Morbillo, quali sono gli ultimi dati, cosa dice Bassetti e come evitare un’epidemia?

Emergenza morbillo, cosa sta succedendo ora in Italia? Ecco cosa dicono gli ultimi dati e ciò che è necessario fare secondo gli esperti.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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Sta per arrivare una nuova epidemia di morbillo? È questo ciò che emerge dagli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità, come riportato da “Adnkronos Salute”: “Nei primi 3 mesi del 2024 sono stati 213 i casi di morbillo in Italia, l’85% dei quali confermati. Trentaquattro infezioni sono state notificate a gennaio, 93 a febbraio e 86 a marzo. Quasi 9 contagiati su 10 (88,2%) non erano vaccinati, e le regioni con il più alto numero di contagi sono Lazio, Toscana e Sicilia.

Tra questi, ben 56 casi, che corrispondono al 26,3% del totale, hanno riportato delle serie complicanze, dal momento che non sono stati vaccinati, tra cui polmoniti e un paziente ha avuto anche un’encefalite.

Sono questi i dati che hanno sollecitato l’intervento del primario di Malattie Infettive del policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, che all'”Adnkronos Salute” rivela: “Abbiamo numeri significativi, ma questo è solo l’inizio, il peggio deve arrivare e temo che sarà a cavallo dell’estate. La popolazione colpita è non vaccinata o con una sola dose, tra 15 e 40 anni, una fascia già messa in evidenza dal report dell’Ecdc che aveva registrato 30mila casi nel 2023″.

Ecco cosa è necessario fare secondo il primario Bassetti, chiamando in causa anche un sostegno diretto dello Stato: “La vaccinazione è lo strumento di protezione che il Servizio sanitario nazionale deve mettere in campo. Non è più iniziativa del singolo, ma serve l’intervento dello Stato che deve tutelarsi con le vaccinazioni“.

Come si manifesta e quali sono i sintomi del morbillo?

Il contagio avviene tramite le vie aeree e le secrezioni nasali, quando una persona stranutisce o tossisce e, come afferma l’Istituto Superiore di Sanità, ecco quali sono i primi sintomi che si manifestano dopo un primo periodo di incubazione, “da sette a 18 giorni (in media 10-12 giorni)”, simili a quelli di un comune raffreddore, ovvero congiuntivite e tosse, con febbre, fino a 40 °C ed è possibile avvertire anche cefalee, mal di gola e dolore addominale.

Dopo circa 2-4 giorni compare l’eruzione cutanea tipica, sul collo e sul viso e, nei giorni successivi anche sul resto del corpo. Il morbillo scompare all’incirca dopo una settimana, anche se la febbre può prolungarsi “per due o tre giorni dopo la comparsa dell’esantema e la tosse può persistere fino a 10 giorni”.

Cosa afferma Fabrizio Pregliasco in merito alla prevenzione?

Per Fabrizio Pregliasco, il virologo dell’Università Statale di Milano, vi è l’assoluta “necessità di promuovere campagne per ripristinare la protezione vaccinale”, l’unica soluzione per poter contrastare il morbillo.

All'”Adnkronos Salute” dichiara: “Sicuramente vediamo una situazione legata al calo della copertura vaccinale. Essendo il morbillo una malattia con un indice di trasmissibilità R0 molto alto (ogni caso ne può generare 13-15), e avvenendo il contagio attraverso il respiro, l’unica strategia è la vaccinazione. Serve un impegno proattivo da parte dei Dipartimenti di prevenzione”.

Cos’altro bisogna fare secondo l’esperto, soprattutto per giovani e adulti? Prosegue Fabrizio Pregliasco: “Bisogna puntare ai soggetti più esposti, come insegnanti e operatori sanitari”.

Leggi anche: Epidemia Dengue in Argentina, 41mila casi e 39 morti. Bassetti: “Si sta diffondendo in Europa”

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