Riapertura scuole, il piano di Draghi: “Si riparte dopo la Pasqua”

Riapertura scuole, l'idea ancora non è chiara, ma a Palazzo Chigi si lavora con l'obiettivo di raggiungere gli impegni stabiliti del premier Mario Draghi.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Riapertura scuole. Il pensiero dominante di Mario Draghi è proprio questo, la scuola. Il presidente del Consiglio vuole riaprire al più presto, sperando in un calo drastico della curva dei contagi grazie a restrizioni varie e ripresa del piano vaccini.

È vero che bisognerà far passare Pasqua prima. Come rimarcato in una nota dell’Istituto Superiore di Sanità, infatti, linea e agenda le detta sempre il virus, ma è altrettanto vero che Draghi non vuole farsi trovare impreparato e che, senza ombra di dubbio, al primo posto nel suo elenco delle riaperture figura la scuola.

Riapertura scuole: un punto fondamentale per la ripartenza del Paese

riapertura scuole

Sulla riapertura scuole Mario Draghi è stato chiaro e, intervenendo in Senato, fissa gli obiettivi del Governo:

Mentre la campagna di vaccinazione procede, è bene iniziare a pianificare le riaperture.

Cominceremo a riaprire le scuole primarie e dell’infanzia.

Se la situazione lo permette anche nelle zone rosse, dopo Pasqua.

Fino al 6 aprile intanto dovremmo continuare a vivere secondo le restrizioni sancite con l’ultimo decreto avviato il 15 marzo, per limitare il più possibile gli spostamenti e bloccare la diffusione del contagio.

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Riapertura scuole: l’ipotesi è quella di aspettare il “ritorno” di una nuova zona gialla

L'ipotesi è quella di aspettare il "ritorno" di una nuova zona gialla per capire quando riapriranno le scuole

Riapertura scuole, ma anche delle altre attività. L’ipotesi è di far tornare in vigore la zona gialla, di fatto al momento sospesa ovunque, persino in Sardegna, che, da zona bianca, ha fatto un balzo verso la fascia arancione. Potrebbe però essere una zona gialla diciamo “nuova” e non ci si arriverà subito.

Il centrodestra fa pressione per riaprire tutto, ma scienziati e tecnici del Cts, sulla base dell’andamento dell’epidemia, hanno manifestato più di una perplessità rispetto all’eventualità di allentare le restrizioni in vigore. Riaprire al pubblico bar e ristoranti, far ripartire le attività agevolerebbe spostamenti e incoraggerebbe gli assembramenti. Impensabile per gli scienziati con lo scenario attuale.

Ci si augura, ovviamente, che il ritorno tra i banchi non sia a intermittenza. La riapertura della scuola, di cui si è discusso ampiamente in Senato, al momento prevede un ritorno a partire da scuole dell’infanzia e primarie. Un tema caldo di cui conosceremo gli sviluppi nei prossimi giorni.

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Riapertura scuole: Draghi pensa alla primarie e agli asili: ecco il piano

Il piano per la riapertura scuole.
La scuola si prepara a ripartire dopo Pasqua, per l’ennesima volta in epoca Covid.

La scuola, di fatto, si prepara a ripartire dopo Pasqua. Le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi sulla riapertura allo scadere del decreto legge, il prossimo 6 aprile, ovviamente contribuiscono ad accendere la discussione che riguarda un’organizzazione che ovviamente non perda mai di vista nemmeno per un secondo la sicurezza di alunni e insegnanti.

L’opzione maggiormente condivisa nella maggioranza è che dal 7 aprile tornino in classe tutti i bambini fino alla prima media, anche nelle zone rosse.

Come anticipa il Corriere della Sera, il Governo sta mettendo a punto un piano in collaborazione con il Ministero della Difesa che prevede tamponi rapidi settimanali obbligatori all’ingresso di tutti gli istituti di ogni ordine e grado, compresi i nidi e le materne.

Il premier Mario Draghi e il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, convengono sulla necessità di riaprire le scuole e, su questo, sono stati categorici. Nonostante i ritardi nella campagna vaccinale. 

Sotto questo aspetto però pare si stia collaborando in sinergia con l’ex coordinatore del Consiglio tecnico scientifico, Agostino Miozzo, da poco membro di supporto al Ministero dell’istruzione.

L’idea è di tenere costantemente monitorata la situazione con tamponi rapidi fatti il primo giorno e poi ripetuti ogni settimana prima dell’ingresso in classe. In caso di positività si procederà con un test molecolare a tutta la classe, così da intercettare subito possibili focolai.

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