Regioni in difficoltà con le vaccinazioni: arriva il soccorso del Governo, ma mancano le dosi

Il Governo interverrà nelle Regioni in difficoltà con le vaccinazioni, ma i ritardi delle aziende nel consegnare dosi mettono a rischio la campagna vaccinale.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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In Italia prosegue la campagna vaccinale e, ad oggi, hanno ricevuto la prima dose di siero 10.501.841 persone, mentre hanno completato la vaccinazione 3.288.888 individui, corrispondenti al 5.51% della popolazione. Ma non senza difficoltà.

Secondo i dati ufficiali, le Regioni hanno somministrato più di 12.283.800 vaccini, ma molte di esse fanno i conti con un approvigionamento di dosi sempre meno sufficiente. Senza contare che alcune si mantengono sotto la media nazionale, con due che superano di poco l’80% di dosi somministrate su dosi disponibili, e sono Sardegna e Calabria.

Ieri l’assessore alla sanità del Lazio Alessio d’Amato ha lanciato l’allarme: se i 122.000 vaccini AstraZeneca non arriveranno, si dovranno nuovamente interrompere le vaccinazioni nella Regione.

Nel frattempo, il Governo di Mario Draghi ha deciso di intervenire in favore delle Regioni in difficoltà con le vaccinazioni: ci sarà una valutazione settimanale dell’andamento della campagna di somministrazione nelle Regioni, con lo scopo di intervenire in caso di differenze troppo nette tra i territori e qualora non venissero rispettate le priorità descritte nel Piano nazionale.

L’obiettivo, come già sottolineato da Figliuolo, è quello di arrivare a somministrare 500.000 dosi al giorno.

Regioni in difficoltà con le vaccinazioni: poche dosi, si rischia lo stop

Regioni in difficoltà con le vaccinazioni: poche dosi, si rischia lo stop

Il Decreto Sostegni varato dal Cdm il 19 marzo ha stanziato 1.4 miliardi di euro per i compiti del Commissario per l’emergenza Covid Figliuolo, destinati alla gestione della campagna di somministrazioni tra stoccaggio, logistica e campagne di informazione.

In generale, l’intero pacchetto della misura dedicato a salute e sicurezza vale 5 miliardi di euro e rappresenta uno degli investimenti più onerosi all’interno del decreto. Ma non tutto procede come previsto.

Ad oggi le Regioni hanno somministrato più di 12.283.800 vaccini e non si registrano ritardi particolari, anche se alcune di loro ancora arrancano, come Calabria e Sardegna, che superano di poco la percentuale del 70% di dosi somministrate su quelle totali.

Ritardi sono spesso riscontrati nella vaccinazione della fascia over-80: la Lombardia, ad esempio, dopo i numerosi problemi con il portale Aria, comincerà a vaccinare la fascia 75-79 anni il 12 aprile. Basilicata e Puglia hanno avuto un brusco rallentamento negli ultimi giorni.

Ma il problema principale è quello della disponibilità delle dosi, che cominciano a scarseggiare nella maggior parte delle Regioni, a causa di aziende che spesso ritardano le consegne e fanno saltare i virtuosi programmi govenativi.

Regioni in difficoltà con le vaccinazioni: si teme la sospensione della campagna vaccinale

Alcune Regioni, come Veneto, Puglia, Lazio, Friuli Venezia Giulia e Umbria, lanciano l’allarme e annunciano la sospensione della campagna vaccinale. Ma il generale Figliuolo rassicura:

A brevissimo avremo un’alta disponibilità di vaccini.

Daremo fiato alle trombe.

In realtà i dati sono piuttosto contraddittori: il 31 marzo la campagna vaccinale ha toccato il suo picco con oltre 282 mila dosi somministrate, vicino all’obiettivo di 300.000 fissato nel piano nazionale per fine mese.

Inoltre, due giorni fa, sono state consegnate un milione di dosi Pfizer e 500.000 di vaccino Moderna. Il problema deriverebbe perciò dalla mancanza delle 1.3 milioni di dosi AstraZeneca, ribattezzato Vaxzevria, il cui arrivo era previsto per ieri. Il vaccino anglo-svedese torna dunque a dare problemi.

Regioni in difficoltà con le vaccinazioni: la situazione in Veneto

A denunciare la situazione è stato il Presidente del Veneto Luca Zaia, che ieri ha detto:

Oggi si vaccina poco o niente, solo richiami.

Abbiamo in magazzino solo Pfizer.

Saranno utilizzate le 83.000 dosi rimanenti e per domenica finiranno.

Regioni in difficoltà con le vaccinazioni: la situazione nel Lazio

E gli fa eco l’assessore alla sanità del Lazio Alessio d’Amato, il cui obiettivo sarebbe quello di arrivare a 50-60 mila somministrazioni giornaliere e a 4 milioni di vaccinazioni entro l’estate. Ma l’attesa dei vaccini rallenta tutto: era previsto l’arrivo di 122.000 dosi Astrazeneca entro il 29 marzo, ma le fiale non sono mai arrivate. Se saranno disponibili entro domani, allora si potrà riprendere. In caso contrario, spiega l’assessore, gli hub dovranno chiudere.

Nel Lazio, infatti, di 25 mila dosi, 7-8 mila sono AstaZeneca, gli altri Pfizer e, in misura minore, Moderna. Gli hub sono 120, tutti monomarca, con 35 riservati ad AstraZeneca. Il Presidente di Regione Zingaretti ha annunciato che dal 20 aprile partirà la somministrazione nelle farmacie del vaccino Johnson & Johnson: ma non si sa quante dosi arriveranno, nè quando.

Regioni in difficoltà con le vaccinazioni: c’è anche la Toscana

Il problema AstraZeneca ha colpito anche la Toscana: la fornitura di 70.000 dosi attesa per il 30 marzo è saltata e arriverà probabilmente oggi. Il Presidente della Regione Eugenio Giani ha commentato:

Dovremo spostare coloro che avevano prenotato per l’1 aprile al 2 aprile. Si tratta di circa 19mila persone nate tra il 1941 e il 1951.

Cercheremo di spostare queste persone in orari che non erano coperti dalla pianificazione, probabilmente anche a Pasqua e Pasquetta useremo orari dalle 20 a mezzanotte.

Regioni in difficoltà con le vaccinazioni: i ritardi dell’Emilia-Romagna

Slittamenti dovuti a ritardi anche in Emilia Romagna, dove il direttore generale di Ausl Romagna, Tiziano Corradori, ha affermato:

Oggi (31 marzo) dovevano arrivare consistenti dosi del vaccino AstraZeneca che ci avrebbero consentito di effettuare l’apertura serale dei nostri centri provinciali, per terminare la somministrazione delle prime dosi delle categorie appartenenti agli Ordini Professionali e alle Forze dell’Ordine.

La puntuale consegna dei vaccini avrebbe consentito di rifornire gli ambulatori dei medici di Medicina Generale.

Ora il ritardo della consegna, che dovrebbe a questo punto arrivare il 4 aprile, fa slittare di una settimana il calendario concordato.

La situazione è simile in tutte le Regioni d’Italia. E, per quanto possano essere virtuosi i piani e ottimistiche le previsioni, la mancanza di dosi rallenta l’intero sistema, provocando ritardi e slittamenti.

Leggi anche: Approvato nuovo decreto Covid: NO zone gialle ad aprile, ma possibili deroghe in base a vaccini e contagi

Regioni in difficoltà con le vaccinazioni: ritardi sulle somministrazioni agli anziani

Regioni in difficoltà con le vaccinazioni: ritardi sulle somministrazioni agli anziani

Nonostante figurino tra le categorie prioritarie del Nuovo piano vaccinale, l’immunizzazione della popolazione anziana prosegue a rilento in Italia, come evidenziato dai dati diffusi dalla Fondazione Gimbe. Il che è un problema piuttosto importante se si pensa che il nostro Paese è tra quelli con un tasso di invecchiamento maggiore.

Degli oltre 4.4 milioni di over 80 presenti in Italia, solo il 27% ha completato il ciclo vaccinale. Al primo e secondo posto per percentuale di anziani vaccinati ci sono Trento e il Molise, al terzo Bolzano e al quarto il Lazio, dove il 54% degli over 80 ha ricevuto almeno la prima dose. In questa classifica, la Lombardia si trova al quintultimo posto, con soltanto il 15% di anziani che ha completato il ciclo vaccinale. Tra le Regioni più indietro ci sono Toscana, Sicilia e Sardegna.

Il comunicato pubblicato ieri dalla Fondazione Gimbe ribadisce:

SOLO UNA RAPIDA E MASSICCIA IMMUNIZZAZIONE DI ANZIANI E PERSONE VULNERABILI PERMETTERÀ DI RIAPRIRE IN SICUREZZA IL PAESE.

L’esperienza, infatti, insegna che la strategia migliore per ridurre i decessi è vaccinare chi ha più di 80 anni, in quanto oltre 6 morti su 10 per Covid-19 in Italia sono concentrati in questa fascia di età.

Regioni in difficoltà con le vaccinazioni: soccorso del Governo a quelle che arrancano

Regioni in difficoltà con le vaccinazioni: soccorso del Governo a quelle che arrancano

Se le consegne dei prossimi giorni verranno rispettate e arriverà in Italia anche il vaccino Johnson & Johnson, si potrà accelerare sul fronte somministrazioni.

E il Governo, attraverso il monitoraggio settimanale, osserverà l’andamento della campagna nelle diverse Regioni, controllando il rapporto tra dosi ricevute e somministrazioni eseguite, assicurandosi che si tenga un 15% di scorta per la seconda inoculazione e che vengano immunizzate le categorie prioritarie (over-80, fragili, disabili, caregiver, personale scolastico e forze di polizia).

L’esecutivo interverrà nelle Regioni con più difficoltà: l’obiettivo non è commissariare i territori, ma mantenere il dialogo con le Regioni, per far funzionare meglio il sistema e centrare l’obiettivo delle 500.000 somministrazioni giornaliere. Come? Incrementando la distribuzione, inviando militari o volontari per la logistica, aumentando i team mobili così da raggiungere anche i centri più isolati.

L’ufficio commissariale per l’emergenza Covid si impegnerà a ottimizzare la logistica, aggiungendo o cambiando la posizione di punti vaccinali e aumentando il numero di vaccinatori.

Inoltre, si è reso più accessibile l’iter di prenotazione al vaccino con la piattaforma di Poste Italiane, utilizzata da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Marche e Sicilia, disponibile in Lombardia a partire dal 3 aprile per la fascia dai 70 ai 79 anni. Per prenotare è sufficiente inserire sul portale dedicato il numero della tessera sanitaria e il codice fiscale.

Ma per quanto il Governo possa accorrere in aiuto delle Regioni e per quanto si cerchi di capillarizzare e rendere più accessibile la vaccinazione, il problema principale rimane quello della disponibilità di dosi. Non è più tollerabile che l’organizzazione virtuosa e onerosa del Commissario Figliuolo e dei Presidenti di Regione venga neutralizzata da aziende ritardatarie. Bisogna intervenire con decisione e tempismo.

Leggi anche: Approvato vaccino monodose Johnson&Johnson: come funziona e quanto è efficace

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