Smart city, un modello urbano in pieno sviluppo

Energia pulita, servizi efficienti, mobilità sostenibile ed economia stabile: non è un sogno, ma il modello delle smart city, le città intelligenti del domani.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Il concetto anglosassone di smart city, che potrebbe essere tradotto in italiano come “città intelligente”, individua quelle strategie che mirano a impiegare nel tessuto cittadino tecnologie e dispositivi in grado di rispondere ai bisogni degli abitanti, assicurandone il benessere e la sicurezza, nel rispetto dell’ambiente e della condivisione.

Una smart city, un’area urbana fortemente “evoluta”, dovrebbe offrire una vasta offerta di servizi alla portata di tutti, assicurando nel frattempo l’ottimizzazione di tempi e funzioni, facilitando, organizzando, adattando e anticipando le necessità dei cittadini, in un contesto a misura d’uomo e piacevole.

Dall’Internet delle cose all’Internet della città

Come nei film di fantascienza, in una smart city basta chiedere per ottenere quello che si cerca: i dispositivi seminati qua e là per dare informazioni, prestare soccorso, aiutare a orientarsi, rispondono a comandi vocali, come succede già oggi con la domotica individuale.

Alla base della città del domani c’è il cosiddetto “Internet delle cose”, Internet of things, ossia l’insieme dei dispositivi connessi o in comunicazione con la rete, in grado di ricevere o trasferire informazioni wireless.

Presenti ormai in quasi ogni casa, gli oggetti “comunicanti”, si stanno diffondendo sempre più anche in ambito industriale, per il controllo e la gestione delle macchine anche da remoto, nel campo della logistica e dei trasporti, basti pensare a tutte le app di car sharing, nel mondo dell’agricoltura, specie per l’irrigazione, e, ovviamente, nel settore della comunicazione e del computing.

Leggi anche: Domotica: tre smart home gadget utili per la tua casa vacanze

Lo scambio di dati come chiave del progresso

I sensori e apparecchi elettronici opportunamente distribuiti nella smart city servono a raccogliere quanti più dati possibili sulle condizioni di salute, benessere e tranquillità della popolazione, e vengono poi elaborati per restituire alla comunità il massimo dell’efficienza possibile in termini di servizi, comodità e assistenza.

In particolare i dati raccolti dai dispositivi elettronici degli utenti, dai circuiti di sicurezza di edifici e strade e così via, sono convogliati in una rete di comunicazione altamente efficiente e vengono utilizzati per monitorare e migliorare la situazione del sistema dei trasporti, dei servizi pubblici, della gestione energetica e delle centrali elettriche, delle reti di approvvigionamento idrico e di quelle fognarie, dei rifiuti e di tutte quelle attività informative come scuole, biblioteche, ospedali, ambulatori, centri assistenziali che permettono agli utenti di elevare il proprio standard di vita quotidiano.

Gli scopi della smart city

Smart city

L’integrazione di informazione e comunicazione è alla base dello sviluppo di un’area urbana che si caratterizza da una forte tecnologizzazione delle strutture e delle infrastrutture, per perseguire alcuni obiettivi principali:

  • Raggiungere la sostenibilità economica ed energetica.
  • Rendere le infrastrutture più accessibili e maggiormente fruibili grazie all’analisi dei dati del traffico e a sistemi coordinati da un’intelligenza artificiale, in modo da promuovere uno stile di vita più economico e salutare.
  • Allargare la partecipazione alla politica e alla gestione del territorio, permettendo uno scambio diretto di domande/risposte bilaterale tra i cittadini e gli enti competenti.
  • Avviare un’economia intelligente e circolare, grazie agli investimenti in innovazione e ricerca, allo smart working e a una gestione più solida dei progetti comunitari.
  • Elaborare risposte tempestive e appropriate per rispondere alle esigenze dei singoli cittadini, in base anche alle circostanze delle richieste.
  • Estendere il concetto di “intelligenza”, da quella individuale a quella collettiva, fin da comprendere tutte le forme di interscambio all’interno della smart city.
  • Migliorare la qualità di vita dei cittadini, dal punto di vista sanitario, psicologico ed economico.

Come si vivrebbe in una smart city? Le caratteristiche principali

La smart city è fondata sulla tecnologia, sia quella che interagisce con l’umano, sia quella meno tangibile e più sofisticata dei sistemi di reti.

Per ottenere una gestione delle risorse intelligente e automatizzata, la smart city ha preferibilmente dimensioni contenute, in modo da assicurare l’efficienza dei servizi a tutti i cittadini.

Lungo le strade della città intelligente viaggiano poche macchine e per lo più ad alimentazione elettrica, poiché la mobilità sostenibile è un caposaldo imprescindibile della sua creazione.

Ciclabili, car sharing, bus elettrici e tram sono i principali mezzi di trasporto preferiti dai cittadini, perché sempre puntuali e ordinati, grazie al monitoraggio del traffico e all’intelligenza artificiale che ne gestisce il fluire: anche i semafori infatti sono temporizzati e attivati solo quando c’è realmente bisogno, onde evitare sprechi e ingorghi.

Passeggiare o pedalare nella smart city è una gradevolissima esperienza, perché numerosi sono gli spazi verdi e le aree pedonabili, dov’è anche possibile connettersi alla rete wifi cittadina presente in quasi ogni luogo.

L’energia sostenibile alimenta la smart city

Smart city

Ma tutte queste attività non sarebbero possibile se la smart city non fosse dotata di un enorme quantitativo di energia elettrica.

Le tecnologie, i dispositivi elettronici, i servizi, nella smart city sono alimentati da potenti smart grid che consentono l’applicazione di sistemi integrati di energia, permettendo lo sviluppo di aree di autoconsumoo.

Nel rispetto della natura e del benessere dei cittadini, nella smart city il ricorso alle energie rinnovabili è prioritario: pannelli fotovoltaici, pale eoliche, sistemi di accumulo sono i principali metodi di approvvigionamento dell’energia, cui è connessa l’intera rete urbana e privata.

Leggi anche: Smart grid, cosa sono e come funzionano

Le smart city in Italia

Se tutto questo può sembrare ancora prematuro, i progetti di smart city in realtà sono già applicati in numerosi distretti e aree del mondo.

La prima vera smart city può essere individuata nella città di Rio de Janeiro quando, nel 2010, mise a servizio dei suoi cittadini un’implementazione intelligente di alcuni servizi.

D’altro canto, la Comunità Europea ha più volte e anche recentemente stanziato ingenti somme di denaro per far in modo che sempre più città possano “smartizzarsi”.

Oggi in Italia, le tre città che hanno raggiunto un livello di integrazione altamente efficiente tra tecnologia, comunicazione e gestione dei servizi sono nell’ordine: Firenze, Bologna e Milano.

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