“Prossima pandemia il cancro”, il grido d’allarme degli oncologi

Il cancro è peggio di una guerra, fa milioni di morti, eppure non è su tutti i giornali. L'emergenza Covid impedisce prevenzione e diagnosi precoci salvavita.

Mary Tagliazucchi
Mary Tagliazucchi
Mary Tagliazucchi, giornalista e fotoreporter si occupa di inchieste, reportage in giro per il mondo, cronaca e attualità. Il suo vizio? Guardare oltre, sempre.
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Il magazine della Fondazione Umberto Veronesi l’aveva già detto: oltre un milione di esami di screening in meno, per un potenziale incremento delle diagnosi di cancro prossimo alle cinquemila unità. È questa la faccia più subdola del Covid-19, che non ti aspetti ma che di fatto ha aperto la strada all’aumento dei pazienti oncologici. A tracciare la stima era stato puntuale come sempre l’Osservatorio Nazionale Screening, in un rapporto che quantificava i ritardi accumulati nella diagnosi oncologica di popolazione nei primi cinque mesi del 2020: caratterizzati dalla fase acuta della pandemia.

Cancro, il grido d’allarme

A livello mondiale gli oncologi non sono rimasti certi ‘silenti’ davanti questo nuovo fenomeno e lanciano il loro grido d’allarme. I numeri attuali infatti parlano di una nuova pandemia: quella del cancro. In molti infatti per paura di contrarre il virus del Covid-19 nelle corsie ospedaliere hanno rimandato o del tutto evitato di recarsi nei nosocomi di riferimento per i controlli annuali. Peggio ancora chi, ancora non sa di averlo un tumore, molto probabilmente procrastinerà i normali check-up sanitari al prossimo anno. Questo, si capisce da sé, porterà a pericolose -quanto prevedibili- ripercussioni sulle diagnosi. 

Leggi anche: È urgente riprendere le cure anticancro, rimandate per paura del Covid

Il cancro è peggio di una guerra, eppure non è su tutti i giornali

E, come ricordato e denunciato Attilio Bianchi, il direttore generale dell’Istituto Nazionale Tumori Irccs Fondazione “G.Pascale” di Napoli, durante l’evento digitale: Cracking Cancer Forum 2020, ogni anno i tumori fanno dai 13 ai 15 milioni. Dati che però non fanno più notizia e anzi vengono lasciati nel dimenticatoio.

L’AIRC (fondazione per la ricerca sul cancro) anch’essa aveva preventivato come la pandemia da Covid-19 avrebbe portato a un cambiamento delle abitudini sanitarie dei malati oncologici. Infatti chi magari ha terminato le terapie e deve sottoporsi a una visita di controllo ha di fatto, e comprensibilmente timore, di recarsi in ospedale dove potrebbe venire in contatto con persone potenzialmente contagiose. Ma rimandare un’importante visita/esame di controllo è anch’esso questo molto pericoloso.

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Cancro, per colpa del Covid ci perdiamo la diagnosi precoce salvavita

Sì perché una diagnosi precoce porta a un intervento mirato di rimozione di un tumore e quindi a una percentuale in più di guarigione. Un accorato appello è arrivato anche dall’Associazione italiana di oncologia medica (AIOM),dall’Associazione italiana di radioterapia e oncologia clinica (AIRO) e dalla Società italiana di ematologia (SIE) che ancora una volta hanno ribadito che come il cancro sia un male che va curato subito. Incoraggiando i i pazienti a rivolgersi con fiducia e serenità alle loro strutture di riferimento.

Le strutture sanitarie italiane si sa, sono al collasso, e nonostante l’impegno profuso di medici e infermieri la pandemia da Covid-19 ha stravolto l’organizzazione e i ritmi  – a livello nazionale- di tutti i reparti oncologici. Reparti basilari che pian piano hanno visto i posti riservati ai malati oncologici, soprattutto nelle terapie intensive, ridursi sempre di più. Questo ha portato ad una pericolosa quanto inevitabile ‘defailance sanitaria’ 

Cancro, casi in aumento anche per mancanza di prevenzione

D’altronde i dati riportati sull’ultimo report della Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), evidenziano in maniera chiara e netta la situazione. Per il 2020 si stima che saranno diagnosticati circa 377.000 nuovi casi di tumori maligni (esclusi i carcinomi della cute non melanomi): 195.000 negli uomini e 182.000 nelle donne. Un numero assoluto in aumento, a causa dell’invecchiamento della popolazione italiana. 

Anche per il 2020 il tumore più frequentemente diagnosticato è il carcinoma mammario (54.976, pari al 14,6% di tutte le nuove diagnosi di tumore) seguito dal carcinoma del colon-retto, polmone, prostata e vescica.

Negli uomini il carcinoma della prostata è ancora la neoplasia più frequentemente diagnosticata e nelle donne il carcinoma mammario. In termini di numeri assoluti si nota, rispetto al 2019, un aumento delle nuove diagnosi di melanoma e di carcinoma del pancreas in entrambi i sessi. Tra le donne, continua a aumentare il carcinoma polmonare (conseguenza dell’aumentata abitudine al fumo) e il carcinoma mammario (conseguenza dell’estensione della fascia d’età sottoposta a screening in alcune regioni italiane e di una aumentata consapevolezza delle donne nel caso di formazioni sospette mammarie). 

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Cancro, ecco perché è importante prevenirlo

I tassi di incidenza standardizzati evidenziano tuttavia nel periodo 2008-2016 una riduzione di incidenza in entrambi i sessi del tumore dello stomaco, del fegato (grazie anche alla vaccinazione antiepatite B e alle terapie antiepatite C), del colon-retto (conseguenza dell’implementazione dello screening). Negli uomini sono in riduzione i tassi di incidenza del tumore del polmone (anche per le campagne di prevenzione antifumo), del carcinoma prostatico (minor ricorso al PSA come test di screening). Nelle donne sono in aumento invece i tassi di incidenza del cancro polmonare. In aumento in entrambi i generi i tassi di incidenza standardizzati per il melanoma. 

Questi andamenti dei tassi di incidenza riflettono le abitudini dei cittadini italiani nei decenni passati e le loro variazioni. Ma l’analisi degli andamenti dei tassi di incidenza è estremamente importante per poter comprendere anche gli effetti degli interventi sanitari intrapresi nel passato e poter identificare quelli necessari per il futuro.

Leggi anche: Cancro al seno, scoperto il meccanismo che causa metastasi

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