Patrizio Bianchi, chi è il nuovo ministro dell’Istruzione scelto da Mario Draghi

Storia e visioni del sostituto di Lucia Azzolina al Ministero dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, tra solidarietà, coesione e modernità.

Luca Tartaglia
Luca Tartaglia
Classe 88. Yamatologo laureato in Lingue Orientali, specializzato in Editoria e Scrittura, con un Master conseguito in Diritto e Cooperazione Internazionale. Ama dedicarsi a Musica e Cultura, viaggiare, “nerdeggiare” e tutto ciò che riguarda J. J. R. Tolkien
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Il nuovo ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, si affaccia sul panorama politico italiano come un tecnico-non tecnico, una personalità totalmente aderente al ruolo che ha iniziato a ricoprire con il nuovo governo Draghi.

Con alle spalle un curriculum di tutto rispetto, sembra che il neoministro possa prendere le redini del comparto scolastico nazionale, traghettandolo ad un futuro radioso e innovativo, almeno volendo prenderlo in parola.

Patrizio Bianchi siede ora al posto della ministra uscente Lucia Azzolina e si trova a fronteggiare molte sfide nel prossimo futuro, e non solo inerenti alla pandemia:

“bisogna passare dall’andare a scuola a fare scuola”.

Chi è Patrizio Bianchi, la carriera

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Patrizio Bianchi, attualmente ministro dell’Istruzione del Governo Draghi, passa dall’essere rettore dell’Università di Ferrara, dove è stato fondatore della facoltà di Economia nel 1998, a presidente della Fondazione della CRUI (Conferenza dei rettori delle università italiane).

Un unico incarico istituzionale, nella sua lunga storia accademica, quello di assessore all’Istruzione per due mandati nella Regione Emilia-Romagna, con l’annoso compito della ripartenza (e ricostruzione) delle scuole dopo il sisma che ha colpito la regione nel 2012.

Laureatosi in scienze politiche all’Università di Bologna, studente dell’allora professore Romano Prodi, frequenterà la London School of Economics per poi essere ricercatore all’Università di Trento.

Dopo esser tornato all’Università di Ferrara ed esser diventato professore ordinario, Patrizio Bianchi verrà scelto come rettore della stessa per sei anni.

Commendatore al merito e assessore, tutti i riconoscimenti del nuovo ministro

Nel 2010 Bianchi diventa assessore alle politiche europee per lo sviluppo e per l’Istruzione dell’Emilia-Romagna, per due mandati.

Tra le onorificenze ricevute bisogna ricordare la carica di Commendatore al merito della Repubblica italiana (2010) e il Premio Lincei, importante riconoscimento assegnato dall’Accademia dei Lincei di Roma.

Dal gennaio 2020 è direttore scientifico della Fondazione Internazionale Big Data e Intelligenza Artificiale per lo Sviluppo Umano.

Per concludere è titolare della cattedra Unesco “Educazione, crescita e uguaglianza”.

Leggi anche: Draghi sono io, sei tu, dovremmo esserlo tutti

Patrizio Bianchi a capo della task force della ministra Azzolina durante la crisi

Prima di approdare al Ministero di Trastevere, Patrizio Bianchi ha guidato la task force ministeriale della Ministra Azzolina per gestire la crisi pandemica in relazione alla scuola. Ruolo che lo scorso anno ha prodotto un cospicuo dossier.

Proprio il dossier in questione ha creato “malumori” tra l’attuale e l’allora Ministro, poiché sembra che sia stato “inascoltato” durate le politiche del 2020 che hanno interessato la scuola.

Si esprimeva così il direttore della commissione scuola voluta dalla Azzolina: “Si è molto parlato di questa commissione e si è discusso sull’opportunità di istituirla” e “tenendo conto delle critiche che abbiamo ricevuto forse sarebbe stato utile dare spazio, favorire un dibattito intorno al testo (prodotto Ndr) partorito”. Un testo oggi confluito in un libro dal titolo “Nello specchio della scuola”, edito da Il Mulino.

La scuola secondo Patrizio Bianchi, nuovo ministro dell’Istruzione

Ora che è lui al comando, il nuovo ministro Bianchi sembra avere le idee chiare per la scuola e intende guidare questa importante realtà italiana in tutte le sue forme, passando da un passato di arretratezza e abbandono a un futuro caratterizzato da qualità e modernità.

Una scuola che anche solo architettonicamente deve uscire dalla “gabbia” del secolo passato. Una scuola aperta e coesa che possa dedicarsi alla formazione della persona e del cittadino del futuro.

Aggiunge in una recente intervista, che possa essere un progresso che abbia alla base i valori proprio nella nostra carta costituzionale. Una scuola che generi inclusione integrazione sul territorio.

scuola come perno per lo sviluppo del paese.

Leggi anche: Coding per bambini, come aiutare lo sviluppo del pensiero logico

Le 7 proposte di Patrizio Bianchi per una scuola inclusiva

Apprendiamo essere 7 i punti cardine su cui far ripartire la scuola durante e poi in visione della fine di questa terribile pandemia e che facciano da spinta propulsiva a una scuola proiettata verso il futuro.

Iniziando da una scuola inclusiva, legata al territorio, una realtà che dia nuove competenze ora assenti, una formazione che crei un legame tra scienza, materie umanistiche e tecnologia.

Importante per la nuova linea ministeriale sarà rinnovare e rendere più sicura l’edilizia scolastica, che abbia al suo interno una forte essenza fatta di responsabilità e solidarietà, che sia inclusiva, e che leghi, visti anche i tempi che ci riguardano, la salute all’educazione.

Due punti questi che sembrano essere molto importanti, edilizia e salute all’interno dell’istituzione scolastica e sui quali possiamo aspettarci, con moderata fiducia, delle importanti novità.

Infine, ma non ultimo una maggiore formazione del personale docente mirata, per affinare e modellare la qualità della formazione dei nostri giovani. Una menzione speciale per la DAD, un strumento, valido, che va implementato e accompagnato ad altre riforme, con lo scopo di rivoluzionare, in meglio, l’intero sistema dell’istruzione in Italia.

Nonostante i pochi giorni di lavoro all’attivo, sono già molti i commenti di approvazione del neoministro, in particolare il Presidente dell’ANP Antonello Giannelli, che indirizza un commento positivo:

per lo spirito costruttivo e per il metodo di lavoro proposto.


Leggi anche: Malato di Sma a scuola senza sostegno. Giammaria: “Mamma sono sbagliato io?”

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