Nuovo decreto Covid: NO zone gialle ad aprile, ma possibili deroghe in base a vaccini e contagi

Dopo scontri nel Cdm, ieri è stato varato il decreto Covid valido dal 7 al 30 aprile: no zone gialle, ma possibili riaperture dopo Pasqua con delibera del Cdm.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo decreto Covid aprile del governo Draghi, le cui misure saranno valide dal 7 al 30 aprile.

Il Presidente del Consiglio ha deciso di sposare la linea dura, o almeno in parte, decidendo di chiudere tutta Italia fino al 30 aprile, a causa della diffusione della variante inglese, molto contagiosa.

L’incontro del Cdm è terminato alle 20 e ha visto lo scontro tra rigoristi ed aperturisti, questi ultimi rappresentati dalle istanze del leader della Lega Matteo Salvini, le cui richieste di allentamenti sulle chiusure sono state però deluse.

Alla fine, si è trovato un compromesso: allentamenti dei vincoli saranno possibili “previa una nuova delibera del Consiglio dei Ministri, solo se lo consentiranno situazione epidemiologica e piano vaccini”. Ma non prima del 15 aprile, visto che il provvedimento entrerà in vigore il 7.

Nuovo decreto Covid aprile, il compromesso: Italia chiusa fino al 30 aprile, ma saranno possibili revisioni

Nuovo decreto Covid di aprile, il compromesso: Italia chiusa fino al 30 aprile, ma saranno possibili revisioni

Dopo la conferma della zona rossa nazionale di Pasqua e Pasquetta, per il nuovo decreto Covid aprile l’Italia resta in zona rossa o arancione per tutto il mese di aprile, salvo deroghe per le Regioni virtuose insieme alle riaperture legate ai vaccini. Dunque il nostro Paese rimane chiuso fino a nuovo ordine e solo i territori che presenteranno numeri adatti e saranno anche in regola con le somministrazioni del vaccino potranno riaprire.

Il Governo ha così deciso di aprire al compromesso, concedendo al fronte aperturista un rinvio: la possibilità di una revisione delle misure, ma soltanto dopo Pasqua e con un altro passaggio in Consiglio dei Ministri. In cambio, però, scompare la zona gialla per un mese e resta la zona rossa nazionale a Pasqua, con deroga per visita ad amici e parenti una sola volta al giorno.

La deroga scompare per tutto il resto del mese di aprile a chi sarà in zona rossa: qui non sarà possibile andare a trovare amici e parenti neanche per una volta al giorno e neanche per un massimo di due persone. Le visite saranno concesse a chi si trova in zona arancione. Confermato anche il coprifuoco dalle 22 alle 5.

L’assenza di un autonomismo che faccia passare le Regioni in zona gialla (qualora i dati lo permettano) è il punto del nuovo decreto che meno va giù a Matteo Salvini, secondo il quale basarsi su deliberazioni di questo tipo per le riaperture “è una cosa che non ci soddisfa, si tratta di una scelta politica e non scientifica”.

Secondo il Cts, però, le zone gialle sono in grado di contenere l’aumento dell’incidenza, ma non hanno la capacità di ridurla. Resta comunque la possibilità di una verifica a metà aprile: le zone dove la diffusione del virus è più contenuta e il numero delle vaccinazioni è alto potranno tornare in giallo, con la riapertura di bar, ristoranti, cinema e teatri.

Restano vietati gli spostamenti tra Regioni, a meno che non si abbia una seconda casa: sarà infatti possibile recarsi nelle seconde case anche in zona rossa, salvo ordinanze più restrittive dei Presidenti di Regione. Ad esempio, Campania, Puglia e Liguria hanno posto per Pasqua il divieto di arrivo nelle seconde case ivi ubicate a residenti e non residenti. La mobilità interregionale è consentita solo per motivi di lavoro, salute e necessità. Sarà sempre possibile rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Nuovo decreto Covid aprile: verso una riapertura delle scuole, stretta sui viaggi ma sì ai concorsi pubblici

Nuovo decreto Covid di aprile: verso una riapertura delle scuole, stretta sui viaggi ma sì ai concorsi pubblici

Il nuovo decreto Covid approvato ieri ha disposto in materia di scuola che si tornerà in presenza anche nelle zone rosse fino alla prima media, mentre in quelle arancioni saranno in aula gli studenti fino alla terza media e quelli delle superiori, ma al 50%.

I Presidenti delle Regioni, contrariamente a quanto è avvenuto fino ad oggi, non potranno emanare ordinanze più restrittive per chiudere le scuole.

Riguardo i viaggi, resta valida fino al 6 aprile l’Ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza: tutti coloro che hanno soggiornato in Stati e territori dell’Ue sono obbligati a sottoporsi alla sorveglianza sanitaria e ad un periodo di 5 giorni di quarantena obbligatoria.

Nel decreto è stata inserita pure la norma che sblocca tutti i concorsi della Pubblica Amministrazione. In particolare, si potranno svolgere le prove su base regionale e provinciale e, dove possibile, in spazi aperti. Dal 3 maggio possono svolgersi le procedure selettive in presenza dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni.

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Nuovo decreto Covid aprile: vaccinazione obbligatoria per sanitari e farmacisti, concesso “scudo penale” ai vaccinatori

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Stando al nuovo decreto, chiunque lavori in una struttura sanitaria, dunque medici, infermieri, operatori sociosanitari, farmacisti, dipendenti di Rsa, dovrà vaccinarsi. Per chi rifiuta la somministrazione del siero anti-Covid è prevista una sospensione dello stipendio, per un lasso di tempo la cui ampiezza sarà determinata dall’andamento della pandemia.

Quando si raggiungerà l’immunizzazione di massa o si registrerà un calo significativo della diffusione del virus, la sanzione sarà revocata. La sospensione durerà al massimo fino al 31 dicembre 2021.

È previsto anche lo “scudo penale” per i somministratori dei vaccini: la norma retroattiva esclude la responsabilità del personale sanitario per i delitti di omicidio colposo e lesioni personali colpose, conseguenti alla somministrazione di un vaccino, in caso di osservanza delle regole cautelari previste per l’attività di vaccinazione.

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Nuovo decreto Covid aprile, Salvini attacca Speranza: “No alle chiusure, dopo Pasqua si riapra nelle zone sicure”

Nuovo decreto Covid di aprile, Salvini attacca Speranza: "No alle chiusure in nome di scelte politiche, dopo Pasqua si riapra nelle zone sicure"

Lo scontro tra rigoristi ed aperturisti si è trascinato anche al di fuori del Cdm. Il Ministro della Salute Roberto Speranza, subito dopo l’approvazione del decreto, ha detto:

Esprimo soddisfazione per un decreto legge che mette la tutela della salute al primo posto.

Vincere la battaglia sanitaria è la premessa per la vera ripartenza del Paese.

E di lì a poco è arrivato anche il commento sul Cdm del leader della Lega Matteo Salvini:

Noi ci appelliamo alla scienza, noi ci fidiamo dei medici italiani.

Se i dati scientifici classificheranno una Regione come rossa si manterranno le chiusure.

Se invece i dati scientifici classificheranno una Regione come più sicura, cioè gialla o bianca, si comincerà a riaprire.

Non si possono rinchiudere fino a maggio 60 milioni di persone e migliaia di attività economiche, sportive o culturali per scelta politica, non medica o scientifica, del Ministro Speranza.

La nostra lealtà al Presidente Draghi ci impone di lavorare insieme per risolvere i problemi, ma anche di avere il coraggio di sottolineare e correggere quello che non va.

Dopo Pasqua il ritorno alla vita e al lavoro nelle zone sicure sarà realtà.

La Lega può dirsi comunque soddisfatta: non è passata la linea della chiusura totale e le revisioni per le riaperture saranno possibili ogni settimana con una delibera del Cdm. Da qui la provocazione leghista: “di fatto un commissariamento di Speranza e del Cts”. Ma, al di là delle provocazioni politiche, il futuro dell’Italia è in mano ai dati: solo una campagna vaccinale efficace può migliorare la situazione.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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