vari. Se ne trovano di piccole dimensioni a partire da un centinaio di euro a quelle di design, che possono arrivare anche ai 20.000€.

A questo va aggiunto il prezzo del bioetanolo, che oggi può essere facilmente acquistato online o nei negozi dedicati a partire da 2.5€.

Stufe bioetanolo consumi

Premesso che ogni casa produttrice è tenuta a specificare i consumi della stufa, riportiamo qui un esempio generale. Per scaldare un ambiente di circa 20-30 metri quadrati servono all’incirca 4-5 ore di accensione al giorno. Dunque bisogna calcolare circa 5 litri di bioetanolo alla settimana, per un totale che si aggira tra i 12.5 e i 20€ settimanali.

Stufe bioetanolo: vantaggi e svantaggi

Cerchiamo ora di riassumere brevemente i vantaggi della scelta di un biocaminetto.

  • In primo luogo, come già visto, l’adattabilità delle stufe a bioetanolo è impareggiabile. Possono essere installate ovunque, senza necessità di canna fumaria, all’interno e all’esterno, e sono disponibili modelli che soddisfano le esigenze più raffinate.
  • Il bioetanolo ha un impatto minimo sull’ambiente, rendendo queste stufe le più ecologici sul mercato.
  • L’installazione è facilissima e non richiede allacci.
  • La pulizia e la semplicità d’uso sono altri due punti di forza: non necessitano di manutenzione, non producono cenere o fumi e non emanano cattivi odori.
  • Mantengono il calore senza sbalzi di temperatura, raggiungendo i gradi desiderati in modo omogeneo.

Di contro, bisogna enumerare anche alcuni svantaggi:

  • La combustione rilascia anidride carbonica nell’aria, il che significa che ne peggiora la qualità all’interno della stanza dove si trova la stufa. È pertanto consigliabile areare il locale ogni 2 o 3 ore, in modo da ripristinare la corretta ossigenazione.
  • Il bioetanolo è un combustibile altamente infiammabile, tenerne in casa una quantità cospicua potrebbe essere pericoloso.
  • Le stufe sprigionano vere fiamme, pericolose in caso di animali o bambini dentro casa.
  • Secondo alcune opinioni, le stufe bioetanolo emanano cattivi odori: questo dipende prevalentemente dalla marca del liquido che si acquista.

Stufe a confronto: a gas, elettrica o a bioetanolo?

Quando si tratta di installare un caminetto a casa i fattori che influenzano questa decisione sono molteplici e riguardano soprattutto il costo iniziale, i costi di gestione, la capacità di riscaldamento, l’impatto sull’ambiente, l’estetica e la sicurezza.

Vediamo le tipologie di stufe che offre il mercato con tutti i pro e i contro:

Stufe e caminetti a gas

  • Costo: uno dei principali vantaggi di questo sistema di riscaldamento è la vasta gamma di prezzo che abbraccia. Sul mercato si trovano infatti caminetti a gas con prezzi da quelli più abbordabili a quelli più inavvicinabili.
  • Costi di gestione: a oggi è il tipo di riscaldamento più conveniente sul mercato, perché il processo di trasformazione del gas in calore richiede pochissimo combustibile. Per quanto riguarda la manutenzione, i camini a gas non necessitano di particolari attenzioni, anche se hanno bisogno di un allaccio specifico e una cappa di aspirazione.
  • Capacità di riscaldamento: proprio grazie ai costi contenuti, il caminetto a gas riesce a riscaldare velocemente ed economicamente dalle piccole alle grandi stanze.
  • Impatto sull’ambiente: il gas bruciato in questa tipologia di caminetti può in minima parte produrre emissioni di CO2 nell’aria, anche se sono considerati uno dei metodi di riscaldamento più eco-friendly del momento.
  • Estetica: esistono innumerevoli tipi di design di caminetti a gas, uno dei vantaggi preferiti dagli acquirenti. Possono avere uno stile moderno, tradizionale o contemporaneo per accontentare tutti i gusti e le tasche.
  • Sicurezza: poiché si sviluppano fiamme vere quando si accende un caminetto a gas, è bene considerare l’eventualità di potersi scottare o che si sviluppino incendi se lasciato incustodito. Esistono tuttavia delle gabbie” in grado di contenere il fuoco.

Stufe e caminetti elettrici

  • Costo: sono forse l’opzione più economica sul mercato, combinando efficienza e un buon rapporto qualità-prezzo.
  • Costi di gestione: andando ad energia elettrica, queste stufe possono essere piuttosto costose se tenute accese a lungo. Non hanno tuttavia costi di manutenzione perché non hanno gas di scarico e non producono sporcizia. Non necessitano di cappa di aspirazione, dunque, ma solo di una presa elettrica da 220V.
  • Capacità di riscaldamento: le stufette elettriche sono efficacissime per riscaldare in breve tempo spazi piccoli come una stanza, sono invece poco indicate per saloni grandi e con il soffitto alto.
  • Impatto sull’ambiente: l’elettricità è una delle risorse più pulite al mondo, anche se la sua produzione può incidere sulle emissioni di CO2 nell’aria.
  • Estetica: i caminetti elettrici offrono una vasta gamma di effetti, adatti soprattutto ad ambienti moderni. Alcuni di essi hanno anche il cosiddetto “effetto fiamma” con vaporizzazione di acqua per il fumo, per non sacrificare l’atmosfera.
  • Sicurezza: questi caminetti hanno il vantaggio di rimanere freddi e di non sviluppare calore.

Stufe e caminetti a bioetanolo

  • Costo: a seconda del modello ne esistono per tutte le tasche.
  • Costi di gestione: il bioetanolo si trova in bottiglie da litro, spesso vendute in stock in modo da abbatterne il prezzo che non è ancora del tutto competitivo. Di contro, la manutenzione delle stufe al bioetanolo è quasi del tutto inesistente.
  • Capacità di riscaldamento: come le altre tipologie di caminetti, anche le stufe a bioetanolo sono indicate per spazi piccoli, potendo generare tra gli 1,ì.7kW e gli 8.5kW di potenza termica. Esistono alcuni modelli in grado di arrivare ai 15 kW.
  • Impatto sull’ambiente: come abbiamo visto, le stufe bioetanolo sono estremamente ecosostenibili perché non producono emissioni nocive ma rilasciano nell’aria solo una piccolissima percentuale di anidride carbonica.
  • Estetica: la grande versatilità e adattabilità di questi biocamini, uniti al fatto di non dover installare una canna fumaria, rendono queste stufe tra le più richieste del mercato.
  • Sicurezza: solitamente le fiamme delle biostufe sono contenute all’interno di una struttura chiusa e si possono usare sia all’interno che all’esterno. Il fuoco creato, tuttavia, è vero e quindi necessita una continua sorveglianza.

Stufe bioetanolo: le migliori in commercio

Concludiamo segnalando le stufe a bioetanolo attualmente più cercate nei negozi online:

XONE Biocamino Jacob, ricorda un caminetto tradizionale, ha un bruciatore da 3.5l per una media di 5 ore di autonomia. Sprigiona 4.58 kW/h ed è l’ideale per qualsiasi ambiente conviviale.

KLARSTEIN Phantasma Cube Ethanol, dal design contemporaneo e accattivante e di piccole dimensioni si addice è un elemento di arredo perfetto per impressionare e stupire, conservando un ottimo rapporto qualità/prezzo.

Tecno Air System SB502BX Ruby Mini Smart è una piccola stufa in grado di restituire un’atmosfera familiare, completando l’arredo di taverne, tinelli e camerette.

Biostufa Fiammetta coniuga eccellenti materiali con una struttura a sviluppo verticale, ideale per chi ha poco spazio ma non vuole rinunciare al caminetto.

Leggi anche: Classe aaa: cosa indica, quanto e quando conviene

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