Polmoniti nei bambini, oltre alla Cina crescono i casi anche in Francia. Pregliasco: “Non è un’emergenza”

A causare le polmoniti nei bambini in Francia sempre il batterio Mycoplasma pneumoniae, responsabile anche dei casi nel nord della Cina.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Dopo l’allarme in Cina per le polmoniti nei bambini anche in Francia stanno aumentando le infezioni respiratorie infantili, dei bambini da 0 a 2 anni.

Nella settimana dal 13 al 19 novembre è stato segnalato un aumento del 44% del passaggio in pronto soccorso di questa fascia d’età per problemi respiratori. Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Monde su 7.625 procedure mediche effettuate, 772 erano collegate a infezioni respiratorie di tipo bronchiolite.

Al centro vi sarebbe il batterio Mycoplasma pneumoniae, lo stesso che ha causato il picco di infezioni in Cina.

Polmoniti nei bambini, il parere degli esperti

A confermare questa aumento in Francia di polmoniti nei bambini è stato Alexandre Bleibtreu, membro della Société de pathologie infectieuse de langue française (Spilf), il quale ha dichiarato:

Dallo scorso mese di aprile c’è un aumento della circolazione mondiale di Mycoplasma pneumoniae, in particolare, in Asia, ma anche in Europa.

Non siamo in una situazione simile al Covid. Si tratta solo della ricomparsa di un patogeno noto.

Che non si tratti di una situazione tale da creare allarmismi è del parere anche Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, il quale ha specificato che “la situazione attuale non ci deve far pensare a un’emergenza, ma sicuramente le istituzioni devono sorvegliare. Ad oggi è necessario approfondire anche i motivi per cui queste polmoniti ci sono e sono in aumento, ovvero se si tratta di Mycoplasma pneumoniae o della combinazione di più virus respiratori usuali”.

Polmoniti nei bambini: incontro tra Oms e sanità cinese e gap immunitario

Francia, aumentano le polmoniti nei bambini Non è emergenza_

Ovviamente, quando inizialmente sono iniziate a circolare le prime voci riguardo l’aumento di casi in Cina, di polmoniti nei bambini, è sembrato di vivere un déjà vu, ma andando ad analizzare la questione ci troviamo di fronte a una situazione completamente diversa. A conferma di ciò l’incontro del 23 novembre tra l’Oms e i funzionari sanitari cinesi ha dissipato ogni dubbio.

Sembrerebbe, inoltre, che queste polmoniti si stiano diffondendo a motivo di un emergente gap immunitario, port-pandemia. La riduzione nella circolazione di virus e batteri ha sviluppato nei bambini una diminuzione delle difese immunitarie contro l’influenza e altri virus, aprendo alla possibilità che le epidemie possano diffondersi con maggior facilità.

Le polmoniti nei bambini e la resistenza agli antibiotici

L’infettivologo Matteo Bassetti ha espresso il suo parete riguardo al diffondersi delle polmoniti nei bambini, spiegando di essere di fronte a una forma già nota. Ecco quanto ha dichiarato in un video:

Lo conosciamo da tempo causa tipicamente la polmonite nei bambini, negli adolescenti, ma anche nei giovani adulti.

Provoca una forma di polmonite che può anche essere impegnativa e grave.

Pur essendoci delle cure, come gli antibiotici, la notizia cattiva è che “molti dei micoplasmi che in Francia hanno colpito questi bambini sono resistenti all’azitromicina”, l’antibiotico utilizzato in questi casi. Anche i report sanitari sull’epidemia di polmoniti in Cina parlano di un’elevata antibiotico-resistenza. Non si tratta però di un discorso nuovo. Rimarca Bassetti:

Quante volte vi ho detto durante il Covid che gli antibiotici non andavano utilizzati. Ebbene, averli utilizzate troppo e male, come è stato fatto da molti senza seguire le evidenze scientifiche ha permesso di rendere più forti i batteri.

In questo caso abbiamo reso più forte un batterio come il Mycoplasma pneumoniae su cui, ahimé, nei bambini gli unici antibiotici che si possono utilizzare sono proprio l’azitromicina e in generale i macrolidi. Questi sono i danni fatti da un certo mondo – cure domiciliari, no vax, no vaxismo.

Anche per Bassetti, come per Pregliasco, non siamo di fronte a una situazione che deve destare allarmismi, “perché il Mycoplasma pneumoniae è un microrganismo che conosciamo e troveremo sicuramente altre armi con cui affrontarlo”.

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