L’Italia accelera sui vaccini: sì alla somministrazione nelle farmacie. Atteso il monodose J&J ad aprile

Novità importanti sul fronte vaccini: firmato ieri l'accordo che apre alla somministrazione in farmacia e il 16 aprile arriva in Italia il siero monodose Johnson&Johnson.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Prosegue la complessa e delicata campagna di vaccinazioni in Italia. Tra una problematica e l’altra, ad oggi sono 9.658.927 le persone che hanno ricevuto la prima e la seconda dose di vaccino.

Questa mattina, presso l’hub della stazione Termini, anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi e la moglie Maria Serenella Cappello, entrambi 73enni, hanno ricevuto la loro dose di AstraZeneca: un segnale significativo, che va, almeno in parte, a smorzare le numerose polemiche che hanno coinvolto il siero anglo-svedese.

Arrivano novità importanti riguardo l’ampliamento dei vaccinatori, un obiettivo perseguito fortemente dal generale Figliuolo per rendere la somministrazione più capillare sul territorio. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha infatti firmato un accordo che permetterà anche ai farmacisti di somministrare i vaccini in farmacia.

Si attende inoltre la consegna del vaccino Johnson & Johnson, che, secondo le ultime indiscrezioni, arriverà in Italia il 16 aprile. Il siero rappresenterebbe una svolta fondamentale per il nostro paese, che ha estrema necessità di dosi e potrebbe così disporre del primo vaccino anti-Covid monodose.

Via libera di Speranza alla somministrazione dei vaccini in farmacia

Vaccini in farmacia: via libera alla somministrazione nelle farmacie

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato ieri con Regioni, Federfarma e Assofarm l’accordo che apre alla vaccinazione nelle farmacie.

I farmacisti dovranno essere formati tramite un corso specifico di abilitazione e potranno vaccinare tutti, eccetto i soggetti “a estrema vulnerabilità o con anamnesi positiva per pregressa reazione allergica grave/anafilattica”.

Si dispone pure che prenotazioni e somministrazioni avvengano seguendo i programmi di individuazione della popolazione target previamente definiti dalle autorità e seguendo i criteri di priorità: niente furbetti o salti di fila.

Per far star tranquilli i farmacisti, l’accordo prevede che ogni farmacia aderente alla campagna vaccinale disponga di un addetto al primo soccorso, opportunamente formato. Sarà compito delle Aziende sanitarie locali territorialmente competenti occuparsi della distribuzione di dosi alle farmacie.

Per ogni dose inoculata sarà riconosciuta alla farmacia una remunerazione di 6 euro. Il riconoscimento di eventuali somme aggiuntive dovute a spese organizzative, rimborso dei dispositivi di protezione individuale o incentivi per raggiungere target vaccinali più alti, sarà accordato appositamente con Regioni o Province autonome.

Leegi anche: Nuovo piano vaccinale: ecco le 5 fasce prioritarie e chi potrà somministrare il farmaco

Vaccini in farmacia: come si svolgeranno le vaccinazioni

Vaccini in farmacia: come si svolgeranno le vaccinazioni in farmacia

L’accordo concluso dal ministro Speranza con Regioni, Federfarma e Assofarm descrive nel dettaglio l’iter pratico previsto per la somministrazione dei vaccini in farmacia, assicurando il rispetto delle norme anti-Covid.

Stando all’accordo, per farmacie fino a quaranta metri quadrati si dispone l’ingresso di una persona alla volta da sottoporre alla vaccinazione e un massimo di due operatori. Per farmacie di dimensioni superiori ai 40 metri quadrati, si prevede un accesso contingentato, con la creazione di percorsi di entrata e di uscita.

Nelle farmacie, inoltre, devono essere sempre disponibili soluzioni per l’igiene delle mani, indicazioni per il distanziamento e portate di aria esterna, col mantenimento di adeguati livelli di filtrazione degli impianti di areazione. La somministrazione del siero dovrebbe avvenire in un ambiente dedicato o separato dal reparto di vendita dei farmaci alla clientela o, in alternativa, a farmacia chiusa o in altre modalità che garantiscano sicurezza e privacy.

Dopo la somministrazione, il paziente dovrà sostare nell’area di monitoraggio per 15 minuti: qui il farmacista si assicurerà che tutto sia andato bene e, in caso di reazione anafilattica, fornirà supporto avvisando immediatamente il 118.

In caso di grave anafilassi con pericolo di vita, il farmacista somministrerà adrenalina intramuscolo.

A somministrazione conclusa, i farmacisti inseriranno, tramite le proprie credenziali, i dati del paziente nel sistema informatico, attestando così l’avvenuta vaccinazione. Il completamento di questa operazione consentirà la stampa dell’attestazione della vaccinazione, da consegnare al cittadino.

A dare il via alle somministrazioni in farmacia è la Liguria, a partire da oggi: al momento sono 52 le farmacie inserite nel programma. In questa fase, il servizio sarà dedicato alle persone tra i 70 e i 79 anni.

Vaccini in farmacia e non solo: in arrivo il 16 aprile il monodose Johnson & Johnson

Vaccini in farmacia: in arrivo il 16 aprile il siero Johnson & Johnson

Oltre al coinvolgimento delle farmacie nella campagna vaccinale, il nostro Paese è in attesa di un’ulteriore svolta, quella dell’arrivo in Italia del vaccino monodose americano Johnson & Johnson previsto, secondo alcune indiscrezioni, il 16 aprile.

Infatti, nonostante l’azienda abbia annunciato la consegna delle prime dosi per il 19 aprile, Gianmarco Medusei, presidente del Consiglio regionale della Liguria, ha detto:

Il commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo mi ha detto che i vaccini Johnson & Johnson arriveranno in Italia dal 16 aprile.

Inutile negare che ci siano ancora tante problematiche, ma bisogna accelerare con i vaccini per poter ripartire.

Il siero americano, approvato l’11 marzo dall’Ema, è, come AstraZeneca, “a vettore virale”: utilizza cioè un virus comune a bassa virulenza come vettore a cui è stata aggiunta la proteina Spike, quella con cui il SARS-CoV-2 si lega alle cellule causando il Covid-19. Il farmaco aiuta il corpo a riconoscerlo e a innescare una risposta immunitaria.

Ma, a differenza degli altri vaccini approvati dall’Unione Europea, il siero Johnson & Johnson è monodose e non necessita perciò della seconda dose di richiamo. Un ulteriore punto a favore del vaccino dell’azienda americana è rappresentato dalla possibilità di poter essere conservato a temperature non troppo basse, anche in normali frigoriferi, così che anche medici generici e farmacisti possano disporne in modo immediato.

Il vaccino è stato autorizzato in Europa per tutte le classi di età sopra i 18 anni e ha mostrato per forme gravi di Covid-19 un’efficacia dell’85% dopo 28 giorni dalla somministrazione. L’Oms lo ha consigliato anche nei Paesi in cui stanno circolando varianti.

All’Italia, stando agli accordi europei, spetterebbero 7.3 milioni di dosi Johnson & Johnson nel secondo trimestre e e 15.9 nel terzo. La speranza in un cambio di passo decisivo per la campagna vaccinale nel nostro paese è molto alta, ma l’esperienza insegna che solo il tempo potrà dirci quanto gli accordi saranno rispettati. Quel che è certo è che i cittadini sono in attesa di buone notizie e, questa volta, sarebbe il caso di non deludere le aspettative.

Leggi anche: Covid-19 e vaccini, tutti gli effetti collaterali dei farmaci: dobbiamo davvero preoccuparci?

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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