Scuola. Viceministro Ascani: “In classe, due metri quadrati ad alunno. Difficile ma non impossibile”

Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli, giornalista e imprenditrice, si occupa di personaggi, interviste, attualità e lifestyle. Segni particolari? Mamma di Matilde
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L’anno scolastico 2019-2020, reso complicato dall’emergenza sanitaria si sta avviando verso la fine. Si pensa già a come ritornare sui banchi in sicurezza a Settembre, tra incertezze e proposte al vaglio.

Riapertura scuola a settembre

Non è escluso che si possa tornare sui banchi dal 1 Settembre 2020. Ma al vaglio ci sono le misure di sicurezza che indicano come tornare a scuola, se in presenza o a distanza, in base all’andamento della convivenza con il virus. Non solo la permanenza in classe, ma anche i trasporti e la gestione delle mense. Secondo il viceministro dell’Istruzione Anna Ascani è urgente prendere queste decisioni e afferma su Facebook:

Occorre accompagnare le singole realtà perché nessun dirigente e nessun Ente Locale venga lasciato solo a gestire le difficoltà. Se le mascherine debbano o meno essere obbligatorie per gli studenti si potrà decidere, credo, più a ridosso del nuovo anno scolastico, anche alla luce dell’andamento dell’epidemia.

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A scuola a settembre con plexiglass e mascherine

plexiglass scuola
Tra le ipotesi al vaglio, pannelli di plexiglass tra i banchi di scuola.
Tra le regole previste dal Ministero dell’Istruzione per tornare in aula a settembre ci sarebbero la distanza da rispettare tra i banchi, l’obbligo di mascherine per gli alunni a partire dai 6 anni di età e i divisori in plexiglass. Un punto, questo, che ha suscitato molte polemiche. Franco Locatelli, al Corriere, ha spiegato che l’utilizzo del plexiglass è una:

Misura estrema, da attuare se non si riesce a fare di meglio.

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No didattica a distanza a scuola

La Ascani, sempre nella sua nota social, mette in evidenza quanto sia importante tornare a scuola senza la didattica a distanza. E dice:

La scuola è un’altra cosa. E si deve tornare a scuola, a garantire a tutti il diritto all’istruzione, pienamente. Quindi bisogna aprire in fretta una nuova fase. In questi giorni si è parlato di plexiglass, visiere e altro. Un dibattito che rispetto, ma che credo rischi di confondere in un momento che è di per sé già molto complicato. Abbiamo pochissimo tempo per individuare con gli Enti Locali gli spazi aggiuntivi che serviranno per garantire il distanziamento e la sicurezza. In molti hanno commentato il documento del Comitato Tecnico Scientifico con toni apocalittici, tacendo quel che la normativa vigente già prevede quanto ai metri quadri per alunno da garantire nelle classi. Rispettare il criterio del metro di distanza vuol dire garantire due metri quadrati ad alunno nelle classi, un parametro molto vicino a quanto indicato dal DM del 1975 in vigore. Difficile ma non impossibile nelle nostre strutture.

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Nessuno resti indietro

Il viceministro all’Istruzione punta sul concetto di comunità tra enti e ricorda quanto l’autonomia scolastica sia fondamentale. Chiude la sua nota scrivendo che:

Serve un accompagnamento da parte delle Istituzioni centrali perché nessuno resti indietro. Ed è quello che stiamo facendo, utilizzando le risorse che abbiamo a disposizione riguardo all’edilizia leggera.

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