Sulle origini del Covid-19, rapporto OMS: “Esclusa la fuga del virus dai laboratori di Wuhan”

In un rapporto, che non è stato ancora pubblicato, l'Oms ha totalmente escluso la fuga del virus dai laboratori di Wuhan, la trasmissione è avvenuta tramite contatto con una specie animale.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Il rapporto messo a punto dall’Oms ha concluso che lo scenario più probabile all’origine della pandemia da Coronavirus sia stato la trasmissione del virus dai pipistrelli all’uomo attraverso un altro animale.

La fuga del virus da un laboratorio di Wuhan, dunque, è da ritenersi “estremamente improbabile.

La bozza del documento è stata anticipata da Associated Press.

L’Oms respinge l’ipotesi della fuga del coronavirus dal laboratorio di Wuhan

Oms respinge l'ipotesi della fuga del virus dal laboratorio

L’OMS negli ultimi mesi è stata impegnata in una missione in Cina per scoprire l’origine del Coronavirus e il rapporto conclusivo comunica che, secondo l’Organizzazione:

È estremamente improbabile la fuga del virus Sars-Cov 2 da un laboratorio di Wuhan.

Il rapporto messo a punto ha concluso che lo scenario più probabile dell’origine della pandemia di Covid-19, dilagata in tutto il mondo da più di un anno ormai, sia stato la trasmissione del virus dai pipistrelli all’uomo attraverso un altro animale. È questo quanto si apprende dalla bozza del documento che è stato anticipato dall’agenzia Associated Press.

Le conclusioni del rapporto sulla missione dell’OMS in Cina hanno rispettato le aspettative di quanto ci si attendeva. Gli esperti, che sono rimasti in Cina diverse settimane per scoprire l’origine della pandemia, ovviamente suggeriscono di fare ulteriori ricerche in varie aree, ma chiudono all’ipotesi della fuga del virus dal laboratorio di Wuhan.

Possibili pressioni della Cina dietro il rinvio del rapporto OMS sull’origene del coronavirus

Possibili pressioni della Cina dietro il rinvio del rapporto dell'Oms

La diffusione del documento è stata più volte rinviata. Il ritardo ha generato varie ansie, nonché alimentato possibili dubbi riguardo le pressioni che la Cina potrebbe aver fatto per non pubblicare conclusioni che la implicassero come unica responsabile.

Peter Ben Embarek, un funzionario dell’OMS, ha dichiarato la scorsa settimana che il rapporto è stato verificato e tradotto:

Mi aspetto che nei prossimi giorni l’intero processo sarà completato e saremo in grado di renderlo pubblico.

La trasmissione del virus dai pipistrelli all’uomo è lo scenario più realistico alla base della diffusione del Covid-19. E a tal proposito Peter ben Embarek ha tenuto ad aggiungere:

Il pipistrello è noto per essere un trasportatore di coronavirus, anche se il rapporto afferma come manchi ancora un collegamento in quanto la distanza evolutiva tra il pipistrello e SARS-CoV-2 è stimata in diversi decenni.

Infatti virus simili sono stati ritrovati nei pangolini, ma anche visoni e gatti sono sensibili al Covid-19 e, quindi, possibili portatori. Chiaramente i quesiti che meriterebbero risposte un pò più soddisfacenti sono tanti e dovrebbero essere affiancati da ulteriori studi che approfondiscano il fenomeno della zoonosi, tanto per dirne una.

Tali studi, ha confermato l’OMS, verranno ulteriormente portati avanti dai team specializzati, ma al momento l’Organizzazione chiude all’ipotesi della fuga del virus dal laboratorio di Wuhan che per mesi è stato al centro dei sospetti.

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L’assemblea dell’OMS di maggio potrebbe proporre trattato su pandemie

L'assemblea di maggio dell'Oms potrebbe proporre trattato su pandemie

Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha affermato che tale trattato aiuterebbe a colmare le lacune emerse con il Covid-19, e quindi a renderci pronti ad arginare eventuali future minacce pandemiche, migliorando l’implementazione di regolamenti sanitari internazionali e fornire anche una cornice per cooperare nella prevenzione e nella risposta pandemica. Ha detto:

Il trattato, che potrebbe essere proposto dalla World Health Assembly, si baserebbe sulla costituzione Oms, includendo i principi di Sanità per tutti, senza discriminazione.

Gli Stati Membri dell’OMS saranno poi chiamati a determinare i contenuti e l’eventuale ratificazione del trattato.

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L’accusa degli Stati Uniti all’OMS: “La Cina ha aiutato a scrivere il dossier, preoccupati sul metodo”

L'accusa degli Stati Uniti all'Oms: "La Cina ha aiutato a scrivere il dossier, preoccupati sul metodo"

Gli Stati Uniti, ormai nemici giurati di Pechino, hanno manifestato un certo scetticismo sull’elaborato finale annunciato dall’Oms. Non hanno quindi aspettato per dichiarare il loro dissenso tramite il segretario di Stato Antony Blinken:

Siamo seriamente preoccupati sulla metodologia e sul processo.

Come già accennato pare, infatti, che la Cina abbia contribuito alla compilazione del rapporto. I toni invettivi degli Stati Uniti nei confronti della Cina, ormai non fanno certo più notizia. Tra l’altro la propria preoccupazione Washington l’aveva già manifestata a febbraio, in concomitanza con la missione. Anche in quel caso sempre tramite le parole di Blinken, il governo americano criticò la forte mancanza di trasparenza di Pechino:

La comunità internazionale ha bisogno DI SAPERE in modo che possiamo evitare che succedano future pandemie di questo tipo.

Per usare un eufemismo la “diffidenza” a stelle e strisce nei confronti dell’amministrazione cinese non è mai stata celata in nessun modo, e con Trump questa ha raggiunto la sua massima espressione. l’ex presidente americano aveva più volte inveito contro l’Oms accusandola di essere “filo-cinese. Uno scontro, che si arricchisce sempre più di questioni molto delicate, a partire dai dazi fino alle sanzioni riguardo la violazione dei diritti umani sulla comunità degli Ugiuri nella regione dello Xinjang.

Leggi anche: Quando ci libereremo del Coronavirus? Non prima del 2022, secondo Bill Gates

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